It's not the same as it was

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. wonderstruck‚
        +4    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Corvonero
    Posts
    132
    Reputation
    +288

    Status
    Anonymes!



    hello, mr. "perfectly fine"
    how's your heart after breaking mine?
    mr. "always at the right place at the right time", baby
    hello mr. "casually cruel"
    mr. "everything revolves around you"
    I've been ms. "misery" since your goodbye
    and you're mr. "perfectly fine".


    « Alena, mi raccomando non ti girare, ma c'è Cornelius Thorne che ti guarda. » Alena si girò. « Oddio, dove?! » Prima ancora che Kamala potesse risponderle, la giovane Caposcuola aveva individuato gli occhi azzurri del concasata, rivolti esattamente nella loro direzione. Fu un attimo: non appena i loro sguardi si incrociarono, Alena passò oltre, fingendo di stare guardando qualcosa oltre le spalle di lui. « Ti avevo detto di non guardare! » si lamentò la sua compagna, quando Alena tornò a posare su di lei i suoi occhi nocciola. La Corvonero si strinse nelle spalle, prima di prendere un sorso dalla propria tisana. « Figurati, neanche gliel'ho fatto capire che stavo guardando lui. C'è un sacco di gente stasera. » La Sala Comune Corvonero in effetti quella sera era particolarmente gremita: tra chi chiacchierava di fronte al camino, gruppi che giocavano a scacchi o gobbiglie, e chi leggeva in un angolo, Alena e Kamala avevano quasi avuto difficoltà nel trovare un posto a sedere quando erano arrivate. Un sacco di gente che meriterebbe di più le mie attenzioni, si ritrovò a pensare la giovane, con una punta di rassegnazione. Erano passati mesi dall'interazione che aveva avuto con Cornelius al ballo, e per qualche ragione le parole di lui non avevano fatto altro che risuonarle nella testa come un mantra. Si sentiva una stupida per questa sua debolezza, ma i suoi pensieri, alla sera, non potevano fare a meno di virare in quella direzione; e così si ritrovava spesso, avvolta dal caldo delle sue coperte, a rivivere come in un filmino tutte le sensazioni che aveva provato in quella serata di giugno, e come quegli occhi di ghiaccio l'avevano fatta sentire non voluta, o, peggio ancora, rifiutata. Le lacrime allora affioravano puntualmente, e si addormentava così, con un enorme groppo in gola e il tormento costante di aver rovinato tutto con le sue stesse mani. Definire precisamente cosa aveva rovinato, beh, quello era un esercizio ben più complesso per la sua mente. « Io non capisco » fece Kamala dopo qualche secondo, interrompendo il flusso dei suoi pensieri. « Fino a marzo lui ti sbavava dietro e tu non ne volevi sapere, perché dicevi che era sfigato. Ora che ha smesso di calcolarti, all'improvviso ti piace? » Kamala ridacchiò, rivolgendole il tipico sguardo di chi è convinto di aver capito più cose del proprio interlocutore. E in effetti Kamala era qualche anno più grande di lei, e si approcciava a questo genere di questioni con occhio più maturo. « No che non mi piace! » squittì Alena, ancorando di più le dita alla tazza di ceramica che aveva tra le mani. « No, lui è uno stupido, non mi merita, e io valgo più di così. Merito qualcuno che mi tratti da principessa. » ripeté, convinta, quelle stesse parole che le aveva suggerito la sua influencer preferita, Hestia Lennox, quando, in un suo box domande su wiztagram, Alena si era confidata raccontando tutta la vicenda di Cornelius. "Ricordati queste parole e ripetile ogni mattina allo specchio. Devi manifestare il ragazzo giusto per te" aveva detto l'influencer nella sua storia. E Alena ci provava davvero, a credere a quelle parole, ripetendosele più volte nell'arco della giornata, ma era tutto inutile: ogni qualvolta Cornelius la guardava, il cuore della giovane perdeva un battito.
    « ...Quindi, in sostanza, ora ti piace. » Alena sbuffò, posando la tisana sul tavolino di fronte a sé, per coprirsi il volto con le dita sottili, in preda alla vergogna. « No, è che - uff, non so come dire... » Era difficile spiegare (agli altri e a se stessa) le sensazioni che provava. Un osservatore esterno come Kamala avrebbe potuto testimoniare come ad Alena, di Cornelius Thorne - almeno fino all'inizio di quell'anno - non fosse mai importato granché. Alena in cuor suo aveva però sempre tenuto in grande considerazione le attenzioni che lui le rivolgeva: erano qualcosa in grado di farla sentire speciale, come se grazie a lui le fosse concesso stare su un piedistallo. Il tutto aveva però sempre riguardato soltanto lei: il suo ego, il suo essere desiderabile, la sua bellezza. Quando quella primavera Cornelius aveva scelto di non degnarla più di neanche un'occhiata, ecco, era stato proprio allora che lei l'aveva visto: aveva notato per la prima volta il suo sguardo misterioso, la sua andatura elegante, i suoi ricci morbidi ed i suoi lineamenti delicati. Era come se quella distanza che lui aveva deciso di mettere tra loro l'avesse aiutata a metterlo più a fuoco, a cogliere quanto di interessante ci fosse nella sua persona. E così in quei mesi aveva cominciato a osservarlo in silenzio, nella segreta speranza che le dedicasse anche un cenno fugace. In un momento non ben preciso tra la lezione di Storia della Magia in cui avevano condiviso il banco e il Ballo di fine anno, Alena aveva perso il controllo di quella faccenda. Detestava con tutta se stessa che lui avesse tutto questo potere su di lei, specie dopo i modi bruschi con cui l'aveva trattata la sera del ballo, ma non sapeva come riprenderne le redini. « È che prima mi veniva dietro, poi non mi ha calcolata più per mesi, ha detto che gli davo fastidio e non mi voleva intorno, e ora si comporta di nuovo come se non fosse successo niente! Mi confonde... » Sospirò profondamente, con tutta l'energia drammatica che solo una ragazzina di sedici anni in preda alle prime pene d'amore può avere. « Mi sta guardando ancora? » Kamala si sporse lentamente oltre la sua spalla, poi annuì. Alena si accarezzò la nuca, lì dove sentiva bruciare lo sguardo di Cornelius. Sentì il bisogno di passare una mano tra i lunghi capelli lisci e spostarli tutti su una spalla, in preda ad un moto di nervosismo - e anche un po' di narcisismo. Non poteva fare a meno di voler essere desiderabile, se sapeva di essere nel suo campo visivo. « Vieni, accompagnami in bagno! » la prese per mano e scattò all'impiedi, decisa a fare la classica ma calcolatissima sfilata di finta noncuranza proprio sotto gli occhi di Cornelius, con tanto di fianchi ancheggianti e swish di capelli. I suoi piani vennero però interrotti da niente meno che Travis Coleman, che si stagliò sulle due ragazze con il suo metro e ottantacinque di splendore. « Kamala, ti cercavo. » Travis e Kamala si frequentavano da qualche giorno, e quando Alena vide il ragazzo avvicinarsi all'orecchio di lei per sussurrarle qualcosa, sapeva già come sarebbe andata a finire. Alzò gli occhi al cielo, mentre udiva il risolino dell'amica. « Alena ti dispiace se noi ci facciamo due passi? Ci vediamo più tardi su in dormitorio, che dici? » La Corvonero annuì, sospirando, non potendo in realtà ribattere in alcun modo, e guardò i due dirigersi verso l'entrata della Sala Comune.

    mr. "never told you why"
    mr. "never had to see me cry"
    mr. "insincere apology so he doesn't look like the bad guy"


    Di ritorno alla propria postazione, sulla poltroncina accanto alla finestra, Alena era intenzionata a non pensare più alla faccenda Cornelius (il quale nel frattempo pareva intento a leggere un libro): avrebbe finito di bere la sua tisana di bubotubero, si sarebbe intrattenuta per una mezz'oretta sul proprio cellulare tra Wiztagram e WizTok, e poi sarebbe andata a dormire in camera propria. I suoi piani furono però presto interrotti da una voce. « Hey... Posso sedermi? » S'irrigidì. No. No, ti prego no. Prese un sorso dalla propria tisana, un po' per nascondere la propria espressione nell'enorme tazza, un po' perché all'improvviso sentiva di avere la gola secca. « Prego... » disse a Cornelius, accennando alla sedia accanto alla propria. « Mh.. volevo solo rubarti un paio di minuti per.. beh, innanzitutto per scusarmi per non averti risposto al messaggio. In realtà non so se volevi che ti rispondessi, ma è stato comunque maleducato da parte mia. » Aggrottò la fronte. Le stava davvero chiedendo scusa... per un messaggio? « E poi volevo chiarire con te. Perché mi sembra di aver percepito del malumore da parte tua - nei miei confronti. E non so se hai voglia di parlarne, ma mi piacerebbe avere l'opportunità di scusarmi e capire dove ho sbagliato, se ho fatto qualcosa che ti ha offesa. Tutto qui. »
    Restò a guardarlo in silenzio mentre parlava, in attesa che concludesse. Si morse il labbro inferiore, attenta a ponderare bene le parole. Per quanto quelle scuse la sorprendessero e non poco, cercò di ricordare a se stessa che la persona che aveva davanti era la stessa che al ballo le aveva detto che non voleva avere più niente a che fare con lei. Doveva essere calma e misurata, non poteva fare la figura della persona disperata. « Beh, grazie per le scuse, Cornelius. » Formale ed educata. « Non ci sono problemi per il messaggio. D'altronde se tu non volevi rispondermi, lo capisco. » Annuì. « E lo accetto » decise di precisare subito dopo. Pacata e concisa. « Per il resto... » Per il resto? Sospirò. Questa parte era più difficile. Tenne lo sguardo fisso sulla propria tazza mezza vuota, incapace di incontrare gli occhi di lui. « Nessun malumore, davvero. Anzi, probabilmente sono io che devo scusarmi con te - se sono stata troppo insistente alla festa di fine anno, ecco. Non volevo darti fastidio. » Si inumidì il labbro inferiore, spiando, appena per un istante, la reazione di lui. « Sei stato comunque molto chiaro con me - sul fatto che non vuoi che ti stia intorno e ti importuni più. Quindi ti prometto che non risuccederà più. » Annuì, decisa. Convinta e cazzuta. « Forse, però, avresti potuto essere più delicato. Forse io avrò anche sbagliato ma mi sono sentita trattata veramente male da te, Cornelius. » Ecco, sì, diciamo che qualche malumore forse, sotto sotto, c'è. « Poi, scusami se te lo dico, ma mi sembra un po' strano che prima mi ignori completamente, mi aggredisci verbalmente alla festa, e poi vieni a chiedermi scusa dopo mesi? Scusami ma veramente non ti capisco... »




     
    .
3 replies since 16/10/2023, 17:50   151 views
  Share  
.