The future ahead of us

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    « Qualcosa per merenda, signorino Émile? » Émile sollevò il naso dal grosso tomo di Storia della Magia, e dovette guardarsi intorno qualche momento per risvegliarsi da quella specie di stato di trance nel quale era caduto. Era certo di aver fissato la stessa frase per l'ultima mezz'ora, come minimo. Spiò Nirvana, seduta di fronte a sé, e vide che nemmeno lei pareva in condizioni migliori. Ricambiò allora il suo sguardo pieno di frustrazione, per poi rivolgersi al piccolo elfo domestico, che sostava impettito sull'uscio della stanza, gambe e braccia rachitiche unite, sull'attenti, pronto a scattare al minimo ordine del padrone. « Ci porteresti due limonate fresche? Grazie mille. » « Subito padrone. » È con un ultimo sorriso dovizioso che l'elfo salutò i due ragazzi, prima di smaterializzarsi sotto i loro occhi, diretto nelle cucine.
    Émile sbadigliò. Nell'ampia biblioteca di villa Carrow, per qualche secondo riecheggiò il silenzio. Il Tassorosso e la Grifondoro condividevano un tavolo e ormai da qualche ora sfogliavano i loro libri di scuola con aria svogliata; ognuno dei due non mancava di lanciare, di tanto in tanto, occhiate curiose all'altro, come per accertarsi di non essere l'unico annoiato della coppia. Studiare in Agosto, in effetti, era una tortura: e per quanto l'ambiente confortante di casa Carrow desse loro la possibilità di prendersi diverse libertà, la condanna più atroce era volgere lo sguardo verso la finestra e vedere il sole brillare nel cielo (cosa rara, per due abituati alle inclementi intemperie delle campagne scozzesi). Un ultimo sforzo, dai, disse tra sé e sé il ragazzo, provando a concentrarsi nuovamente sul proprio manuale. In fondo erano in estate, e lui e Nirvana avevano già da tempo concluso le loro lezioni "quotidiane". Tuttavia il programma del sesto anno era assai sostanzioso, e tra tutte le interruzioni della primavera non erano riusciti a completare con il loro tutor alcuni argomenti essenziali. E la soluzione quale era stata? Fissare qualche giorno estivo per recuperare, per arrivare pronti per il nuovo anno scolastico a settembre. Che, poi, pronti per chi?, si chiedeva continuamente Emi, con una certa frustrazione. Da settembre avrebbe continuato a vedere le stesse facce, e di Hogwarts e dei suoi amici nemmeno l'ombra. Il suo ultimo anno di scuola si prospettava già come un disastro.
    Sbuffò, alzando nuovamente lo sguardo e guardandosi intorno. Nirvana aveva il viso coperto dal libro che teneva in piedi, ma Émile dubitava che stesse davvero leggendo. Inarcò la schiena, allungando braccia e gambe per stiracchiarsi. Intorno a loro, i numerosi tomi della collezione Carrow sembravano fissarli con un che di giudicante, dall'alto degli antichi scaffali di ciliegio. « Basta, mi sono stancato » così il Tassorosso decretò la fine del suo pomeriggio (un'ora al massimo?) di studio, lanciando un'occhiata complice all'amica. Lui e Nirvana non avevano forse iniziato la loro amicizia col piede giusto, ma col tempo, e con la scusa delle lezioni private frequentate insieme a casa Carrow, dopo l'assedio di Hogwarts, avevano raggiunto un certo grado di confidenza. « Dai, smettila anche tu di far finta di studiare. Lo so che reciti. »
    Mentre si allungava
    per rilassare i muscoli, con sua sorpresa le braccia lunghe arrivarono a raggiungere lo scaffale alle sue spalle. Era cresciuto di almeno dieci o venti centimetri in altezza, quell'estate. Con i polpastrelli sfiorò la pelle ruvida di uno dei libri alla sua portata; lo sfilò dal suo scaffale, in preda alla noia, e lo portò di fronte a sé per leggerne il titolo. « I draghi d'Ungheria: una guida completa, di Jeremiah Patel. Caspita! » Osservò per qualche momento il volume, lasciando scorrere le dita sulla raffigurazione della bestia che sputava fuoco e si dimenava sulla copertina. Aveva sempre trovato i draghi estremamente affascinanti. Gli piaceva l'idea di studiarli anche dopo Hogwarts, e magari trasferirsi per un po' in Romania o in Ungheria per specializzarsi proprio il quel campo, dopo il college. Il college. Quella sì che era una questione spinosa, molto più della pelle squamata del drago che lo fissava dal libro con aria minacciosa. « Nirvana... » si ritrovò a dire, pensieroso, mentre apriva quel tomo svogliatamente. « Tu sai già cosa fare dopo la scuola? Intendo, tipo... Il college? » Il college che loro conoscevano e su cui erano ben informati era tra le mura di Hogsmeade, sotto assedio dei Ribelli. Lo stato inglese aveva provato a dare ai suoi residenti un'alternativa, ma a lui non sembrava granché praticabile. Quella situazione era frustrante. Gli mancava Hogwarts, gli mancavano i suoi amici, la sua vita di prima, e tutta la serenità con cui riusciva ad affrontarla. Perché all'improvviso ogni pensiero, perfino quello dei suoi studi futuri e della carriera, era in grado di portargli angoscia? « L'anno prossimo è l'ultimo anno di scuola... Tu che intenzioni hai? » Che facciamo?

     
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