{CHAPTER ELEVEN 2.0} Winds of Spring {CAMPUS}

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    Gli incantesimi di Artemis vanno a segno e quindi riesce a prendere possesso del deluminatore di un Auror. Può tornare indietro nel vicolo e portare in salvo gli altri. La Buiopesto inizia a diradarsi permettendo una parziale visibilità a chiunque ne entrerà nel raggio. Il gruppo di Artemis, Zelda, Daphne e Tux può quindi proseguire e scegliere in quale direzione dirigersi. Nel frattempo riescono a sentire dalla strada principale qualcuno che urla « ARDEMONIO! ARDEMONIO ALLA TENUTA DI HOGWARTS! » Daphne, debilitata dall’ustione all’orecchio, non ha il senso dell’equilibrio e ha bisogno di cure immediate per il padiglione auricolare completamente andato.
    L’uomo a cui Sunday si avvicina è un anziano signore ferito. L'uomo si ridesta non appena viene affiancato da Sunday e, tra i rantoli di dolore, prende la mano della ragazza chiedendole angoscioso se ha visto suo nipote. « Si chia-ma Henry, è qua da qualche parte, l’ho pe - pe - rso di vista, ha solo otto anni. La prego signori-na, non pensi a me, cerchi mio nipote. » Purtroppo, l’incanto delle Passaporte di Cael non funziona perché i collegamenti da e per Hogsmeade sono stati interrotti. Sunday, che tiene in mano il deluminatore, inizia ad accorgersi del calore crescente emanato dal oggetto - inizialmente le era apparso impercettibile, ma ora è sempre più evidente che qualcosa sta accadendo. L'oggetto, protetto da una fattura anti-manomissione comincia a scaldarsi fino a diventare incandescente. Per riflesso, Sunday lascia la presa sull’oggetto, che cade e rotola tra le macerie della casa accanto la quale si trovano. Poi esplode e lo scoppio, che avviene vicino all’uomo ferito, fa innanzitutto saltare la testa di quest'ultimo. Le sue cervella schizzano su Sunday e Cael. La bionda viene sbalzata all’indietro dall’onda d’urto e cade tra i detriti già presenti provocandole ferite mediamente superficiali. Cael, trovandosi altrettanto vicino allo scoppio quanto l’uomo, ne viene travolto; gli salta la mano destra e il resto del braccio rimane ustionato.

    Scadenza: 26 marzo ore 14.

     
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    Un fischio. Lo percepisce chiaramente: le sta inondando la testa, sovrastando qualsiasi altro suono. Non sente altro: solo il fischio. E’ forte, prepotente e le ricorda quello dell’arbitro a fine partita. Forse stava giocando. Si, era certamente così. Perché le faceva male la testa? Doveva essere caduta dalla scopa. Prova ad aprire gli occhi, ma ha la vista offuscata. Deve aver battuto la testa proprio forte. C’è poca luce. Vede solo delle ombre, delle sagome. Non ha idea di cosa stiano facendo. Due sono poggiate l’una all’altra. Stanno ballando? Perché ballano in un campo da Quidditch? Forse non stava giocando. Forse era ubriaca da qualche parte. Una brutta sbronza, ecco cosa era successo. Doveva essersi fatta male con qualcosa perché le bruciavano l’orecchio e il collo. Forse si era azzuffata con qualcuno. Perché? Perché era tutta una merda, ovviamente. Aveva mandato a puttane la storia con Dean, dopodiché si era chiusa dentro un cazzo di bozzo, escludendo il resto del mondo, vivendo per inerzia, trascurando June, Sam, suo fratello e tutti gli altri. Era diventata insopportabile. Magari si meritava di stare così male. Provò di nuovo ad alzarsi, ma cadde a terra, ancora, inciampando sui suoi stessi piedi, poggiandosi al muro, scivolando contro la parete di pietra, graffiandosi le mani. Non le importa. « ARDEMONIO! ARDEMONIO ALLA TENUTA DI HOGWARTS! » Qualcuno sta gridando sopra quel fischio infinito. Non percepisce bene le parole, ma infondo cosa le importa? Si sente incredibilmente stanca. Ma poi accade qualcosa. Un' esplosione. Non sa cosa sia successo davvero. Il trambusto ha superato il solito fischio. E’ confusa e sembra che il collo non riesca a sostenere il peso della sua testa. Avrebbe voluto evocare un Patronus, ma non le veniva in mente niente di felice.. Non era per il dolore. Quello era brava a sopportarlo. Si sentiva inutile. Provò ancora ad alzarsi, ma cadde ancora. Ringhiò, battendo un pugno sull'asfaldo.
     
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    «Ragazzi!», una volta in possesso del Deluminatore, Misty corre verso il vicolo cieco in cui ha lasciato indietro i compagni. La situazione che trova non è delle migliori. Daphne è in condizioni preoccupanti. La Corvonero strabuzza gli occhi azzurro ghiaccio, avvicinando la lucina alla figura della giocatrice di Quidditch. E' incredibilmente ustionata al volto, sul collo e ad un orecchio. Si trova per terra. Artemis opta subito per un «Pervenio», con l'obiettivo di rimarginare le ferite da ustione. Un Ferula sarebbe pericoloso, le bende rischierebbero di appiccicarsi alla carne fresca scoperta. Farei più danno che altro. «Aiutatemi a sollevarla. Dobbiamo andarcene da qui..», la bionda cerca di sollevare il corpo di Daphne, caricando il suo braccio sinistro sopra la propria spalla e avvolgendole il bacino per sostenerla. «Faccio strada.», col Deluminatore in mano, individua l'uscita dal vicolo cieco. Ha sentito un frastuono incredibile provenire dalla strada principale, ma non c'è altra scelta. Se non restare nel vicolo cieco. Ma non mi sembra l'opzione migliore, visto quello che è successo. Senza contare che avremmo ogni via di fuga bloccata. «Per Morgana...», ha giusto il tempo di commentare, quando osserva lo scenario che si figura per le vie del campus. La stessa via dove pensava di poter consumare una colazione tranquilla. La Buiopesto non è più fitta come prima, dunque riesce a scorgere chiaramentre le sagome di due ragazzi che, ne è certa, frequentano il college proprio come lei. Accelera il passo, benché rallentata dal peso di Daphne. Individua subito Sunday Mortimer - che non conosce direttamente ma, una volta, avendo svolto una commissione per Hector da Magie Sinister, si è presa qualche minuto di tempo per conversare con lei. Si affretta, individuando sul corpo della Serpe delle ferite superficiali sanguinanti. «Oddio... Epismendo.», le punta la bacchetta contro.
     
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    Non di nuovo..demoni..ma che stai dicendo? « Tux è tutto okay. » Non ci crede nemmeno più lei ma continua a stringerlo forte, con la mano che corre di nuovo alla bacchetta di lui. Si è calmato, è vero, ma non è certa che non riprenderà a scagliare incanti a destra e sinistra. « Va bene se la tengo io? » Gli chiede piano, carezzandogli i capelli prima di stamparglici sopra un bacio. Poi una luce improvvisa li inonda, portandola a sbattere gli occhi per abituarcisi. « Ardemonio? Ma che cazzo sta succedendo? » Un'improvvisa ondata di paura la coglie di sorpresa mentre si alza in piedi, cercando di tirarsi dietro anche Tuesday. « Hai ragione, dobbiamo andare. » Dobbiamo trovare qualcuno che vi aiuti. Perché non è ancora convinta di ciò che sta accadendo a Tux, vero, ma le condizioni di Daphne sono abbastanza palesi. « Sta messa proprio male, se non troviamo un medimago a stretto giro, ciao orecchio. » Riesce a bisbigliare ad Artemis prima che un grande boato scuota la strada principale. Ho paura. E' il pensiero irrazionale che la coglie mentre si guarda intorno attonita. Sembra di stare in un film di quei registi babbani che fanno esplodere la qualunque. « Sei un medimago? Tu, tu sai qualcosa di medimagia? » Comincia a domandare alle poche persone che incontrano ancora in piedi. Con la coda dell'occhio, vede la bionda accelerare e fa lo stesso per non perdere l'aiuto della luce che ha in mano. Questo fin quando non scorge il viso di Caèl tra le macerie. « Oddio. » E' allora che lascia il fianco di Tux, dopo essersi accertata che sia tutto okay, per inginocchiarsi di fianco al biondo. « Ehi principino..» Stringe le labbra non appena vede il braccio. « E' okay, starai bene..Com'era? Pe-pelvenio-pelsenio-pervenio? » Cerca di ricordarsi l'incanto appena usato da Artemis, la bacchetta contro il suo braccio, prima di prendere a cercare la mano tra i detriti. Dopo qualche istante, stringe occhi e denti nel raccoglierla. Per quanto le è possibile, rovista a terra fino a trovare una specie di ciotola che arriva da chissà quale negozio. Vi punta contro la bacchetta, l'intento è quello di riempirla di acqua, congelandone poi un po' per mantenere la mano, così come ha visto fare tante volte in Grey's Anatomy. Spero sia vero. Si volta allora verso Artemis. « Non ce la facciamo a portarli tutti alle Passaporte per il San Mungo. Una di noi rimane, l'altra va con la luce a cercare aiuto. »
     
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    Succede tutto troppo in fretta: Il nome di quell bambino, il riflesso involontario di buttare via il deluminatore e poi il botto. L’oscurità intorno a lei inizia a diramarsi leggermente mentre cerca di riprendere subito conoscenza. Si rialza con un po’ di fatica mentre arrivano urla dalla strada principale che le fanno salire un brivido d’eccitazione lungo la schiena. Fuoco infernale, mancava solo lui a questa giornata. Inizia anche a riconoscere qualcosa vedendo la buiopesto diramarsi ed è la figura di Caél e del vecchietto un po’ più avanti. Caél a terra poco più distante rispetto al corpo del vecchio signore ormai morto. Si inginocchia per vedere se il ragazzo stava bene; vede subito il braccio ustionato e la mano assente. Epismendo? Qualcuno alle sue spalle si era avvicinato a lei per castare quell’incantesimo. Si gira nel vedere la figura di una bionda ed un’altra ragazza al suo fianco. « Grazie, ma qualcuno qui ha bisogno di cure immediate…» Osserva Arthemis e poi Daffy per poi incrociare lo sguardo con Tuesday, fratello minore. Si alza di scatto e lo abbraccia, in volto sembrava scosso da qualcosa: « Cossa è successo?! Dobbiamo andare via sssubito. » Non aveva dimenticato dell’ardemonio: « Ci sssono un gruppo di auror più avanti, ssstavano organizzando le passsaporte per il Ssan Mungo. » Si aggrappa al fratello: « Aiutiamolo e muoviamoci. » Fa un cenno con la testa per indicare Caél.
     
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    Il dolore fisico è qualcosa con cui Caél ha indiscutibilmente familiarità. Il tempo sembra fermarsi, scorrere lentissimo come granelli di sabbia che cadono, goccia a goccia, in una clessidra che non ha fondo, per poi ricominciare quando si decide di far prendere loro la direzione opposta, invertendo il senso del diabolico strumento che scandisce secondi, minuti, ore. Ricorda Coriolanus e le sevizie. E' molto ferrato negli incantesimi di guarigione, suo nonno. Lo ricuciva di modo che non si vedesse nulla. Di modo che nessuno potesse immaginare nulla. Carnefice e Salvatore insieme. Adesso, però, Caél non ha nessuno. O almeno questo credeva... Quando apre gli occhi, si specchia in quelli di Zelda. Sta parlando con lui. Capta solo parte del discorso, il Serpeverde. E' troppo stanco per starlo a sentire tutto. Preferisce richiudere gli occhi. Stringe a pugno la mano sinistra, conficcando le unghie nella carne del palmo. Si arreca altro dolore per non concentrarsi su quello che avverte sul lato destro. E' una tecnica che gli hanno insegnato - concentrare l'attenzione su altro per non sentire il dramma che sta accadendo realmente. Qualcuno commenta qualcosa circa un Pervenio. Potrebbe servirgli, effettivamente. Vorrebbe rispondere "sì, castatemi un Pervenio", ma non riesce ad aprire bocca. Quando riapre gli occhi, incontra quelli di sua zia Penelope. Sto sognando? « Caél! Tesoro! Caél! », è in lacrime. « Caél... Tu... Io... », vorrebbe chiederle cosa le è successo. Anche lei non ha una bella cera. Come stai, zia? Il negozio? Cosa è successo? - non se lo ricorda benissimo, il signor Cousland. « Vi prego. Aiutatemi. Aiutatelo. Non c'è tempo. Abbiamo bisogno di un Medimago qui. Adesso! Tu.. », si sta rivolgendo a Zelda? - allora sta succedendo veramente. Non sto sognando. C'è davvero zia Penny qui... « Hai ragione. Ti prego, vai a cercare qualcuno. Vi prego, aiutateci. Non abbiamo tempo di portarlo.. Di portarli - », probabilmente si sta riferendo alla giocatrice di Quidditch in condizioni altrettanto critiche. Cay l'ha riconosciuta: è Daphne Baker. « - via. Stanno per svenire. Sono troppo deboli!!! Potrebbero avere uno shock... Uno shock settico. Oddio, non ci devo pensare. Periculum! Periculum!!! », l'ultima cosa che vede, è sua zia che prova a scagliare in aria degli incantesimi per localizzare la loro posizione. Forse si sta diradando la Buiopesto.. Ma basterà affinché qualcuno ci trovi?
     
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    Gli incantesimi di cura lanciati da Artemis e Zelda vanno a buon fine. Con lo scorrere dei minuti, la Buiopesto ha ormai continuato a diradarsi sempre più, permettendo così un intervento tempestivo e facilitato agli Auror ed alcuni Medimaghi che, sopraggiunti dal San Mungo grazie alle Passaporte Ministeriali ancora funzionanti e regolamentari, possono iniziare a prestare soccorso ai feriti e trasportarli d'urgenza all'Ospedale. Seguendo il Periculum, giungono in prossimità di un gruppo che necessita di cure, fra cui Caél, Sunday, Tux e Daphne.
    Caél verrà ricoverato per cinque giorni, tempo durante il quale verranno realizzati tutti gli accertamenti del caso sulle sue condizioni e verrà sottoposto al complesso intervento al braccio ustionato - con annessa ricostruzione della mano saltata. L'operazione riuscirà, ma per la serietà del danno subito all'arto e l'intervento magico, una cicatrice rosea abbastanza accentuata e in rilievo sarà rilasciata lungo la giuntura del polso. Necessiterà comunque di tre mesi di riabilitazione, prima di poter riacquistare la piena capacità motoria della mano. Sunday resterà a sua volta sotto osservazione una giornata intera. Non avendo riportato ferite gravi, verrà dimessa l'indomani. Il Dismundo castato su Tux ha invece avuto effetti sulla sua condizione psichica, più che fisica, motivo per cui resterà ricoverato nel reparto del CIM (Centro di Igiene Mentale) per 10 giorni. Superato questo lasso di tempo sarà libero di andare, ma gli verranno prescritte delle specifiche pozioni (equivalenti a degli psicofarmaci) da assumere per almeno un mese, con lo scopo di bloccare eventuali allucinazioni che potrebbero ripresentarsi. Daphne verrà ricoverata per due settimane e, durante questo tempo, le verranno curate le ustioni riportate e verrà sottoposta ad un intervento magico per la ricostruzione dell'orecchio. Passerà poi un periodo di due mesi di riabilitazione, periodo in cui non potrà giocare a Quidditch né allenarsi, per via della complicazione delle lesioni all'apparato uditivo e la conseguente mancanza di equilibrio che continuerà ad accusare. Riacquisterà completamente l'udito in seguito a questo arco temporale.

    OFF// La presente role può considerarsi conclusa. Zelda e Artemis possono decidere se accompagnare i feriti e superstiti al San Mungo, oppure se dirigersi verso il Castello di Hogwarts.

     
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