Dottore, dottore, dottore del buco del cul

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    « Ed ecco la festeggiata! » Era ai Tre Manici che si erano dati appuntamento, come sempre, per dare inizio alla serata. Quella volta però la musica era diversa: Ava era fresca di laurea e nonostante fosse tecnicamente dedicata alla fine dell'anno accademico, per loro quella festa era dedicata all'amica e al traguardo che aveva raggiunto. Avevano radunato tutto il giro di amici più stretti per l'occasione, decidendo di incontrarsi prima della festa per partire subito da un tasso alcolico di tutto rispetto. La maggior parte dei coinvolti era arrivata con qualche minuto d'anticipo, precedendo l'entrata di Ava nel locale, che venne accolta da cori festosi e lo scoppio di una spara-coriandoli. « EHI, QUELLA ROBACCIA LA RIPULITE VOI, SIA CHIARO! » strillò una delle cameriere, sovrastando il macello. « Sì ci penso io, non si preoccupi. » Rispose allegro il giapponese mentre si faceva largo in direzione dell'amica per salutarla con un sorriso a trentadue denti. « Sappi che la cannonata di coriandoli era totalmente necessaria, visto che gli elfi ci hanno proibito di farla alla cerimonia. » Ridacchiò, strizzandole una spalla in un gesto amichevole mentre le faceva cenno di avvicinarsi al bancone per ordinare qualcosa. « Ok, allora: le domande di rito non te le farò perché stasera si pensa solo a bere e festeggiare. Quelle stronzate tipo il lavoro, la vita, il mutuo eccetera ce le lasciamo per quando avrai smaltito la sbornia. » In fin dei conti immaginava che l'amica se le facesse già da sola quelle domande. Se pure chiederle dei suoi piani futuri potesse interessarlo o anche solo essere uno spunto di conversazione, immaginava che in quel momento Ava avesse voglia di tutto tranne che parlare della prossima mossa. In fin dei conti c'è un momento per qualunque cosa, e quello era il momento di non pensare a nulla di serio e godersi semplicemente il raggiungimento di un traguardo che si era impegnata per anni a raggiungere. « Dunque, normalmente proporrei l'inizio graduale con una birra, ma dato che non mi fido troppo del comitato feste per quanto riguarda l'offerta alcolica, io direi di passare già all'incendiario per arrivare alla festa un po' benzinati. Poi da lì cocktail e shot a manetta. » Si voltò nella sua direzione, come a volerla interrogare su un dilemma fondamentale della vita. « Che ne dici? Ci sta, strategicamente parlando? »

     
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    « Ma cos'è 'sta roba? » Chiese Ava con la sua solita, proverbiale delicatezza quando una Natalie che quel giorno, miracolosamente, si reggeva in piedi molto meglio del solito, le fece cenno di abbassarsi leggermente per infilarle dalla testa una fascia non troppo diversa da quelle spesso indossate dalle miss ai vari concorsi di bellezza. La ragazza, tutto subito, non disse nulla - si limitò a sogghignare e fare un passo indietro. Poi fece un ampio gesto nella sua direzione e, tutta solenne, se ne uscì con un divertito: « Questa, amore della mia vita, è una vera e propria opera d'arte. » Non le diede altre spiegazioni.
    O, per meglio dire, non ne ebbe letteralmente il tempo materiale: « Boh, se voleste spostarvi, la gente gradirebbe anche entrare eh. » Ed eccolo, Tobias, un altro del loro corso, che era fuoricorso da... beh, un po', ma non perdeva mai occasione di partecipare ad alcun festino. La festa di laurea della Davis, a quanto sembrava, non poteva fare eccezione. « Comunque auguri, eh. Dottoressa Scassacazzo. ».
    « Dottoressa cosa? » Chiese l'americana, a metà tra il perplesso ed il divertito. Non le fu possibile commentare altro perché i due la presero sottobraccio, trascinandola all'interno del locale, dove venne immediatamente investita da.. una cannonata di coriandoli?
    « Sappi che la cannonata di coriandoli era totalmente necessaria, visto che gli elfi ci hanno proibito di farla alla cerimonia. Ok, allora: le domande di rito non te le farò perché stasera si pensa solo a bere e festeggiare. Quelle stronzate tipo il lavoro, la vita, il mutuo eccetera ce le lasciamo per quando avrai smaltito la sbornia. »
    « Sì, Raiden - ricordale che l'idea di uscire di qui orizzontale è stata proprio della Dottoressa Scassacazzo. » Commentò Natalie con un sorrisino, prima di dileguarsi per raggiungere il suo ragazzo, lasciando ai due amici la possibilità di conversare. O programmare il coma etilico, per meglio dire. « Ma mi ha veramente scritto 'sta cosa sulla fascia? » Chiese quindi l'americana all'amico, trattenendo a stento le risate al pensiero del titolo che, a quanto pare, si era guadagnata col sudore della fronte. « Comunque ci sta, dai. Quindi le domande sulle cose serie tra boh, tipo due mesi? Io comunque voto sì per l'incendiario, tranne che per gli astemi. Cioè i soliti ignoti. » E nel dirlo, rivolse al giapponese un'occhiata complice.
    « Davis. In questa compagnia non esistono astemi. » Tuonò una voce maschile alle sue spalle. « UN GIRO DI WHISKY PER TUTTIII! » Le disse, su di giri, ad un volume che avrebbe reso impossibile fraintenderlo. « Oh regà, io comunque ho fatto i santini, eh. Di Harry Potter. E non mi venite a dire che il Prescelto non va oggettificato e tutte quelle rotture di palle lì, per piacere. »



    Edited by no pressure‚ - 23/6/2023, 22:21
     
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    C'era qualcosa di incredibilmente confortante per Malia nel ritrovarsi ai Tre Manici di Scopa quella sera, con una burrobirra in mano e soprattutto circondata da coetanei. Per quanto le facesse piacere far parte degli chaperon del ballo di fine anno, da quando Eliphas le aveva proposto di partecipare non aveva smesso di pensare a quanto tutto ciò la facesse sentire vecchia. Negli ultimi giorni la sua mente si era affollata con le immagini del suo ultimo ballo, che in buona parte aveva trascorso a piangere sulle scale dei sotterranei, in compagnia di Amunet Carrow, pensando alla sua cotta che ballava con qualcun altro: e ora? Ora avrebbe trascorso la serata ferma in un angolo accanto alla pista, a supervisionare dei ragazzini in preda agli ormoni. Si sentiva come se il suo tempo fosse ormai finito, come se avesse ormai raggiunto il suo peak ai tempi di Hogwarts, e adesso ci sarebbe stato solo da guardare i titoli di coda. Ma ritrovarsi a festeggiare una laurea, ritornando nel mondo dei twenty-somethings sembrò farla tornare, almeno per qualche ora, con i piedi per terra.
    « Tanti auguri Ava! » si fece spazio tra i presenti per avvicinarsi alla festeggiata e avvolgerla in un abbraccio caloroso. « Dunque, normalmente proporrei l'inizio graduale con una birra, ma dato che non mi fido troppo del comitato feste per quanto riguarda l'offerta alcolica, io direi di passare già all'incendiario per arrivare alla festa un po' benzinati. Poi da lì cocktail e shot a manetta. » Salutò Raiden e la sua ragazza con un cenno del capo, annuendo poi con decisione alla proposta. « Mi sembra una saggia decisione. Non punterei granché sull'alcol del ballo, hanno speso tutti i soldi per le decorazioni e una specie di veggente per l'intrattenimento. Non sanno più che inventarsi. » Ai miei tempi bastavano un paio di bottiglie di Incendiario ed era assicurata la buona riuscita della festa. I ragazzi di oggi sono fin troppo esigenti. Ed eccola lì, di nuovo, quella sensazione incombente di vecchiaia. « Quindi le domande sulle cose serie tra boh, tipo due mesi? » « Ma sì, hai ancora tanto tempo per disperarti alla ricerca del futuro. Partiamo dalle domande futili, piuttosto: che programmi avete per l'estate? » Lei, ad esempio, non aveva uno straccio di nulla da fare per tutti i mesi estivi. So fucking depressing. « Oh regà, io comunque ho fatto i santini, eh. Di Harry Potter. E non mi venite a dire che il Prescelto non va oggettificato e tutte quelle rotture di palle lì, per piacere. » Aggrottò la fronte, voltandosi verso il ragazzo che stava ora sventolando nella loro direzione un ventaglio di immaginette di niente meno che Harry Potter. « Oddio, ne voglio uno! » esclamò, strappandolo dalle sue mani ed esaminandolo meglio sotto la luce, incuriosita. Pensò che Albus, James e Olympia avrebbero riso non poco nel vederlo. « Mhm, carino, ma, ecco... esattamente perché...? » domandò poi, visibilmente confusa, rivolgendosi al gruppo a lei vicino. C'era poco da fare: ormai aveva difficoltà a rimanere in contatto perfino con i collegiali. Una vecchia nonna, ecco cosa sei!

    [spoiler_tag][/spoiler_tag]ciaaaao eccomi imbucata!
     
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    Quando Mia giunse ai Tre Manici, dopo i preparativi a casa di Ronnie, la festa sembrava essere già cominciata. D'altronde a partire da quella sera, collegiali e studenti stavano iniziando ad assaggiare la prima fetta d'estate, per quanto lì, con una guerra in corse e diverse responsabilità sulla groppa, la stagione estiva avesse un significato relativo. Stretta nel suo vestito nuovo di zecca, che aveva scelto tramite Cherie, una lycan francese, di ritorno nella roccaforte scozzese dopo una missione nei pressi di Lione, si sentì un po' a disagio. Aveva deciso di interpretare il tema un po' a modo suo. Una storia, quella, che avrebbe riservato al marito in separata sede. Si guardò, quindi, intorno incuriosita dal mare di gente alla ricerca di Raiden che individuò insieme alla neolaureata Ava e a un gruppetto piuttosto variopinto in cui rientravano un po' tutti i loro amici. Saltò alle spalle del moro furtivamente, facendo cenno ad Ava di non dire niente non appena ne incrociò lo sguardo, coprendogli gli occhi. « Chi sono? » Scoppiò a ridere stampandogli un veloce bacio sulle labbra, prima di rivolgersi verso la giovane Davis rivolgendole un enorme sorrisone. « Congratulazioni dottoressa! Ti ho vista alla cerimonia, sembravi molto pro! Peccato per gli elfi guardie infami che hanno un po' rovinato la festa. » D'altronde, gli elfi che avevano deciso di rimanere a Hogwarts lo facevano di spontanea volontà. Immagino sia una rottura pulire tutti quei coriandoli. Coriandoli che d'altronde svolazzavano anche in giro per i Tre Manici. Alla compagnia si aggiunse anche la gradita presenza di Malia Stone, di fronte alla quale, Mia fece non poca fatica per non entrare nella sua fase fangirl. Faceva strano pensarsi al pari di tutte quelle persone che per molto tempo erano state delle leggende. Il gruppo della prima generazione di collegiali post Lockdown aveva per lei una grande fascinazione. Arrivo alle parole di Otis che cringia nel pensare a Raiden come a una persona con cui prendersi una birra. Eppure è ciò che stava accadendo a lei. Stava per farsi una birra con Malia Stone. Assurdo! Di questo passo entro la fine della serata mi faccio gli shot con l'alfa. Mia accolse la proposta del primo giro con grande entusiasmo e infatti fece cenno al barista, rivolgendosi agli altri. « Incendiario per tutti? » In base alle ordinazioni, attese quindi che il suo bicchiere venisse versato, mentre la conversazione continuava. « Ma sì, hai ancora tanto tempo per disperarti alla ricerca del futuro. Partiamo dalle domande futili, piuttosto: che programmi avete per l'estate? » « Immagino che torneremo un po' dai nonni di Raiden e dai miei? » Un'ipotesi buttata molto là. « A luglio nostro figlio compie un anno. Praticamente se non lo porti per farlo ad ogni parente e conoscente vieni disconosciuto a vita. Adesso che fa i primi passetti se le può godere di più le cose. » Scoppiò a ridere. Prima che potesse dire altro, venne interrotta di colpo. « Davis. In questa compagnia non esistono astemi. UN GIRO DI WHISKY PER TUTTIII! Oh regà, io comunque ho fatto i santini, eh. Di Harry Potter. E non mi venite a dire che il Prescelto non va oggettificato e tutte quelle rotture di palle lì, per piacere. » Rimase un po' interdetta di fronte a quell'iniziativa. Preso uno dei foglietti tra le mani, se lo rigirò tra le mani, mentre si portava il bicchiere alle labbra. Con un veloce tocco di bacchetta all'immagine di Harry Potter venne aggiunto un paio di orecchie da coniglio, e diversi cuorici ed effetti glitterati, oltre a un innaturale rossore nelle guance. « Oooooh ecco, il nostro magnifico datore di lavoro! La userò per fare pratica col discorso in cui gli chiedo di promuovermi finalmente. Mi tiene ancora tra le reclute! Ancora! » Non a caso buttò giù quasi tutto il contenuto del suo bicchiere alzando gli occhi al cielo. « Forse con te, Ava, Potter sarà più magnanimo ora che ti sei laureata. Sai, puoi sempre usare la scusa dell'affitto e tutte cose. » Scoppiò a ridere. Sapeva non funzionasse proprio così, ma le piaceva scherzarci sopra, a maggior ragione di fronte a quella ridicola immagine del Prescelto con le orecchie da coniglio. « I nostri Capitani non sono persone molte flessibili. » Asserì poi in direzione di Malia, mentre si portava il bicchiere alle labbra gettando poi uno sguardo divertito nei confronti del marito. « Ma quindi com'è questa festa? Io non ho ben capito manco il tema. Cioè alla fine secondo me tutti si vestono un po' a caso. Non è un dresscode molto chiaro. Spero almeno sia divertente. E se non ci sta l'alcol almeno sotto banco, dobbiamo seriamente mettere mano al comitato feste. Cioè dove sono i veri valori della scuola? Minimo l'alcol deve circolare a fiumi sottobanco. » Capisco che i piccini non possono bere, ma gli adoescenti? Dai su. E poi ci stanno anche i collegiali. È un po' la festa di tutti. Non può finire in modo triste. « Potremmo anche fermarci al minimarket prima di andare, così vi facciamo anche assaggiare qualcosa di alcolico orientale. Secondo me hanno qualcosa di buono nella tecca dietro la cassa. Io mi affido sempre all'esperto; non perde mai un colpo in queste cose. » D'altronde la resistenza all'alcol del giapponese era ormai collaudata, ed era anche un ottimo intenditore. « Che ne dici? Ci consigli qualche cosa buona lungo il tragitto verso la festa? Magari riusciamo a beccare pure qualcun altronin giro. Hogsmeade è in fibrillazione stasera. Ci raggiungono anche Ronnie e credo Nessie tra un po'. »


     
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    « Oh regà, io comunque ho fatto i santini, eh. Di Harry Potter. E non mi venite a dire che il Prescelto non va oggettificato e tutte quelle rotture di palle lì, per piacere. » Quando Jeff gli consegnò una foto ritoccata alla maniera kawaii del Prescelto, Raiden scosse il capo e alzò gli occhi al cielo, non riuscendo però a trattenere del tutto il sorriso che gli affiorò sulle labbra. « Mhm, carino, ma, ecco... esattamente perché...? » « Non lo chiedere. Con Jeff non devi mai chiedere perché. La risposta è sempre la stessa: "perché no?". » Al giovane Yagami c'era voluto qualche mese per comprendere la maniera totalmente randomica con cui il Grifondoro si approcciava alla vita, ma alla fine aveva accettato il fatto che Jeff era semplicemente.. Jeff. « Questo comunque me lo metto nel portafoglio. Harry Senpai ci protegge dalle maledizioni senza perdono. » Ridacchiò, infilando la fotografia proprio dove aveva detto che l'avrebbe tenuta. « Comunque per quanto riguarda l'estate, non so voi che piani avete ma se volete fare un salto in Giappone fatemi sapere. Abbiamo casa a Tokyo: ve lo posso lasciare per tutto il tempo che vi va di restare. Ci stanno pure gli elfi quindi praticamente non dovete preoccuparvi di nulla. » disse, rivolto alle due amiche, prima che Jeff desse inizio alle danze ordinando il primo giro di incendiario. « Forse con te, Ava, Potter sarà più magnanimo ora che ti sei laureata. Sai, puoi sempre usare la scusa dell'affitto e tutte cose. I nostri Capitani non sono persone molte flessibili. » In tutta risposta, Raiden le fece il verso, sorridendo tuttavia divertito. « [..] Potremmo anche fermarci al minimarket prima di andare, così vi facciamo anche assaggiare qualcosa di alcolico orientale. Secondo me hanno qualcosa di buono nella tecca dietro la cassa. Io mi affido sempre all'esperto; non perde mai un colpo in queste cose. » Annuì dopo aver buttato giù un lungo sorso di incendiario. « Sì diciamo che comunque l'offerta del minimarket è abbastanza limitata. Cioè, il sakè scrauso e qualche altro alcolico tipico lo trovi sempre, però se vogliamo andare sul sicuro io direi di passare dal bangladino e farci qualche bottiglia di gin tonic. Così ce lo dosiamo noi e lo facciamo bello carico. » Dopo aver buttato lì l'idea, tuttavia, sembrò come ricordarsi improvvisamente di qualcosa di importantissimo. « Oh ma non abbiamo brindato! » Sollevò dunque il bicchiere, cercando di attirare anche l'attenzione degli altri amici intenti a parlare tra di loro. « Ad Ava che, a differenza di tutti i presenti, si è laureata. » « Oh e dammi tempo! Mi mancano due anni ancora. » « Ma quindi adesso ti dobbiamo chiamare Dottoressa Davis o Dottoressa Ava? » « Secondo me Dottoressa Davis - è più allitterante. » « Vabbè sticazzi. DOTTORE, DOTTORE, DOTTORE DEL BUCO DEL CUL, VAFFANCUL VAFFANCUL! » Un coro, quello, a cui si unirono diverse persone, Raiden e sconosciuti vari compresi. Tra le risate e gli schiamazzi generali, i bicchieri andarono a cozzare scompostamente tra loro in un brindisi collettivo. « Alla gocciaaaa! » Un'intimazione, quella, che Raiden fu il primo a seguire, buttando giù in un colpo solo quanto rimaneva del proprio incendiario per poi esordire con un « Olè, secondo giro? »

     
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    Ava si era ritrovata uno dei santini di Harry Potter ficcati nella tasca della giacca in tempo zero, da nientemeno che il fautore di quell'idea senza senso, ed ebbe appena il tempo di alzare gli occhi al cielo ridacchiando, prima di ricambiare calorosamente l'abbraccio di Malia Stone, alla quale sorrise entusiasta. « <grazie, diciamo che mi sono tolta di mezzo anche questa. » Le rispose. Non entrò nei dettagli su come si sentisse in merito la cosa - in fondo, nonostante la contentezza di avercela fatta, c'era anche una parte di lei che sapeva benissimo avrebbe finito per sentire la mancanza di quella routine. E, nel contesto in cui si trovavano, per quanto stabile, veniva difficile pensare troppo a lungo termine. Motivo per il quale l'americana, a ben vedere, nemmeno voleva farlo più di tanto in quel preciso momento. Tra due mesi, come aveva già precisato a Raden. Per quel giorno aveva in programma solo di divertirsi, ed il coma etilico, appunto.
    « Congratulazioni dottoressa! Ti ho vista alla cerimonia, sembravi molto pro! Peccato per gli elfi guardie infami che hanno un po' rovinato la festa. » Ava sbuffò una risata. « Beh dai, diciamo che ci ho provato, e che forse è lecito che gli elfi non volessero legittimare 'sta cosa dei coriandoli. Anche perché ho la netta sensazione che non sarebbero stati soltanto i miei. » Una pausa, prima di rispondere alle domande che Malia aveva precedentemente posto. « Sui santini non ne ho idea. E ormai non mi faccio nemmeno domande in realtà. Per quanto riguarda il resto, prima di tutto devo trovare un nuovo posto dove stare, poi boh, mi piacerebbe fare finta di andare in vacanza. Che sia anche solo un paio di giorni. Sai, per festeggiare. Tu invece? »
    All'arrivo del primo giro di Incendiario, Ava lo annusò poco convinta. « Niente, vi volevo dire che odora leggermente di benzina. Chi vuole continuare ad avere un minimo di dignità questa sera, forse e dico forse, farebbe bene a tirarsi indietro.
    « Ma quindi com'è questa festa? Io non ho ben capito manco il tema. Cioè alla fine secondo me tutti si vestono un po' a caso. Non è un dresscode molto chiaro. Spero almeno sia divertente. E se non ci sta l'alcol almeno sotto banco, dobbiamo seriamente mettere mano al comitato feste. Cioè dove sono i veri valori della scuola? Minimo l'alcol deve circolare a fiumi sottobanco. »
    Fu Mia ad esplicitare il vero dubbio amletico di quella serata. Il tema. Quella cosa sulla quale Ava aveva riflettuto per un po', senza tuttavia cavarne assolutamente niente. E poi, da persona attenta, aveva anche sottolineato il problema principale di quella sera, nonché il motivo principale per cui erano tutti lì a carburarsi - le politiche ignote circa la presenza dell'alcool. « Eh. EH. Infatti per quanto riguarda il tema, io per esempio mi sono vestita da me stessa con una giacca, non so che dirti. Mentre per l'alcool boh, ci andremo a fare le fiaschette clandestine come minimo. »
    Intanto che l'alcool veniva servito al numeroso gruppetto, Ava sentì lo Yagami dire: « Comunque per quanto riguarda l'estate, non so voi che piani avete ma se volete fare un salto in Giappone fatemi sapere. Abbiamo casa a Tokyo: ve lo posso lasciare per tutto il tempo che vi va di restare. Ci stanno pure gli elfi quindi praticamente non dovete preoccuparvi di nulla. » Ci riflettè per un attimo aggrottando la fronte, per poi rispondere: « Boh, se è fattibile sarebbe anche una cosa carina. Pure senza disturbarvi per troppo tempo, ma se si può organizzare mi piacerebbe vedere il Giappone, sinceramente. Tu che ne pensi? » Domandò quindi alla Stone, rivolgendole un'occhiata curiosa. Notò quindi che a quest'ultima si fosse avvicinato un Jeff, al quale chiaramente non era andata giù l'idea che la sua genialata dei santini non fosse stata capita, e che le stava spiegando tutta la questione:
    « Sì, praticamente all'inizio l'idea era quella di metterci tutte le figure di spicco, come pure Weasley e la Granger, o anche Cooper, ma poi il budget ci ha costretti a sceglierne solo uno. E chi meglio di lui, insomma?» [..]
    Dopo il primo brindisi, con tanto di cori da stadio - ed un'Ava che aveva mandato giù il tutto senza fare una piega, nello spirito del non uscirne sulle proprie gambe, accolse l'idea di un secondo giro con un: « Sì, dai! E poi minimarket e facciamo scorta. Tra l'altro, probabilmente ci sarà anche June alla festa, Juniper Rosier, abbiamo una minima idea dell'orario in cui arriveremo? Ah, poi, come portiamo le bottiglie? Cioè, entriamo direttamente brutti con i bottiglioni? »
    Fu il turno di Natalie di alzarsi nuovamente in piedi e cominciare a distribuire bottigliette vuote tirate fuori da una borsa sulla quale doveva avere come minimo castato un qualche incantesimo. « Io ne ho portate una decina. Se siamo di più vi attaccate e nel caso bevete dalla stessa. » Ne distribuì un po' fino ad esaurimento scorte, prima di tornare al proprio legittimo posto.



    Edited by no pressure‚ - 26/6/2023, 00:18
     
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    « Sui santini non ne ho idea. E ormai non mi faccio nemmeno domande in realtà. Per quanto riguarda il resto, prima di tutto devo trovare un nuovo posto dove stare, poi boh, mi piacerebbe fare finta di andare in vacanza. Che sia anche solo un paio di giorni. Sai, per festeggiare. » « Beh dai, ti sei laureata! per forza devi festeggiare. Staccare un po' la mente, quanto meno. » « Tu invece? » La Stone si strinse nelle spalle. « Non saprei, sai. Non ci ho proprio ancora pensato... » Tra una cosa e l'altra non aveva proprio pensato all'estate imminente. D'altro canto, negli ultimi tempi era complicato anche solo trascorrere un po' di tempo per aggiornarsi con le persone con cui, di solito, pianificava le proprie vacanze: Olympia era stata occupata con i MAGO, e Tris, si sapeva, era tra le donne più impegnate del mondo magico. La gestione dello Stato Magico di Inverness aveva allo stesso modo risucchiato Albus, Mun, James, Sam e tutti gli altri: era semplicemente diventato più difficile riuscire a frequentarsi, nonostante fossero tutti vicini. Questo lasciava spesso la Stone a trascorrere le serate nella piccola casa di Hogsmeade con una vaschetta gelato e una serie tv, e non una grande voglia di pensare a come pianificare le vacanze estive. I suoi pensieri furono interrotti dalle parole di Mia. « Immagino che torneremo un po' dai nonni di Raiden e dai miei? A luglio nostro figlio compie un anno. » Annuì, nel momento in cui la ragazza le ricordò quel dettaglio. Oh, già, è vero. Anche loro hanno un bebè. Ultimamente, per qualche strana ragione, a Malia pareva di vedere marmocchi da ogni parte si voltasse. « ...non so voi che piani avete ma se volete fare un salto in Giappone fatemi sapere. Abbiamo casa a Tokyo: ve lo posso lasciare per tutto il tempo che vi va di restare. Ci stanno pure gli elfi quindi praticamente non dovete preoccuparvi di nulla. » Malia spalancò gli occhi. « Wow! Caspita. Tokyo deve essere pazzesca! » Hai capito Raiden. Pure casa a Tokyo. Per un momento la Stone si ritrovò a sognare ad occhi aperti: nel suo immaginario si dipinse subito un attico mozzafiato con annessa vista sui palazzi della city: una proposta più che allettante. « Ma quindi com'è questa festa? Io non ho ben capito manco il tema. Cioè alla fine secondo me tutti si vestono un po' a caso. Non è un dresscode molto chiaro. Spero almeno sia divertente. E se non ci sta l'alcol almeno sotto banco, dobbiamo seriamente mettere mano al comitato feste. Cioè dove sono i veri valori della scuola? Minimo l'alcol deve circolare a fiumi sottobanco. » « Questo non te lo so dire, ma ti posso confermare che i ragazzi di Hogwarts di questi tempi sono dei pappamolle. Passano più tempo a preoccuparsi delle stronzate che delle questioni importanti. Penso che una festa tipo quelle che organizzavamo noi nei sotterranei nel giro di mezz'ora li stenderebbe. » Ridacchiò, ripensando ai veri e propri rave improvvisati che lei e i suoi amici spesso improvvisavano. Ed ecco che rivangava il passato come una qualunque vecchietta nostalgica: inevitabile. Preferì affogare quei pensieri nell'alcol, condividendo con il gruppo un primo shottino, e poi anche un secondo. Per un istante si chiese quanto fosse saggio bere prima di presentarsi a fare da chaperon - e quindi lavorare, a tutti gli effetti; decise tuttavia che quella sera non si sarebbe preoccupata di quel problema.
    « Sì, praticamente all'inizio l'idea era quella di metterci tutte le figure di spicco, come pure Weasley e la Granger, o anche Cooper, ma poi il budget ci ha costretti a sceglierne solo uno. E chi meglio di lui, insomma? » « Mhm, sì, certo, logico. » Per qualche ragione, Jeff aveva deciso di iniziare a illustrarle le motivazioni di quei santini, ma Malia non solo non era più interessata alla questione, non aveva neanche troppa voglia di fingere di esserlo. Si aggrappò dunque al braccio di Ava, e sussultò quando le udì fare il nome di June. « Non ci credo! » urlò quasi, strattonando la ragazza. « June torna questa sera? E viene al ballo? Quella stronza non mi ha detto nulla! La picchio appena la vedo. » Quella notizia la mise però di buon umore, tanto che si apprestò a mandare giù qualche altro shottino con grande naturalezza. « Ooooh grazie Natalie! Grande idea! » Accettò entusiasta una delle bottigliette distribuite dalla ragazza, per poi voltarsi verso Mia, scoppiando in una risatina. « Io in realtà non dovrei bere questa sera. Cioè, devo fare lo chaperon ai ragazzi. Non è che sto a fare una cazzata? » chiese, mordendosi il labbro, l'aria incerta. « Vabbè, voi qua non mi avete vista! »

     
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    « Sì diciamo che comunque l'offerta del minimarket è abbastanza limitata. Cioè, il sakè scrauso e qualche altro alcolico tipico lo trovi sempre, però se vogliamo andare sul sicuro io direi di passare dal bangladino e farci qualche bottiglia di gin tonic. Così ce lo dosiamo noi e lo facciamo bello carico. » Mia si portò platealmente una mano sul petto prima di scoppiare a ridere. « Limitato? Guarda che tu rischi di non vedere più un raviolo fatto in casa dalla signora per il resto della tua esistenza. » « A raga ma sticazzi! L'importante è che sia alcol. Ma che ce frega, ma che davvero. Se sti marmocchi non sanno divertirsi, tocca attrazzarsi. » Su certe cose, sicuramente, Antonio andava dritto per dritto, e quando si trattava di fare festa, l'italiano non guardava in faccia nessuno. « Ad Ava che, a differenza di tutti i presenti, si è laureata. » « Si fa sempre in tempo a tornare a scuola, eh! » Anche se, a dirla tutta, Mia avrebbe preferito fare qualunque altra cosa tranne che tornare sui libri di Scienze Politiche. La peggiore decisione della sua vita. « Auguri ancora, dottoressa! » E dicendo ciò sollevò il proprio bicchiere brindando insieme agli altri per quello e altri bicchiere, tra coretti e risate. Il giro di chiacchiere e organizzazione per muoversi verso la festa portò alla distribuzione di alcune bottigliette vuote. « Io in realtà non dovrei bere questa sera. Cioè, devo fare lo chaperon ai ragazzi. Non è che sto a fare una cazzata? Vabbè, voi qua non mi avete vista! » Mia osservò la giovane Stone con un'espressione divertita, ma anche colma di ammirazione. Oddio è pure simpatica. Come sulle interviste. Mamma mia! Assurdo. Peccato che non abbia mai giocato per le Harpies. Una squadra per cui Mia aveva sempre tifato fino al punto da sognare addirittura di entrare nella squadra. « Invece secondo me in questo modo sarai un ottimo esempio. Tra l'altro è la festa di fine anno. Cioè se i diplomati non si ubriacano dopo esser usciti da quel calvario non so quando lo faranno. Io ho bevuto.. » A ripensarci alla sua festa del diploma, beh, sto dicendo una cazzata. Però avevo un'ottima ragione per non bere tantissimissimo. Cioè se sei proprio lercio non puoi fare.. altro. « .. si. Va beh insomma, stiamo andando? » Era meglio cambiare argomento, specialmente perché il leggero rossore nelle guance avrebbe tradito un certo nervosismo. Certi ricordi era meglio tenerli per momento meno pubblici. « JEFF, LILAH, su dai andiamo, che minimo questi vanno a dormire entro mezzanotte e restiamo solo noi a fare festa per davvero. » E così un po' alla vola, molti iniziarono a dirigersi verso l'esterno mentre la cameriera ricordava loro che dovevano pulire lo schifo dei coriandoli. Un po' allegri dopo un paio di bicchieri, iniziarono a muoversi a passo pigro verso il castello. « Comunque il castello è proprio bello cazzo! Cioè con tutte queste lucine di notte, è proprio figo. Secondo me hanno fatto bene a organizzare fuori la festa. Crea tantissima atmosfera. L'unica cosa che potrebbe uccidere il mood è un branco di sbassoni che bevono solo coca-cola e sprite. Giuro che correggo ogni bibita che trovo. »


     
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