{CHAPTER ELEVEN 2.0} Winds of Spring {MINISTERO}

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    Con spavalderia, fece un passo avanti, noncurante delle bacchette impugnate da diversi Auror e Ministeriali. Si rivolse direttamente a colui che aveva proposto di scortarle altrove. Guardò l'uomo dritto negli occhi con una calma glaciale. « Chieda ai suoi uomini di tenere le bacchette al proprio posto, Signore.. altrimenti dovrò reputare il vostro atteggiamento come intimidatorio, pur non avendo io - o la signorina Morgenstern - mosso un dito nei vostri confronti. » Inclina appena la testa di lato squadrando alcuni suoi colleghi dalla testa ai piedi. « Siamo forse tornati nel far west? » Già il far west. Da qualche parte la voglia di far west è legalizzata. Nero su bianco si chiama Redrum. « Non siamo mica dei selvaggi. » Pausa. Mun ha più di un sassolino nella scarpa da togliersi. « E poi.. in fondo.. siamo solo due ragazze contro.. » Prende a contare platealmente. « Dieci.. quindici di voi? Voglio dire.. capisco le riserve ma così mi farete sentire come se fossi un.. Dissennatore nel bel mezzo dell'atrio del Ministero della Magia. Oppure un.. Rag'nak? » Sospira sollevando lo sguardo verso l'alto. « Un immagine tremenda.. non trova - Signore? Ha presente lei i Rag'nak? » Se non lui, sicuramente qualcuno lì in mezzi li conosceva. Qualcuno ha messo in pericolo i miei figli, ed è successo mentre stavate sorvegliando casa mia. Voi avete osato permettere questo scempio e quegli esseri sono venuti a casa mia. Hanno spaventato i miei bambini. Solo per questo non meritate di respirare la loro stessa aria. Sentì un'improvvisa pressione nelle tempie; il sangue le ribolliva nelle vene. Avrebbe voluto vederli cadere uno ad uno sotto i suoi stessi occhi. « Non mi opporrò alla scorta, visto che io non ho niente da nascondere, ma a meno che non abbiate una motivazione più che valida, gradirei non essere accompagnata come una delinquente. A meno che non abbiate dimenticato le buone maniere. » Pausa. « Oppure - per esempio - come funziona la legge. » Avanzò quindi un ulteriore passo, osservando gli Auror capitanati da un vigile Percy Watson con un misto di delusione e disgusto. « Ci lascerete quindi passare e salire su quell'ascensore, oppure devo dare per scontato che la Squadra Auror non osserva più la legge? »

     
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    Merda, merda, merda. L'idea di essere portato proprio all'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche lo innervosisce. Oddio se scoprono tutto che faccio? Tenta di calcolare se suo padre può essere già arrivato, in modo da farsi eventualmente aiutare a scappare dal Dipartimento. Okay, arrivo là, cerco papà in qualche modo..e nel frattempo devo trovare il modo di cambiare faccia. Perché il volto di Tris è utile per spiazzare, ma non lo è altrettanto quando ci si vuole muovere in scioltezza tra i corridoi del Ministero per andarsene quanto prima. Per questo ha con sé una boccetta di Polisucco da utilizzare all'occorrenza. Mentre Amunet parla con gli Auror, lui li fissa con occhi gelidi ed espressione imperscrutabile, cominciando ad elaborare tutto un piano suo che prevede due degli Auror salire con loro sull'ascensore. E' allora che cercherebbe di metterli k.o., prendendo un capello a quello più alto in grado, di sicuro più utile alla causa, tentando di convincere Amunet a collaborare per poi avviarsi all'Ufficio Misteri dove aspetterebbe gli altri. In fondo la conoscenza del Ministero è dalla sua, essendoci stato ben più di una volta in passato. Chiamatemi stratega, cazzo. Il discorso della Carrow non fa una piega, all'inizio, tanto che Sam vorrebbe davvero abbracciarla. Ma poi deraglia da ciò che si aspettava, andando a parare sul lasciarle salire al Dipartimento da sole. Senza scorta. Che potrebbe essere un bene, chiaro, ma allora devo agire ora. Complice il trambusto che gli si sta creando intorno, si guarda intorno, guardingo, e alla fine nota una bacchetta rotolare a terra. « Quindi signori? Possiamo procedere o avete intenzione di trattenermi fino all'ora di pranzo? Perché, in tal caso, spero che anche il cibo sia cambiato da queste parti. » Fa un passo avanti per affiancare la moretta, appoggiandone la spavalderia, per poi proseguire arrivando quasi ad un soffio dall'Auror dai capelli più lunghi, per sottolineare quanto sia intenzionato ad arrivare fino in fondo alla questione. Questo prima di scivolare, calcolatamente, sulla bacchetta. Allunga una mano verso le spalle dell'uomo, per riprendersi prima di cadere rovinosamente a terra, e stringe forte la stoffa mista a ciocche, sperando che nella presa vi sia rimasto un capello utile al suo piano. « Dannazione. » Esclama infastidito nel rimettersi in piedi per poi indicare all'uomo la bacchetta ai suoi piedi, scoccando la lingua contro il palato. Non è stata di certo colpa mia.

     
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    Margaret annuì alle parole di Lola, per poi cercare di stabilire un contatto con i lycan che li stavano aspettando nell'atrio del Ministero. Quello che disse Moore non la sorprese, era ovvio che lanciando un esca così grande come Tris, molti degli auror avrebbero abboccato all'amo. Infatti, sarebbe bastata una piccola azione di troppo di una delle due parti per scatenare il putiferio, per questo dovevano trovare un piano decisamente convincente. Per fortuna, Lola diede a Maggie un grande input, soprattutto quando lanciò il gemino sul distintivo, in modo da crearne un doppione.
    Ma sì, certo. Pensò tra sé e sé, per poi prendere il distintivo falso dalle mani di Lola e farlo scivolare sotto la porta in cui si era rinchiuso Albus, così che potesse raggiungerci e salvarci in qualche maniera, se il piano fosse andato storto.
    "Sei un maledetto genio, Lola" affermò Maggie con gli occhi che quasi le luccicavano per l'emozione. "Mi sono appena ricordata che ho una pozione polisucco con me. Me la sono portata dietro proprio da usare in casi come questi. E dentro c'è un capello di una degli auror più fedeli a Collins, che ho prelevato qualche giorno fa" continuò la discussione Maggie, cercando di tenere il volume della voce basso, così che nessun altro a parte Lola potesse sentirla. "Potrei berla e castrare un incantesimo dell'invisibilità su di te... Cioè non proprio dell'invisibilità, saresti una specie di camaleonte, però fa lo stesso effetto del mantello."
    Maggie non era sicura che quel piano a Lola andasse particolarmente a genio, insomma, sarebbe dovuta stare in silenzio per tutto il tempo, neanche fosse stata una statuina da esposizione. Per cui le sembrava doveroso continuare la spiegazione. "Sarebbe troppo sospetto se una ragazza lycan del dipartimento auror, come te, andasse da loro con un distintivo dei fedelissimi a Collins, non pensi? Poi, se tutto va bene, con questo distintivo, dovremmo arrivare da Tris e riuscire a portarla via dagli altri Auror."
    Per non perdere altro tempo, anche Maggie si rifugiò all'interno di una delle porte aperte del corridoio, che altro non era che lo sgabuzzino delle pulizie, così da poter bere liberamente la polisucco e cambiare aspetto. Una volta fatto, Maggie avrebbe fatto entrare anche Lola e con la bacchetta avrebbe lanciato l'incantesimo di disillusione.
    "Desilludo!"
    Provò a castare la lycan, per poi spiegare a Lola come, secondo lei, dovrebbe essere portato avanti il piano.
    "Foooorse... non dovresti starmi molto vicino, così magari passi più inosservata e non si accorgono di te. Cosa ne pensi?
    Comunque, possiamo comunicarci mentalmente, in caso notassi qualcosa di strano."

    Maggie prese fiato per poi continuare la frase.
    "Qui ancora non ci possono raggiungere"
    Affermò l'auror indicando la propria fronte, per poi aprire la porta ed entrare in azione. Si va in scena.
     
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    Si ripromise di non bere mai più prima di una giornata importante nel momento in cui sentì qualcuno andargli contro e farlo cadere. I fumi dell'alcol stavano svanendo lentamente, troppo a dire il vero, per cui non era stato in grado di evitare il dipendente che gli era andato addosso. La presa sia sullo zaino che sulla bacchetta era venuta meno, il problema fu il contenuto della sua borsa riversato all'interno dell'atrio del ministero. Vedere la sua maschera esposta agli occhi di tutti gli fece gelare il sangue nelle vene. Quasi nessuno conosceva il vero aspetto di Lussuria. Nessuno che già non lo sapesse doveva scoprirlo. Stava per cercare di recuperare la bacchetta quando un'uomo ci andò ad inciampare sopra finendo quasi a gambe all'aria. «Mi scusi» avrebbe detto guardando negli occhi Percival per poi cercare di recuperare il catalizzatore magico e voltarsi verso l'uomo che gli stava parlando. Si sarebbe alzato in piedi, allargando le braccia e consegnando lo zaino alla donna, mentre alzava lo sguardo «Sono Cygnus Holland, mio padre lavora all'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche. Si chiama Thaddeus Holland, potete controllare» Quello era vero, si erano trasferiti proprio per l'ingaggio del genitore all'interno dell'ufficio ministeriale. Ora però doveva trovare una scusa per la maschera. «Scusate ma no ne vedo il motivo, quello è solo un regalo per mio padre, un'antica maschera del carnevale di Venezia. Dovrei raggiungerlo al suo ufficio quanto prima per poi recarmi al mio tirocinio» Mentre parlava, la bacchetta si sarebbe mossa velocemente verso l'uomo mentre la mente lo stregone cercava di evocare un Confundus non verbale e allo stesso tempo faceva appello al suo sangue veela per cercare di ammaliare la donna che -probabilmente- stava finendo di controllare il suo zaino.
     
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    « Fatti gli affari tuoi, ragazzina! » Non fosse stata allenata nel mascherare le proprie emozioni, Maeve avrebbe sicuramente finito col rivolgere all'Auror che la scansò bruscamente, ben più di un'occhiata fulminante. « Come, prego? » Replicò a quell'affronto con voce glaciale, già pronta a far valere i propri "diritti", ma la situazione già tesa si fece ancor più intricata ed evitò di attirare l'attenzione su di sé - almeno fin quando non avesse capito cosa stesse accadendo, soprattutto dopo lo sguardo che le lanciò Amunet, reagendo con un suo interrogativo. Troppa tensione. Okay, è la Morgenstern: è sospetto, che prima faccia la pazza e poi si ricordi di un incontro; ma che può fare qui da sola, in campo ostile ed Auror ovunque? Si fa esplodere? tumblr_inline_ovefgoNq0P1rkaper_540 Fu a seguito di altri coinvolgimenti e perquisizioni, che l'atrio sprofondò nella paranoia - e Maeve individuò perfino una figura familiare, confluire in Autrium. « Cosa sta succedendo? Stanno limitando gli accessi e le uscite? » Affiancò l'uomo senza rivolgergli alcun tipo di saluto, sibilandogli sottovoce contro ed indirizzandogli uno sguardo eloquente. Non aveva contatti diretti con la sua famiglia da settimane, ma se c'era qualcuno da cui poter provare ad ottenere informazioni, quello era Coriolanus Cousland. « Non immischiarti, Maeve. Resta al tuo posto. » Senza far scenate, la rossa strattonò il braccio che il Vecchio despota le afferrò con forza e apparente noncuranza, anche lui interiormente in allerta. Sempre a darmi ordini. E a dirmi di farmi gli affari miei. Okay, me le prendo da sola le risposte. Utilizzare la sua Legilimanzia era un azzardo, ma concentrandosi ed approfittando della frenesia generale, avrebbe tentato d'essere il meno invasiva possibile per saltare rapida da una mente all'altra e non lasciare tracce. Se ci fosse riuscita, avrebbe puntato soprattutto uno dei Ministeriali che pareva muoversi con più cognizione di causa. Non incappare in un Occlumante, Maevey. Chiudi subito il contatto, in quel caso. Anche se leggere Tris... No, non lei. Cosa, se ne sarebbe fatta di eventuali informazioni od intenti - o a chi avrebbe potuto rivelarli - l'avrebbe deciso in un secondo tempo. Scelte, sempre scelte. Magari mi chiudo in bagno finché non la smettono.

     
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    Nell'usare la propria legilimanzia per scovare nelle menti di alcuni presenti, Maeve riesce a far breccia in quella di un Auror, vedendo alcuni flash sconnessi. Tra questi, ve ne è uno del momento in cui alla squadra di cui fa parte l'uomo viene comunicato di un attacco ad Hogwarts. Non capisce precisamente chi abbia mosso quell'attacco o perché, ma sa che al castello c'è una guerriglia in piena regola e che Collins ha dato l'ordine di non far dilagare la notizia per il Ministero.
    Gli stratagemmi di Albus, Margaret e Lola riescono nel loro intento, facendo sì che i tre arrivino indisturbati nell'Atrio ministeriale e riescano ad affiancarsi in tempo ai due Auror in procinto di scortare Samuel e Amunet all'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche. Il gruppetto si sta dirigendo verso gli ascensori quando George Ferguson, l'Auror di cui Margaret ha assunto le sembianze con la polisucco, taglia loro la strada, trovandosi faccia a faccia col suo doppione. « Revelio! » Prima che riescano a fare qualunque cosa, l'incantesimo colpisce Margaret, che ritorna al proprio aspetto. « IMPOSTORE! IMPOSTORI AL MINISTERO! » L'allarme genera subito una pioggia di Revelio sul gruppo incriminato, mettendo allo scoperto anche le sembianze reali di Albus, Samuel e Lola. La situazione è visibile a tutti i presenti, e nel panico generale che si va a creare, gli Auror non fanno più caso ai due sospetti Ninfadora e Cygnus. Nel chaos regnante, tuttavia, il gruppo di ormai ricercati riesce a farsi strada verso gli ascensori. « SVELTI! TUTTI GLI AUROR ALL'UFFICIO MISTERI! » la voce di uno degli Auror rimbomba nell'atrio mentre ogni entrata e uscita viene sigillata per non permettere ai criminali di fuggire.

    OFF// Maeve, Dory e Cygnus possono scegliere se andare verso l'Ufficio Misteri tramite altre vie, fare altro, o in alternativa concludere qui la propria quest

    Scadenza: 26 marzo ore 14.


     
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    La situazione precipita in un istante e di colpo nella bolgia Mun si accorge di trovarsi al fianco di Samuel Scamander. Ma c'è qualcos'altro che le salta all'occhio ancora di più: dall'interno della sua borsetta, sotto la cascata di Revelio e Specialis Revelio il taccuino in cui ha nascosto la pagina del Death Note fluttua sotto i suoi occhi per qualche istante. Lo afferra in fretta e furia; ma non c'è bisogno di preoccuparsene, perché il taccuino sembra restare al suo posto. « Ma che.. » non ha il tempo materiale di chiedere nulla, perché incontra a poche figure più in là lo sguardo di Albus. In maniera roccambolesca, inizia a collegare gli avvertimenti di Albus a quanto sta accadendo. Ma per quanto vorrebbe vederci chiaro, si rende conto che non è né il momento, né il luogo. Volente o nolente si è esposta ed ora è la principale complice di quel patetico teatrino. Non appena sente una mano ossuta afferrarle il braccio Mun si gira automaticamente solo per accorgersi che non si tratta certo di un volto famigliare. Sfodera la bacchetta di riflesso puntando la bacchetta contro il petto dell'Auror. « Impùlsus! » tentando di scagliarlo contro altri alle sue spalle mentre punta l'ascensore, parandosi di lato per far passare gli altri. Prima di confluire tuttavia al suo interno assieme a quelli che immagino siano tutti volti amici. « SVELTI! TUTTI GLI AUROR ALL'UFFICIO MISTERI! » Punta quindi la bacchetta contro il terreno « Syrte! » sperando di rallentare e immobilizzare nell'atrio almeno una parte dei Ministeriali diretti verso i piani alti. « Svelti! Salite! » Asserisce in direzione di quelli che stanno ancora tentando di rallentare l'avanzata di diversi addetti alla sicurezza. Una volta nell'abitacolo tuttavia, viene di colpo spintonata da alcune figure che riescono a penetrare nell'ascensore. Uno di loro le copre la bocca e la incolla con ben poca delicatezza contro la parete metallica. « Expelliarmus! » Viene disarcionata prima di vedersi puntare la bacchetta alla gola. « Nessuno si muova. » La situazione degli altri non era certo migliore. Uno stallo alla messicana. Lo sguardo corre istintivamente in direzione di Albus. E se si potesse risolvere in fretta? 40 secondi. Se funziona. « Mi serve il Distillato della Pace. La prego soffro di ansia! » In tutta risposta l'Auror le preme la bacchetta contro la gola ulteriormente. « Zitta! Te ne servirà tanto Distillato della Pace - quando andrete ad Azabakn. »

     
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    Abbassa lo sguardo non appena riacquista le sue naturali dimensioni e forme, con la maglia palesemente vicino allo strappo. Oh, perfetto, benvenuti ad Azkaban insomma. Reagisce, per riflesso, con il sarcasmo che lo scherma dalla paura che essere nei casini veri lo porta a provare. « Signori, stiamo calmi, è passato da poco Carnevale come diceva il signorino laggiù, erano solo degli ingenui travestimenti, non c'è da prendersela così tanto. » Dice mentre arretra verso l'ascensore, ormai a bacchetta sguainata, tra Protego scagliati all'occorrenza e altrettanti Schiantesimi che volano nell'aria per coprire la fuga di quello sgangherato team. « Poùsikus. » Tenta l'incanto verso l'Atrio prima di buttarsi dentro l'ascensore, con le spalle che cozzano contro la parete fredda. « Beh che dire Reid, una prova magistrale. Talento naturale oppure c'hai dovuto pure stu- » diare? Non finisce la frase verso la bionda perché, Dio non voglia che ne vada una a verso oggi, alcuni simpaticoni entrano a loro volta nell'abitacolo. Si accorge in quel momento di quanto stia sudando e quanto sia effettivamente stanco. Bene ma non benissimo. « Forse era meglio prendere il prossimo, si sta un po' strettini qui dentro. » « Hai davvero voglia di scherzare in questo momento? » Boh, sì, perché no? Lancio le ultime cartucce ora che i Dissennatori non mi sembrano proprio il pubblico più caloroso. Sam sorride alla ragazza che gli sta davanti, bacchetta contro bacchetta. Poi Amunet comincia a parlare del Distillato della Pace, portandolo ad arricciare le sopracciglia. Ma che mi rappresenta ora questa cosa? Di certo, non ha troppo tempo per pensarci perché, non essendosi agganciato da nessuna parte, il movimento brusco dell'ascensore che comincia a muoversi all'indietro lo scaraventa prima contro l'Auror alle sue spalle - impegnato con uno dei suoi compagni - per poi farlo planare contro la donna che ha davanti. « Oddio scusa, non volevo », le dice all'orecchio mentre si ritrova ad abbracciarla schiacciandola contro la parete. « Tessitèla » sussurra mentre lancia una veloce occhiata verso il basso, puntando la bacchetta contro la mano armata di lei sperando di immobilizzarla contro la parete. Per finire, prova un « Chalèur batòn » non verbale verso l'Auror che tiene bloccata Amunet.





    Edited by anesthæsia¸ - 24/3/2022, 16:44
     
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    La situazione al ministero degnerò ulteriormente quando altri soggetti arrivarono nell'atrio. Cygnus, con la bacchetta stretta in mano, era sciuro che sarebbe stato portato in una qualche aula del Wizengamot così che venisse interrogato a dovere ma invece tutti sembrarono distratti dal gruppetto. Ebbe quindi il tempo di recuperare le sue cose e chiudere lo zaino mentre alcuni fuggono verso gli ascensori. Sentire incantesimi evocati e vedere persone colpite lo fa indietreggiare e, nel caso avesse notato Dory -la ragazza sconosciuta che era stata fermata come lui- le si sarebbe parato davanti evocando un «Protego Maxima» così da proteggere entrambi da eventuali incantesimi che si fossero diretti nella loro direzione. Allo stesso modo, se qualche membro della sicurezza avesse deciso di avanzare nella loro direzione, allora l'americano avrebbe alzato la bacchetta e con tono deciso, lo sguardo leggermente rabbuiato visto che stavano cercando di trattenerlo contro la sua volontà in una situazione a cui lui non importava nulla, avrebbe reagito di conseguenza «Dismundo» Avrebbe infatti cercato di castare uno degli ultimi incantesimi studiati, in grado di far comparire visioni spaventose a chi ne era vittima così da distrarlo. Sempre con la bacchetta alzata -e a meno che non si fosse spostata- avrebbe voltato leggermente la testa verso la ragazza che stava cercando di proteggere «Tutto ok? Chi sono quelle persone?» Avrebbe mantenuto la bacchetta alta, pronto ad evocare un eventuale incantesimo di protezione mentre il suo sguardo cercava di osservare il gruppetto che si era -presumibilmente- diretto verso gli ascensori dorati. Avevano forse bisogno di aiuto? Era tutto un malinteso oppure avevano delle intenzioni non proprio candide? Essere a Londra da troppo poco tempo indicava anche che lui non era al corrente di molte cose, purtroppo.
     
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    « Protego. » castò di riflesso, non appena i primi incantesimi iniziarono a volare nella loro direzione, costringendoli alla ritirata veloce verso gli ascensori. « Dentro, dentro, dentro. Veloci. » esortò i compagni, assicurandosi che tutti fossero nell'abitacolo per coprir loro la fuga prima di entrare a sua volta e castare un veloce « Nubilàbus. » nell'atrio giusto in tempo per la chiusura delle porte di fronte a sé. Fu tutto troppo veloce e Albus si ritrovò a puntare la bacchetta contro l'Auror che teneva la propria contro la gola di Mun. Con la coda dell'occhio intravide altre figure: Auror o semplici ministeriali, le bacchette puntate su di loro. Nessuno si muoveva. Il Distillato della Pace. Gli occhi corsero a Mun. Era il caso di farlo? Era davvero necessario arrivare a tanto. Forse sì. In ogni caso ciò che ci aspetta non è migliore. Non fece però in tempo ad aprire la bocca per formulare una risposta comprensibile solo da lei, che uno scossone dell'ascensore diede inizio a una serie di eventi che lo costrinsero necessariamente ad agire. Approfittando dell'attenzione rivolta alle mosse di Sam, Albus diede una forte gomitata sul naso dell'Auror che aveva attaccato Mun. Con un movimento svelto estrasse il pugnale dalla fondina, avvolgendo il braccio attorno al collo dell'Auror per puntargli l'arma alla gola con la sinistra e la bacchetta - stretta nella destra - contro i suoi complici. « Lola, Maggie.. spezzategli le bacchette. » Si mosse lentamente di lato, in maniera tale da coprire Mun con la propria schiena e utilizzare così l'Auror preso in ostaggio come scudo tanto per se stesso quanto per lei, nel caso in cui gli altri avessero deciso di fare qualche scherzo.


     
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    Tutto troppo facile. Maggie sentiva puzza di pericolo fin da quando aveva messo il primo piede nell’atrio, proprio perché ancora non c’era stato nessun colpo di scena ed in quelle occasioni, poteva scommetterci una mano, capitavano sempre. Infatti, la conferma arrivò quando Edward, l’auror di cui aveva preso le sembianze, si palesò proprio di fronte a lei, mentre le era stato detto che si trovava in un posto esotico a bere un cocktail con la moglie. “Cazzo.” Affermò la lycan, mentre d’impulso tirò un pugno veloce al naso dell’auror, per poi effettuare una manovra di atterramento, così che potesse spostarsi dalla loro unica via d’uscita verso gli ascensori.
    “Mi dispiace tantissimo, Edward, lo giuro. Però dovevo.”
    Affermò Maggie sincera, per poi continuare ad arretrare, mentre sempre più auror cominciavano ad avvicinarsi ed a lanciare schiantesimi, a cui la lycan avrebbe risposto d’impulso con dei protego.
    Una volta dentro, Maggie avrebbe voluto tirare un sospiro di sollievo ed una furiosa occhiataccia a Samuel, ma non ne avrebbe avuto il tempo perché si ritrovarono in uno stallo alla messicana, in cui una ragazza, a quanto sembrava, conoscente di Albus, venne presa in ostaggio. “Ok, tutti calmi” Affermò Maggie, alzando la mani in alto, per far segno di resa, mentre un forte scossone dell’ascensore capitò proprio nel momento più opportuno. Infatti, la lycan, che venne catapultata in avanti verso uno degli auror, finì per ritrovarsi spiaccicata sul suo petto, tanto da darle la possibilità di riportare in basso le mani per arreggersi. Quindi con un gesto repentino, come di sicuro stavano facendo anche gli altri suoi compagni, non si fermò dallo scagliare un incantesimo, che nel suo caso sarebbe stato "Immobilus”, anche se fu costretta a sussurrare la formula per non creare troppi sospetti. Giusto per aggiungere un po' di goliardia, perché a Maggie piaceva molto essere una simpaticona, diede una pacca sulla spalla all'auror che aveva appena abbracciato, per poi aggiungere “È stato davvero toccante, dovremmo rifarlo”.
    Però, visto che Albus aveva avuto un po' più di fortuna ed era riuscito a catturare l'uomo che stava tenendo in ostaggio la ragazza, Maggie non si sarebbe fatta indietro dal spezzare le bacchette a quei figli di buona donna che avevano provato a farli retrocedere sulle loro intenzioni. Una cosa era certa, Maggie non si sarebbe fatta catturare senza lottare. Quindi, se avessero provato a scagliare un incantesimo, la lycan avrebbe fatto in modo di essere più veloce nei riflessi, così da lasciare che l'incantesimo non finisse su nessuno di loro ma sul soffitto.
     
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    Hogwarts sotto attacco. Collins che aveva bloccato qualsiasi fuga di notizie. Scoprire quegli avvenimenti, minò all'istante l'autocontrollo di Maeve. Col respiro corto, mentre cercava di carpire le dinamiche della guerriglia, tirò fuori il cellulare dalla borsa e digitò un messaggio. "È una giornata no. Anche al Ministero. Saltiamo le lezioni del pomeriggio, resta dai tuoi. Ti raggiungo." L'avrebbe inviato a Derek, conscia che Lui avrebbe capito. Caél ha lezione? Non ebbe il tempo di far altro: assistette al caos e il conflitto, in cui spiccarono Potter, Mun.. e Scamander? Per istinto, si spostò dal punto cruciale e la mancina corse alla bacchetta, scagliando una serie di « Protego. » per provare a proteggersi da qualsiasi incanto rimbalzato. Devo avvertire Derek e Cay col Proteus. Riprendendosi con la forza la stabilità emotiva, Corio approfittò però della dispersione verso l'Ufficio Misteri per ribraccarla. « Renditi utile, ora. È in momenti come questi che Minerva deve credere quanto gli siamo leali. » Le sussurrò gelido, ma la rossa si limitò a castare un Finìte Incantàtem con l'intento di disperdere la nebbia. È un attacco di Inverness? Chi, altrimenti? Fu attraversando l'atrio nella confusione generale, che notò la figura di Dory, forse a causa delle movenze del compagno che non passò inosservato neanche al canuto. « Chi sono? Perché erano in stato di fermo? » « Lei è una Weasley, cugina del Potter di poco fa. Dubito abbia informazioni determinanti, non l'avrebbero lasciata indietro. » mormorò all'uomo, che le riservò uno sguardo soddisfatto. Non mi importa né di Minerva, né di Inverness. Però posso aiutare lei, può aprirmi le porte della famigliola, se fa parte di questa follia. Tenere il piede in due staffe, fingendo di essere favorevole ad ogni schieramento: un insegnamento vitale. « Signori, ristabiliamo l'ordine. » restò due passi dietro l'uomo, la bacchetta puntata in basso, pronta a difendersi. Corio si rivolse soprattutto a Cygnus, ma lei cercò lo sguardo di Dory, tentando di infonderle un chiaro messaggio: Sta' al gioco. Se ti prendono in custodia ora e ti torchiano non uscirai più da Azkaban, se sai qualcosa. « Ciò che intende il signor Cousland, è che non c'è bisogno di puntarci le bacchette fra di noi. Siamo tutti dalla stessa parte qui, no? » Il tono deciso e perentorio come sempre. « Ciò che intendevo, è che degli onesti cittadini, non punterebbero un Ministeriale. Ma la paura, può far agire con sconsideratezza, giusto giovanotto? Chi non ha nulla da nascondere, non avrà problemi ad essere scortato in aula Dieci per una deposizione. » Sta bluffando, per capire le loro reazioni. Se lo attaccano...



    Edited by ~Zireael - 26/3/2022, 06:59
     
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    Erano ormai giunti quasi in prossimità dell'ascensore quando, per pura sfortuna, l'Auror di cui Maggie aveva assunto le sembianze si palesò di fronte a loro. Merda. Bastò una frazione di secondo per scatenare il finimondo, mandando all'aria i loro travestimenti e lo stratagemma messo in atto per lasciare il Ministero. « Locomotor Mortis. » Puntò la bacchetta contro alcuni Auror diretti all'Ufficio Misteri, nella speranza di rallentarli con diversi incantesimi - e una buona dose di Stupeficium. Trovandosi in coda al gruppo, fu ben presto costretta a rivolgere la sua attenzione agli Auror che tentavano di infilarsi nell'ascensore fino a quando, una volta dentro, si ritrovarono a puntare la bacchette contro gli avversari. « Signori. Che coincidenza trovarvi qui. » Sbottò, sarcastica, muovendo lentamente la bacchetta tra le dita e spostando rapidamente gli occhi da uno all'altro dei due Auror che le stavano di fronte, in attesa del momento giusto. La tensione era palese, così come l'imprevedibilità di quanto poteva accadere. Per una frazione di secondo, Lola spostò lo sguardo sui compagni, in particolare su Amunet, in ostaggio. Che situazione di merda. Lo scossone che investì l'ascensore fu quanto mai proficuo, così come i movimenti di Scamander; saldamente aggrappata al corrimano, approfittò del momento per scagliare un Mimblewimble non verbale su uno dei due uomini e un « Zilerius. » in direzione del secondo. A mali estremi, estremi rimedi. Come l'ascensore si ristabilizzò, annuì alle parole di Albus, avanzando in direzione dell'Auror, allungando la mano sinistra verso di lui e puntando la bacchetta nella sua direzione. « Permetti? » Domandò, ironica, allungando la mano in direzione della sua bacchetta con tutta l'intenzione di stringervi la presa attorno e spezzarla. Se dovessero cercare di fare scherzi, tieniti pronta. Comunicò mentalmente con Maggie. Se fosse riuscita a spezzare la bacchetta, il prossimo passo sarebbe stato un Incarceramus, per rendere i loro colleghi ulteriormente inoffensivi. E poi ho ancora la Polvere esplodente nella borsa. Sarebbe un peccato non utilizzarla.
     
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    Ufficio Misteri. Gli incantesimi di Albus, Sam, Lola e Maggie vanno a buon fine e le bacchette dei ministeriali nell’ascensore vengono spezzate, rendendoli fattualmente inutili. Quando le porte dell’ascensore si aprono, il gruppo riesce appena a mettere piede nell’Ufficio Misteri che vengono accerchiati da una nutrita squadra di Auror la quale comincia ad attaccarli con ogni genere di incantesimo.

    Atrio. Un ministeriale si avvicina concitatamente a Coriolanus, sussurrandogli qualcosa all’orecchio. Corolianus assume uno sguardo serio, avvisando di conseguenza Maeve di avere alcuni affari da sbrigare. Se ne va senza dare spiegazione alcuna. La situazione nell'atrio inizia a calmarsi man mano che gran parte degli Auror proseguono verso l'Ufficio Misteri. Sta iniziando a correre una notizia nefasta. Pare che Hogwarts e Hogsmeade siano state prese d'assalto e occupate da un gruppo di terroristi. In un momento di distrazione di Maeve e Cygnus una mano picchetta sulla spalla di Dory. Viene presa per il braccio e attirata lontana dagli altri due. Incontra lo sguardo del giovane Noah Herondale, lycan e Auror del QGA. « Che cazzo stai combinando?! La notizia è completamente esplosa. Vengo dal terzo piano. Alcuni genitori impazziti stanno pensando di andare a dare supporto agli Auror a Hogwarts. » La scuote appena, osservandola con un senso di urgenza. « Weasley! Sveglia! Noi contavamo su di te! Il piano è saltato. La notizia si sta diffondendo troppo velocemente. Ma che cosa hai combinato? Cristo santo ti sei messa a fare salotto in mezzo all'atrio invece di seguire gli ordini? » Sbuffa, allora, il giovane Auror e la osserva con un'espressione estremamente delusa. « Se non sai stare agli ordini dovevi restartene a casa. Vai a raggiungere tuo padre. Ti aspetta nell'ufficio 243 al quinto piano. Resta lì finché la situazione non si sarà calmata. Ma questa situazione non resta così. Che dio aiuti quelli a scuola e quelli all'Ufficio Misteri. Se le cose dovessero andare storto le loro vite saranno anche sulla tua coscienza. » L'ansia fa svenire Dory che verrà più tardi trasferita al San Mungo, dove resterà sotto osservazione al CIM per 5 giorni. Per tenerla al sicuro, preoccupato per le sue condizioni, Ron Weasley deciderà di obliviarla, togliendole tutti i ricordi sull'organizzazione dei ribelli e disattivandole il tatuaggio.
    Dopo un po' Maeve e Cygnus si accorgeranno del fatto che la situazione, seppur estremamente tesa, si sta tranquillizzando. Un po' alla volta, dopo i dovuti controlli, il Ministero viene evacuato da tutti i tirocinanti e visitatori, che vengono avvertiti del fatto che Hogwarts non è più sicura.

    Scadenza: venerdì 1 aprile 2022, ore 18.

     
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    Inghiottì il contenuto della pozione corroborante poco prima che le porte dell'ascensore si aprissero. Doveva necessariamente farlo adesso e non in seguito. Quando si trovarono poi accerchiati, castare quanti più incantesimi riuscisse a mettere in fila fu l'unica possibilità. Ingaggiare un vero e proprio scontro non aveva senso. Il loro era soltanto un diversivo - pericoloso, ma pur sempre un diversivo. La priorità era uscire. E già solo il mezzo gli metteva pensiero. « Protego. » per lo più fu quello l'incantesimo che utilizzò, tentando si schivare quanti più colpi possibile per coprire la fuga forsennata verso la porta che immetteva nella Stanza della Morte. La aprì con un forte calcio, attento a non dare la schiena agli Auror che accorrevano da tutte le direzioni. « Stupeficium. » ne castò un paio, cercando di allontanare quelli che si avvicinavano troppo dai lati. « Idioti, siete in trappola! » Le bacchette puntate contro di loro. Sì, forse agli occhi degli Auror lo erano davvero, in trappola. L'ingresso della stanza ormai nascosto dietro gli uomini di Collins. Solo il velo della morte davanti a loro. Una follia per chiunque. Si voltò velocemente in direzione di Mun. « Ti devi fidare. » esalò in un ultimo istante di presa sulla realtà prima di indietreggiare verso il velo, scorrendo veloce lo sguardo tra i compagni consapevoli del piano e di ciò che avrebbero necessariamente dovuto affrontare. « Lasciate le bacchette! Non muovete un passo o vi schiantiamo dritti nel velo. » « Venite a prenderci, allora. » Una vena di sarcasmo nel suo tono di voce mentre si voltava velocemente per balzare oltre gli ultimi gradini e dritto nel lento vortice grigio che nessun mago vivo aveva mai osato oltrepassare. « DIFFINDO! » fu l'ultima cosa che sentì prima che il suo stesso urlo squarciasse il silenzio assoluto di un Ufficio Misteri vuoto, avvolto nelle tenebre. Cadde in ginocchio su quelle pietre fredde, correndo con le mani alla gamba colpita dall'incantesimo. Il sangue scendeva da un taglio piuttosto profondo sul polpaccio. L'odore. No. Non lo devono sentire. La magia là dentro non avrebbe funzionato. Ripose quindi la bacchetta, strappando veloce lembi dalla propria giacca per fasciare stretto la ferita. Estrasse quindi il pugnale, pronto a proseguire verso l'uscita quando i propri compagni lo avrebbero raggiunto. Mormorii distanti, nascosti chissà dove, di chissà chi. Si guardò intorno, stringendo più forte l'impugnatura della lama mentre un brivido gelido correva lungo la sua spina dorsale.


     
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