Di orchi, fidanzati e teste di rapa

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    Succedono tante cose al Secret Santa - tanto per citarne una a caso, sua sorella Ember che bacia il marito di Mia, l'amica di Ronnie -, molte delle quali in rapida successione, lasciando Tony in balia di una marea sferzante della quale non riconosce più la direzione: nulla può fare se non lasciarsi trasportare, nella speranza di riacciuffare la riva. Una di quelle presunte cose, però, la turba più di altre. « A-ahm..Scu-scusa, i-io -io non.. -Non sapevo fossi qui col tuo fi-fidanzato. », come, prego? - stava già per ribattere con un: «Ma che cazzo dici Jess -», nel suo solito modo schietto di fare, ma il ragazzo si dilegua in mezzo alla folla senza darle il tempo di realizzare l'accaduto. Sta scherzando? - lo ricerca con lo sguardo tra i presenti, ma non riesce a scorgere quella maledettissima testolina di rapa che non è altro. Io? Fidanzata? Ma sta scherzando? - indugia sulla figura del tizio che ha baciato, come a voler trovare conferma dell'assurdità della reazione di Jessie da un punto di vista imparziale. Il tipo, però, rimane lì imbambolato senza dar cenno di star neanche respirando. Ma sono tutti impazziti? - si domanda Tony, roteando gli occhi per il disappunto. Inizia allora a cercare Zelda, pronta a raccontarle per filo e per segno l'accaduto, quando in mezzo al Toyland Arena Village si scatena una di quelle risse che Cobra Kai scansati subito. Con quell'orco di Asa King, tra l'altro. Santa Morgana quant'è deficiente. Muscoli inversamente proporzionali al cervello, ecco a voi, signori e signore... Interrompe il flusso di coscienza nell'esatto istante in cui realizza che Jessie, il tenero Jessie, si trova proprio sotto quel tetto. Che per l'appunto è il tetto dell'orco Asa King. Asa King e Jessie Rigby. JESSIE DOVE CAZZO SEI - l'urgenza in quel pensiero la spinge a tirar fuori la bacchetta, ad evocare un Guidami e a battere alla ricerca del miglior amico. TI PREGO MORGANA FA CHE NON SI SIA ADDORMENTATO. QUELLO LO PESTA SICURO SE LO BECCA. ORCO DI MERDAAAA - come una furia, schianta persino un paio di tizi a caso. Alla fine lo trova. Sta parlando con una ragazza. «SCUSA, NON SAPEVO FOSSI QUI CON LA TUA FIDANZATA.», sbraita, ripetendo le stesse parole che lui le ha rivolto poc'anzi. Ha uno sgurado di fuoco, sembra una furia che nasce direttamente dall'inferno insieme ad Ade, Pena e Panico. «ANDIAMOCENE.», gli urla, sovrastando la musica nel locale e tirandoselo dietro con tutta la forza che ha nelle braccia. «Ma sei impazzito???», sbotta, una volta fuori dal locale. In realtà, non comprende se stessa fino in fondo, Tony: non sa se prevalga in lei la rabbia per il fatto che Jessie se ne sia andato, rischiando la vita in mezzo a gentaglia come l'orco Asa King, oppure per il fatto che abbia osato insinuare che lei fosse fidanzata. Con uno sconosciuto, per di più! «Voglio dire, Asa poteva farti letteralmente a pezzi. Capisco non fossi tu il bersaglio, però cioè -», mi è venuto un mezzo infarto - e ti ricordo che io, il cuore, ME LO SONO GIA' ROTTO SUL SERIO, PATTINANDO - perché assomigli a quello scemo di Emile Carrow che bacia le fidanzate degli altri! «-quelli come lui non vedono l'ora di prendersela coi primi che capitano a tiro!», spalanca gli occhi, fermandosi un attimo per respirare: «E TU ERI DECISAMENTE A TIRO, JESSIE, MA COME TI SALTA IN MENTE!», incrocia le braccia al petto, sfila una sigaretta dalla tasca e inizia a fumare così rapida che tempo cinque secondi ed è già pronta ad accenderne un'altra. «Smaterializziamoci, per favore.», sbotta, ricordando solo dopo che Jessie non sia ancora in grado di farlo, non avendo frequentato il corso apposito. Gli allunga la mano, scocciata. Non per il fatto che non si sappia smaterializzare, bensì per il rischio da lui appena corso. Ed anche, e soprattutto, per averla fraintesa. Credevo ci conoscessimo a memoria, come puoi anche solo pensare che... - interrompe il pensiero perché viene trascinata via dal forte vortice che la scaglia a chilometri di distanza dal Toyland Arena Village. Si trovano al centro del villaggio di Hogsmeade, adesso. «Stai bene?», domanda, sinceramente preoccupata. In fondo, la smaterializzazione è parecchio fastidiosa. «Vado a prendere qualcosa da mangiare, aspettami qui.», e si avvicina ad un chioschetto natalizio, dove acquista due pretzel e una vaschetta di patatine fritte. Siede poi in uno dei tavolini di legno lì di fianco, ricoperti da alcuni fiocchi di neve in procinto di sciogliersi.
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    «Mi spieghi cos'era quella cosa, domanda, venendo subito al dunque. «Quella cosa del fidanzato. Cioè, mi pigli per il culo? L'ho baciato perché avevo il vischio magico piantato sopra la testa. Erano le regole della serata.», spiega molto francamente. «E poi se mi fidanzassi non credi che saresti il primo a saperlo?», lo sfida, assumendo uno sguardo abbastanza cattivo, mentre addenta il pretzel. La scena di lei che fa la dura mentre, chiaramente, mangiando risulta buffa, è davvero assurda. «In teoria due migliori amici dovrebbero dirsi tutto - A MENO CHE TU NON MI PERCEPISCA PIU' COSI'. Perché da parte mia, invece, ti ho sempre detto tutto... - per Morgana, c'è davvero bisogno di specificarlo?», alza lievemente il tono di voce. Anzi, non tanto lievemente. «E poi sicuramente anche tu avrai baciato quella.», puntualizza, osservandolo indagatrice. «Mi pare di aver visto il vischio proprio sopra la tua testa.», mente. Vuole però vedere cosa Jessie le risponderà. «.. vabbè, comunque.», poco dopo cambia discorso. Tira fuori una busta dalla borsa. Dentro, Jessie troverà solo un biglietto. Se il regalo vuoi trovare, dove ci siamo conosciuti ti devi recare - in poche parole, il preludio di una caccia al tesoro. «Buon Natale, testolina di rapa.», anche se vorrebbe continuare sulla scia della durezza e del distacco, Tonya Trambley sorride. Con Jessie proprio non ce la fa a star seria.

     
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    «SCUSA, NON SAPEVO FOSSI QUI CON LA TUA FIDANZATA.» Si volta, Jessie, trasalendo nel sentire quella voce alle proprie spalle. Sa bene di chi si tratti e -infatti- una volta giratosi, è una Tony particolarmente furiosa che si trova davanti. «ANDIAMOCENE.» « Aspetta. I-io stavo parlando co-con.. - » Ma l'ex Grifondoro sembra non voler sentire ragione, e, senza dargli neanche il tempo di congedarsi con la ragazza con la quale stava parlando -o meglio, annaspando, conoscendolo- se lo trascina via. «Ma sei impazzito???» La guarda confuso, il piccolo Tasso, sbattendo le palpebre ripetutamente, senza capirci poi molto. E' quasi completamente sicuro di non aver combinato nessun guaio, questa volta. D'altra parte, oltre ad esser rimasto per un po' con le amiche di sua sorella -almeno loro, non lo hanno ignorato- potrebbe giurare di non aver fatto nient'altro. Letteralmente. «Voglio dire, Asa poteva farti letteralmente a pezzi. Capisco non fossi tu il bersaglio, però cioè -» « Asa? » Domanda, disorientato «-quelli come lui non vedono l'ora di prendersela coi primi che capitano a tiro! » « Ma io ad Asa King non ho fatto proprio niente!! » E TU ERI DECISAMENTE A TIRO, JESSIE, MA COME TI SALTA IN MENTE!» « Mi sentiiiiiiiiiii?? - Non so di cosa tu stia parlandoooooo! » Okay che sono poco sveglio, ma ho ancora tutte le rotelle a posto. Chi si sognerebbe mai di provocare quella sottospecie di Thanos in miniatura?! Lo voglio ancora il mio naso. Mi serve il mio naso. Ma Tony sembra ancora troppo agitata per ascoltarlo, tanto da aspirarsi un'intera sigaretta nel giro di cinque secondi. « Non dovresti fumare tanto, ti fa mal- » «Smaterializziamoci, per favore.» « Cheeeee? Io non l'ho mai fatto! Aspett- » Ma non riesce nemmeno a terminare la frase, il piccoletto, che l'amica se l'è già trascinato dietro. Atterrano a chilometri di distanza, e non appena -finalmente- i piedi del Tassorosso toccano terra, inizia a barcollare. Verde in faccia come non mai, la testa gli gira così forte che non riesce nemmeno a capire dove siano giunti. «Stai bene?» Alza entrambi i pollici, nonostante un conato di vomito gli stia già solleticando la gola. «Vado a prendere qualcosa da mangiare, aspettami qui.» No ti prego, da mangiare no. Ma non lo dice, un po' perchè se parlasse, vomiterebbe all'istante, un po' perchè non vuole dispiacere l'amica. Tipico di Jess. Annuisce allora, socchiudendo gli occhi in attesa che il mondo la smetta di girargli attorno. Quando poi li riapre, in un respiro profondo, decide di andarsi a sedere presso il primo tavolino utile. «Mi spieghi cos'era quella cosa L'odore delle patatine fritte lo uccide dentro, ma decide di soffrire in silenzio. Non si muore di nausea, vero? «Quella cosa del fidanzato. Cioè, mi pigli per il culo? L'ho baciato perché avevo il vischio magico piantato sopra la testa. Erano le regole della serata.» A quel punto, alza lo sguardo.
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    « Q-quindi voi non..- Non state insieme? » D'improvviso, sembra sentirsi meglio. Persino la nausea, pare sfumare. «E poi se mi fidanzassi non credi che saresti il primo a saperlo?» « Ho..-Ho pensato che siccome le regole dicevano che il vischio se ne sarebbe andato solo dopo aver baciato chi volevi da-davvero.. Sì insomma, voi.. -Voi steste i-in-insieme » Si mordicchia l'interno delle guance, calando lo sguardo. «In teoria due migliori amici dovrebbero dirsi tutto - A MENO CHE TU NON MI PERCEPISCA PIU' COSI'. Perché da parte mia, invece, ti ho sempre detto tutto... - per Morgana, c'è davvero bisogno di specificarlo?» « Beh il vischio se n'è andato però.. -Quindi evidentemente lo volevi ba-baciare.. » Farfuglia, imbronciato, continuando a non avere il coraggio di guardarla. «E poi sicuramente anche tu avrai baciato quella. Mi pare di aver visto il vischio proprio sopra la tua testa.» « Eh? » E solo allora, alza la testa « Non è vero!! Non c'era niente sulla mia testa! - Urlicchia - E poi non era lei che avrei voluto baciare, anche se fosse! » E questo lo aggiunge d'istinto, senza nemmeno rendersene conto. Avvampa, tutto di colpo. Ti prego fa che non se ne sia accorta. Ti prego, ti prego, ti prego! «.. vabbè, comunque.» Ma per il momento, il pericolo sembra scampato. Allunga le mani, agguantando la busta che lei gli sta porgendo. La osserva per qualche momento, poi la scarta, leggendone il contenuto. Una caccia al tesoro? Lui adora la caccia al tesoro! Rialza lo sguardo, questa volta guardandola dritta negli occhi «Buon Natale, testolina di rapa.» « A-allora siamo in pa-pace adesso? » Farfuglia, esitante, il foglietto che trema tra le dita « Scusa, io avevo solo p-paura che andando al co-college..- » Ti saresti dimenticata di me. Scuote la testa « Niente. Non importa. » Annuisce « La facciamo assieme, la caccia? ..-Però ti prego, non smaterializziamoci più.. »
     
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    « Ma io ad Asa King non ho fatto proprio niente!! », ignora bellamente le proteste di Jessie, Tony, iniziando a fare avanti e indietro sullo stesso metro quadro di terreno. « Mi sentiiiiiiiiiii?? - Non so di cosa tu stia parlandoooooo! », gli rivolge una smorfia, gli occhi di ghiaccio che diventano improvvisamente infuocati. «Beh ma chiaro, ci mancava solo la provocazione! Lo so che non gli hai fatto niente -», non è questo il punto! Il punto è che te ne sei andato di botto, insinuando cose assurde ed io... Oppure il punto è che il Tassorosso abbia giudicato l'amica come "poco sincera", convincendosi che si fosse fidanzata con quel tipo a caso senza avergli detto nulla? - oppure ancora il punto è un altro e Tony non se ne rende affatto conto? «- ma potevi finire in mezzo a quella cazzo di rissa! Voglio dire, anziché andartene...», inspira pesantemente il fumo della sigaretta, per poi sentirsi rimproverare con un: « Non dovresti fumare tanto, ti fa mal- », butta a terra il mozzicone ancora acceso, pestandolo violentemente e sfogando, in quel gesto, tutta la rabbia repressa di cui è capace. Tanta rabbia della quale, davvero, non riesce neanche a trovare la motivazione. E' scattata di colpo. Quell'insinuazione da parte di Jessie l'ha mandata su di giri in un modo, per lei, inaudito. Come può pensare che lui - lui!!! una delle persone più importanti della mia vita! - possa essere all'oscuro di quello che mi accade?! - si chiede, mentre si smaterializza insieme al ragazzo tra le vie affollate di Hogsmeade. Beh, in effetti Jessie non sa che spacci pozioncine un po' rivisitate, non del tutto legali, tra i banchi di Hogwarts e in tutto il perimetro del campus... Va bene che non sono droghe, però neanche acqua fresca. Un istantaneo senso di colpa le fa contorcere lo stomaco in una morsa che brucia più di mille ferite. Perché non gliel'ho detto? - si chiede. Perché voglio proteggerlo - si risponde. Ma da cosa, nel dettaglio? Da quello che potrebbero fargli eventuali stronzi, pensando che possa sapere qualcosa delle mie attività e di potergli strappare qualche informazione, oppure... Oppure semplicemente da me stessa? Voglio forse proteggerlo dall'idea che si è fatto di me - probabilmente edulcorata, dunque sbagliata - e dalla delusione cocente che potrebbe derivarne, una volta scoperto come... come sono veramente? - questi sono i pensieri che frullano nella testa di Tony, una volta giunti a destinazione post-Smaterializzazione. Quando si ridesta, decide di comprare qualcosa da mangiare, investendo gli ultimi risparmi in delle patatine immerse in salse ipercaloriche. Non si rende conto del pallore di Jessie, perché è ancora troppo arrabbiata, mortificata - sì, forse è quello il punto: mortificata dal fatto che lui possa pensare che blablabla - e sconvolta. Infine, affronta l'argomento. « Q-quindi voi non..- Non state insieme? » «No!», sbotta subito. «No..», conferma, addolcendo i toni. « Ho..-Ho pensato che siccome le regole dicevano che il vischio se ne sarebbe andato solo dopo aver baciato chi volevi da-davvero.. Sì insomma, voi.. -Voi steste i-in-insieme », riflette un attimo sulle parole di Jessie. Poi mente, Tony, urlandogli contro che lui è il suo migliore amico - questo è chiaramente vero - e che lei gli avrebbe detto tutto - anche questo è vero, ma in parte. Gli avrebbe detto tutto di un eventuale fidanzamento - cosa che non accadrà mai perché Tony... Col carattere che si ritrova, cento per cento che nessuno sarà mai in grado di provare, per lei, il benché minimo legame affettivo di quel tipo. Magari una scopata, due, tre, ma di certo nulla che vada sul piano della profondità emotiva. Tuttavia, Tony non gli ha detto - né programma di farlo - tutto riguardo a se stessa. E in particolare, come già specificato, riguardo alla propria attività. Bugiarda. Bugiarda. BUGIARDA! «Jess, io..», non sono stata sincera con te fino in fondo? Ti ho appena detto che da me sapevi, sai e saprai sempre tutto, quando invece non è così, perché non sarò mai in grado di mostrarti che al posto di essere la persona che credi sono invece una merda, una stronza che spaccia... cose? Una stronza che, a dirla tutta, anni fa neanche si preoccupava di produrre pozioni decenti, pur di racimolare qualche soldo? Perché se dobbiamo dirla davvero tutta, alla qualità dei prodotti ho iniziato a pensarci solo da poco... « Beh il vischio se n'è andato però.. -Quindi evidentemente lo volevi ba-baciare.. », fortunatamente, il Tasso interrompe il discorso che Tony stava per affrontare, per poi tornare istantaneamente sui propri passi perché, no, avere qualcuno - Jessie - che ti crede un'amica d'oro è impagabile. Quindi meglio non rivelargli le proprie parti oscure. E' vero che, a Zelda, Tony ha confessato tutto - e l'amicizia non l'ha persa. Però Zelda... Zelda non è Jessie. Perché cazzo mi sto facendo tutti questi problemi?! Dovrei dirglielo e basta. Mi fido di lui! Allora perché cazzo sto andando in questo overthinking di merda?! «No, non lo volevo baciare.», meglio ripiegare su questo argomento, ben più semplice da affrontare. «La verità è che.. Forse non volevo baciare nessuno, quindi... Quindi a quel punto... Bastava solo baciare qualcuno, a caso e... E togliersi l'impiccio del vischio... No?», mentre elabora quella spiegazione, Tony si rende conto di quanto, invero, non sia andata così. O meglio: non è innamorata, presumibilmente - quindi il vischio se ne sarebbe davvero andato indipendentemente da chi avesse baciato, ma... Quanto a voler baciare qualcuno, è possibile che, oltre alla prima spiegazione - non cambia niente se mi lancio su tizio o su caio - ce ne fosse un'altra? Della serie: non sapevo che Tizio, vale a dire il ragazzo che avrei voluto baciare, fosse presente alla festa? «Vabbè. Comunque.», ribadisce, a voce alta, non ascoltando le ultime frasi dette da Jessie. Quando, invece, avrebbe dovuto. « A-allora siamo in pa-pace adesso? », sorride mestamente, la Grifondoro.
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    «Non potrebbe essere altrimenti, sciocchino.», gli dice, subito avvampando per l'appellativo che gli ha rivolto. Sciocchino?! Ma che hai, due anni, Tonya Nancy Trambley?! «Ehm - ehm.», tossicchia, cercando di darsi un contegno e di riacquisire quell'aria da dura che, da sempre, la contraddistingue. « Scusa, io avevo solo p-paura che andando al co-college..- », lo osserva incuriosita. «Andando al college cosa, puntualizza, non comprendendo dove Jessie voglia arrivare. « Niente. Non importa. » «Beh, però per averlo detto si vede che l'hai pensato, quindi un... Un ragionamento dietro questa frase deve esserci. Comunque. Se non vuoi dirmelo okay...», non potrei biasimarti. Io non ti ho detto dello spaccio di pozioni solo perché ho paura che mi vedresti diversamente e che... E che potresti non volermi più bene o... O non lo so. « La facciamo assieme, la caccia? ..-Però ti prego, non smaterializziamoci più.. », ridacchia, Tony, scompigliando i capelli di Jessie nel... Secondo gesto di tenerezza della serata. «Okay.», quindi inizia a far strada, per poi arrestarsi di colpo. «Un. attimo.», scandisce bene le parole, dunque lo fronteggia con aria pericolosa. «E' PERCHE' NON TI RICORDI DOVE CI SIAMO VISTI LA PRIMA VOLTA?», che poi non è proprio "dove ci siamo visti", perché la risposta è scontata: Hogwarts - bensì "dove ci siamo conosciuti davvero, parlando per la prima volta". «Mielandia ti dice niente?», domanda, sarcastica, per poi prenderla a ridere. Ma sì, infatti. Non so davvero perché sto facendo così. «Andiamo.», borbotta, per poi attendere di arrivare, a piedi, sino al punto preciso dove ha nascosto... Non il regalo, ma il secondo biglietto. Al suo interno, Jessie leggerà: Scherzetto! Se il regalo vuoi scartare, nel nostro luogo di ritrovo dovrai andare. «Avanti. Questa è facilissima.», è il luogo dove ci ritroviamo sempre, sia per caso - non si sa come, ma tu gira e rigira passi sempre di là - sia per scelta. Le Cucine dei Sotterranei.
     
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