Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member
    ★★★★

    Group
    Member
    Posts
    776
    Reputation
    0
    Location
    Durmstrang

    Status
    Anonymes!
    Samuel Scamander è stato, non sempre di sua spontanea volontà, ad alcuni mercatini natalizi, durante il suo quasi lustro sulla Terra eppure l'atmosfera che regna sovrana sulla Fiera dell'Inverno è quanto di più magico ed estraneo ai ricordi che ha di simili occasioni. È forse complice la presenza di ogni parte del mondo racchiuso in quella bolla magica all'interno di Hogsmeade o forse, più semplicemente, è la trepidazione con la quale sta affrontando quegli ultimi giorni prima del gran giorno. Il giorno X. Il giorno della gran sorpresa. Che spera con tutto se stesso possa riuscire altrimenti potrebbe veramente rimanerci male, dato anche il tavolo dalla larghe intese a cui ha trascinato non solo sua nonna Lucille ma anche l'unico e solo Sebastian Matthews. Il caro e borbottante nonno di Tris che sulle prime non ha dato chissà quanti segni propositivi per la proposta avanzatagli dallo Scamander ma poi, probabilmente complice l'insistenza di Lucille, ha dato il suo benestare. « Le farebbero bene anche solo due giorni fuori, giusto per rilassare un po' le spalle e godersi un minimo le feste prima di tornare ai suoi doveri. » Aveva detto ad entrambi, dopo aver esposto il piano. Piano che, da un punto di vista estremamente superficiale, rivelava solo l'intenzione di Sam di far svagare la migliore amica giusto qualche giorno sotto le feste natalizie, con la scusa ufficiale di visitare Firenze e la sua roccaforte del Credo. I due gentili nonnetti, poi, sarebbero entrati in gioco solo nel momento in cui Tris avesse deciso di non portare con sé i gemelli, possibilità che Sam ha soppesato per giorni prima di decidersi a chiedere una mano ad entrambi, immaginando che il pensiero di lasciarli con due persone così tanto adulte possa aiutarla a preoccuparsi di meno. Ma solo perché io fingerò di andare con lei, figurati se non si fida a lasciarli con me, io e i gemelli ormai culo e camicia, la giustificazione che si dà anche in quel momento, mentre la propria mano è stretta dalla presa sicura delle piccole dita guantate di Elizabeth. Dall'alto Sam l'osserva camminare sul ciottolato di Hogsmeade con una tale certezza da farlo sorridere ogni volta che i lacci del suo cappellino oscillano di qua e di là. È tutto ricurvo, in una posizione decisamente scomoda, la schiena comincia a dar cenni di cedimento ma lui è lì, tutto estasiato, la sua completa attenzione su quella birbantella dalla testa dura come quella della madre, che non vede già l'ora di scorrazzare via nel mondo, libera com'è stata creata. La musica natalizia riesce ad amalgamarsi alla perfezione con il chiacchiericcio sommesso che arriva da ogni angolo della fiera, i profumi invitanti fanno borbottare lo stomaco di Sam, ricordandogli che è ora della seconda merenda perché mancano ancora due ore alla cena e non ha alcuna intenzione di continuare a sentire i morsi della fame per tutto quel tempo. « Se ci fermiamo al chiosco di Madama Piediburro? » Lancia un'occhiata a Tris dal basso prima di captare un movimento laterale fulmineo che lo fa agire d'istinto nel tirare su la bambina, fuori dalla portata di alcune buste di una strega decisamente di fretta, talmente tanto da non accorgersi nemmeno di aver quasi messo k.o. Elizabeth. Se la stringe al petto, per quanto il suo giacchetto imbottito glielo permette e le fa una pernacchia, arricciando il naso. « Dovevo portare Spyke, sicuro si sarebbe divertito a fare di nuovo il pony » si ritrova a dire, sciabolando le sopracciglia verso l'amica al ricordo di quando la piccola aveva deciso di cavalcarlo, mentre il fratello soppesava la sua coda, decidendo che sì, era proprio un giocattolo interessante. Lancia allora un'occhiata a Sebastian, seduto ancora bello comodo come un pascià sul suo passeggino, intento ad indicare con le sue manine le luci che gli scorrono sopra. « Allora questo chiosc- » anche il borbottio delle sue viscere si placa improvvisamente quando gli occhi d'argento dello Scamander si posano sul piccolo chalet di un'armaiola. Sghignazza avvicinandosi alla bancarella, prendendo ad osservare la vasta scelta di armi che ha da offrire la donna al di là del bancone. « Che ne dici Lizzie, vedi qualcosa che possa valorizzare ancora di più la già valorosissima persona dello zio Sam? » Fa un piccolo balletto, spostando la bimba a destra e sinistra accompagnando la risata squillante di lei con la propria, più bassa e roca. « E voi due che ne pensate? » Volge allora lo sguardo verso Tris e Sebastian, con una smorfia divertita dipinta sul viso. « Un bello spadone a due mani potrebbe fare al caso mio? » Chiede loro mentre carezza l'elsa finemente decorata di una spada. Pochi istanti dopo capisce che forse non sia proprio il caso di rimanere lì, con due bambini che non hanno nemmeno un anno, ad ammirare con febbricitante entusiasmo delle armi. Di certo ci sono cose più entusiasmanti e più natalizie che i due marmocchi possono rimirare. « Okay sì..magari ripassiamo un'altra volta. » Lo sguardo che lancia alla mora è abbastanza eloquente. « Anche perché devi ancora spiegarmi bene come funziona questo vostro bonding con le armi. » Bonding che immagina, prima o poi, avverrà anche per i piccoli Watson - Lancaster - Morgenstern. « È come per le bacchette, sono loro a scegliere te? O è tipo un superiore, un allenatore, un sensei, non lo so, a scegliere un'arma per te, a seconda delle tue capacità? » Un argomento, quello, che gli è sempre più interessato da quando è stato assegnato allo Stormo. Sa perfettamente che saper combattere con la bacchetta è il vero focus quando si è a cavalcioni di una scopa ma, stando ormai fianco a fianco con Cacciatori e guerrieri esperti da anni, sente di aver bisogno anche di altro per il futuro, che gli sia d'aiuto nell'essere un cecchino dall'alto o che lo renda più equipaggiato quando si tratta di andare in mischia. « Perché te lo devo dire, ho sentito proprio un grande richiamo da quella lancia affilata dall'impugnatura dorata. » Ridacchia mentre risistema la cuffia di Lizzie. « Poi senti che epicità..Samuel Maverick Oberyn Scamander. Quanto rimbomba, caz-spiterina. » Con la coda dell'occhio intravede l'arrivo alla stazione del trenino, magicamente incantato per attraversare l'intero padiglione e il viottolo principale di Hogsmeade. « Dobbiamo andarci. Per forza. È un ricordo fondamentale per i gemelli. » Mette su uno sguardo implorante, prendendo esempio dall'euforia di Lizzie per mettersi a correre verso la fermata. « Dai, forza, vedi che anche Sebastian non vede l'ora di farsi un giretto? » Indirizza all'amica dopo aver preso posto su una delle carrozze, pronto ad aiutarla con la bacchetta per richiudere il passeggino e farlo fluttuare dentro. « Oh, oh, oh, ma chi abbiamo qui? Due signorini che Babbo sta proprio aspettando nella sua casetta, pronto ad ascoltare i loro desideri. » Un ragazzino, vestito da Elfo, lascia loro due volantini su orari e indicazioni per arrivare alla Casa di Babbo Natale e sgattaiola via, non prima di aver sorriso ampiamente a Beatrice. E Sam la guarda, di soppiatto, domandandosi se stiano pensando la stessa cosa. L'unico desiderio che gli viene in mente potrebbero mai esprimere i gemelli, se
    tumblr_inline_olfrwdXQwY1rifr4k_500
    sapessero parlare. « Quando scendiamo si mangia però, vero ragazzi? Dovete prometterlo altrimenti sarò costretto a mangiarmi la coscetta di uno di voi due per placare la fame. Tris, tesoro, non ti offendere se non ti prendo in considerazione. » Cerca di tirare su il morale, capendo che serve probabilmente più a lui che a Tris. Perché Percy dovrebbe essere lì, non solo con loro ma di certo al suo posto. Una fitta fastidiosa lo attraversa, così come accade spesso ultimamente quando si concede di pensare a come non avere il proprio parabatai accanto lo faccia sentire. Non lo ammetterebbe mai ma gli manca, soprattutto perché, se non fosse per le poche notizie che riesce a recuperare da Tris, non è riuscito ancora a mettersi in contatto con lui. Almeno non uno che non comprometterebbe la sua copertura mettendolo ancora più nei casini. E spera che non sia proprio lui a metterlo nei casini con l'idea che ha in mente. Perché se Beatrice e Percival non si vedono da fin troppo tempo, Sam ha deciso che sarà lui a rimediare al torto, facendoli rincontrare in un posto lontano da occhi indiscreti, con la sicurezza che solo della Polisucco da poter prendere all'occorrenza potrebbe loro donare. Firenze. Mentre lei penserà di concedersi due giorni nella città d'arte italiana, portandosi dietro il fidato miglior amico per fargli visitare la sua Roccaforte, lui lì sarà in vacanza, invitato dalla sua gemella per passare le festività, insieme alla complicità di un biglietto aereo che gli verrà recapitato a casa, bell'impacchettato come solo un regalo natalizio dovrebbe essere. Speriamo che entrambi decidano di prendere la palla al balzo. La possibilità che quei due soggettoni possano decidere di non partire l'ha preoccupato fin dall'inizio ma ora, quasi a conti fatti, è forse l'ultimo dei suoi pensieri. Il treno comincia a cigolare nel mettersi in movimento mentre il ragazzo continua a fare il pagliaccio con i bambini. « Serve un selfie per immortalare il momento. » Ormai un'abitudine, quella di fare foto e video, che Sam ha preso ad avere ogni qualvolta i gemelli fanno qualcosa di nuovo, di eccezionale, che possa essere un ricordo futuro. Che possa essere un qualcosa di tangibile per Percy, per esserci anche nei momenti in cui non c'era effettivamente. « Seb, la linguaccia, così » tira fuori la lingua per dare il giusto esempio al bimbetto mentre incanta il cellulare per fare loro una foto. « Uno, due.. » e tre. Il flash li investe mentre la mano di Sam sguscia sotto il giacchetto per far poi comparire una busta blu davanti al volto della mora. Un "Buon Natale" nella sua scrittura tirata e frettolosa capeggia al centro dell'incartamento. « Ora devi proprio ritirare fuori la secchia che c'è in te se vuoi decifrare l'enigma per scoprire il tuo regalo. » Sciabola le sopracciglia divertito mentre ballonzola a destra e sinistra grazie al lento muoversi del treno illuminato. All'interno della busta, infatti, Tris troverà piccole tessere plastificate, frutto delle ricerche che il ragazzo ha fatto per giorni sulla città toscana. Su una si trova raffigurato Niccolò Macchiavelli, su un'altra una piazza con un carosello scintillante che gira, su un'altra ancora c'è l'insegna di un locale chiamato "All’Antico Vinaio", sulla penultima la foto del salotto di un appartamento, con il logo di airbnb ben nascosto tra le pieghe di colore di una sedia e sull'ultima vi è raffigurato un giglio rosso su sfondo bianco. La fissa con entusiasmo, cercando negli occhi di lei una qualche scintilla. « Che vorrà dire, mia cara Beatrice? »

     
    .
0 replies since 23/12/2022, 21:25   38 views
  Share  
.