Magia delle feste

Se qualche mese prima Albus fosse stato avvertito che la rivoluzione avrebbe comportato l'impossibilità di reperire Barbie Magia delle Feste 2022, probabilmente ci avrebbe pensato sopra con più cautela prima di appoggiarla. Lily era stata molto chiara nelle sue richieste a Babbo Natale (che occupavano due pagine piene di giocattoli vari): quella Barbie era la priorità assoluta. Ne parlava più o meno tutti i giorni, dicendosi super elettrizzata per Natale e sicura di ricevere ciò che voleva alla luce del fatto che fosse stata molto brava durante l'anno (opinabile). Albus sapeva bene che se non avesse trovato quella bambola sotto l'albero ne sarebbe rimasta molto delusa e dunque aveva fatto tutto il possibile per reperirla in territorio scozzese. Aveva chiamato ogni negozio di giocattoli, ma Barbie Magia delle Feste 2022 sembrava introvabile. Così, quando era stata annunciata l'iniziativa dei mercatini natalizi e la possibilità di visitare altre roccaforti del Credo, il giovane Potter aveva preso l'occasione al volo per mobilitare una spedizione ramificata di tutta la famiglia nelle varie città disponibili. Da qualche parte dovrà pur essere disponibile quella bambola maledetta. Il luogo che aveva scelto per la propria gita fuori porta era Monaco di Baviera: una città che sotto sotto lo ispirava più per l'idea di prendersi una birra che altro. E una birra tedesca era stata proprio la carta che aveva giocata per convincere Malia ad accompagnarlo in quella spedizione. La scelta dell'amica non era stata del tutto casuale; ultimamente avevano avuto ben poco tempo per parlare, in primis perché il lavoro di Albus gli risucchiava gran parte della giornata. Tuttavia sentiva il bisogno di parlare con lei, specialmente in seguito all'assegnazione delle cariche. La reazione dell'ex Grifondoro non gli era di certo sfuggita: Malia sapeva mascherare i propri sentimenti fino ad un certo punto, e che ci fosse rimasta male era evidente a chiunque la conoscesse un minimo. Durante la festicciola organizzata in onore di Harry non aveva però ritenuto opportuno farle domande in merito - non era quello il luogo adatto e non voleva nemmeno turbarla ulteriormente a notizia ancora troppo fresca. Così aveva preferito lasciar passare alcuni giorni, sperando che nel frattempo l'amica si ambientasse a lavoro - magari anche con l'aiuto di Olympia. A questo bisogno di parlare con lei, tuttavia, non aveva accennato nel momento in cui l'aveva invitata per quel pomeriggio: non voleva metterla fin da subito sulla difensiva.
[..] « Niente, secondo me finirà che dovrò fare un sacrificio a qualche divinità pagana per trovare questa cazzo di bambola. Che diciamocelo, Malia, per quel che costa non è neanche questo granché. » L'ennesimo negozio di giocattoli visitato si era rivelato solo l'ultima di una serie di buchi nell'acqua. Così, un po' sconfitto, aveva decretato il bisogno di una pausa da quella ricerca inconcludente, puntando verso una birreria locale. Sembrava abbastanza affollata, dunque non doveva essere così male. Il cameriere li aveva fatti sedere in un tavolo all'angolo, portandogli presto due grosse pinte di birra e qualche stuzzichino. « Ci sta pure il tiro a segno. Dopo potremmo farci una partita, che ne dici? » Le indicò con un cenno del mento l'angolo della sala in cui si trovava il bersaglio, attualmente occupato da un gruppo di signori di mezz'età intenti a sfidarsi tra loro. Li osservò per qualche istante, sorridendo tra sé e sé alle loro movenze un po' ubriache. Poi scrollò le spalle, prendendo un sorso di birra e tornando con lo sguardo all'amica. « Vabbè, questa missione sarà stata fallimentare, ma almeno la birra e buona e il posto è carino. Meglio di nulla, no? » E se qualcun altro della famiglia fosse riuscito a trovare la Barbie ancora meglio. « Un po' mi dispiace di averti coinvolta in questa ricerca. So che la caccia alla Barbie non è proprio.. mh.. il tuo pomeriggio ideale. » Ridacchiò, ben consapevole di quanto la propria quotidianità potesse risultare noiosa per molti. La maggior parte dei suoi coetanei avevano preoccupazioni diverse, e se un tempo Albus aveva vissuto quell'esclusione percepita con sofferenza e astio, pian piano aveva imparato a farci i conti e a capire di non poter pretendere troppo dal prossimo. A un certo punto bisogna scendere a patti col mondo e nel capirlo, il suo lavoro e le responsabilità che si era preso avevano giocato un ruolo molto importante. Era sempre lo stesso Albus, pronto a far polemica su tutto, ma col tempo aveva imparato a scegliere più cautamente le proprie battaglie e a lasciar correre tante cose. « Però spero che la birra sia un buon risarcimento. » Sorrise divertito, dandole un colpetto col piede sotto al tavolo per sottolineare il tono scherzoso. « Più che altro sono curioso di sapere come sta andando ad Hogwarts. Olympia mi ha detto qualcosa, ma anche con lei ci incrociamo poco ormai. » prese a dire con aria vaga, buttandosi in bocca una nocciolina. « Com'è? Ti trovi bene? » Gli occhi smeraldini guizzarono in quelli dell'amica, ricercandovi una risposta che andasse al di là di ciò che le sue parole potevano dirgli.