Sequenzialità

Chrysanthemum & Joshua | 2 dicembre

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Maghi Adulti
    Posts
    196
    Reputation
    +223

    Status
    Waiting!

    Joshua Çevik 29 anni Obliviatore Padre di merdaFiglio del cazzo

    gif
    E magari si, è perché sono bravo cazzo.
    Forse lo sono tanto che non me ne vergogno neanche per il cazzo, e non importa quanto tu possa opporti. A me basta sentire il modo in cui i tuoi denti mi cercano, la voglia che li spinge a scavare solchi lungo la mia pelle. Fingi che io sia una fottuta roccia, che questo non mi ecciti tanto come invece fa. Cristo se lo fa. Fa la differenza come la fai tu in questi sgabuzzino di merda.
    Perché io ho fame e tu non sai con chi hai a che fare, non sai il pezzo di merda che si nasconde dietro uno come me. Non sai niente, e non te ne frega un cazzo; così deve essere.
    Come a me non importa di spogliarti più lentamente, per sentirti amato vai da chi ti ama. Lentamente non so fare un cazzo, prendo solo con cura la tua richiesta ti sollevo contro il mio ventre.
    Così puoi continuare a muoverti ma farlo su di me, con il contatto stupido che ha la mia pelle contro la tua, sfregano per accendere un fuoco che c'è già troppo alto.

    Però non è vero. Io ringhio, Chrys, ma è la sola cosa che so fare: io avviso, ma prima di mordere aspetto. Aspetto che sia il momento giusto - mi dico - ma sono tutte cazzate. Aspetto perché ho una responsabilità e non posso essere la testa di merda che sono sempre stato, non quando tutto è tensione e rischio.
    Lo è scoparti qui, volerti tanto da prenderti il muso e baciarti. Distraggo i tuoi denti dal mio collo perché sono io che mordo oggi, non tu. Io che mi spingo a baciarti ancora, come se ogni bacio forse un assaggio della tua vita per me. Come se io lavorassi così. "Shhh zitto-" ringhio piano, mentre sposto un bacio lungo il collo. "- non dirmi mai che cazzo fare" ti avviso e basta. Non farlo.

    gif
    Perché adesso mi prendo solo quello di cui ho bisogno, e magari si sono giusto più delicato quando spingo due dita lungo i tuoi jeans, le nocche contro la pelle ruvida, devi dirmi che cazzo hai qui per me. Fammelo capire quanto cazzo ti piaccio io. Dimmelo anche tu che è questo quello che vuoi: l'obliviatore che ti scopa quasi al buio. Ché io non mi separo da questo adesso, anche quando mi lasci ansimare per quelle mani che porti dove devi. Àncorati ai miei capelli, falli tuoi Chrys, non mollare la presa neanche per sbaglio.
    E non le devi anticipare le mie mosse, lasciami credere che sono quello che vuoi, che il mio scendere a morderti il petto sia solo il motivo per cui respiri.
    Dammi questo ed andrà tutto bene. Dammi questo e poi sparisci, lascia che sia la mia fame a spingermi giù. Te l'hanno mai morso in un posto del genere? Cristo se mi eccita adesso.
    E se starai zitto potrò credere di essere il solo, quello che abbassa un ginocchio solo per mordere trai denti i bottoni che apro, la cerniera che abbasso trai denti. Ti respiro qui dove si muore. Fallo battere qui il cuore.

    Ti guardo solo un secondo, gli occhi a cercare i tuoi, solo perché non ti chiederò il permesso. E' solo fame, e mi darai quello che voglio io.

    ...





     
    .
  2.     +1    
     
    .
    Avatar

    ᗷOYᔕ ᗪO ᑕ(ᕼ)ᖇY(ᔕ)

    Group
    Collegiali
    Posts
    941
    Reputation
    +117

    Status
    Anonymes!

    chrysanthemum gillies ▴ 23 anni
    metamorfomagus . erborista&pozionista . 1 di 2
    soundtrack

    5mtQebG
    Quando lui mi bacia io ripenso a te. Quando mi stringe, quando mi sfiora, penso alle tue mani. Penso a te, Des, al modo in cui tutti noi ti abbiamo chiamato in questi anni. Ti abbiamo dato un volto diverso, delle mani diverse, eppure credo di averti visto per come sei solo io. Anche se poi sei volato via e tutto ciò che è restato a me sono stati i cocci del nostro tempo insieme. Non lo trovi ingiusto? Non trovi sia doloroso restarsene qui a ripercorrere quelli che credo sarebbero stati anche i tuoi passi? Mi chiedo se da Joshua Çevik ci saresti passato anche tu e se sarebbe stato proprio questo il trattamento che ti avrebbe riservato.
    Ora che l'ombelico è tuo. Ora che ogni cazzo di pelo del mio corpo ti appartiene, mi chiedo cos'è che avrebbe fatto uno come Joshua a te. Perché so che ne avresti avuto i motivi. Che una parte di me forse non è mai stata bene con il resto. Che ti sei odiato al punto da voler voltare pagina. Ma dov'è che ti ha spinto tutto questo? Mi chiedo se c'è ancora qualcuno che sa chiamarti col tuo nome. Ovunque tu sia, certo, perché non mi rassegno all'idea della tua morte, non quando Joshua ripercorre il nostro corpo con le sue dita. Ti rimette al mondo lui: ricostruisce l'immagine di te che gli sto dando in pasto. Perché questo è ciò che ricordo. Come i tuoi ansimi che mi sfuggono di bocca.
    Ricordo quella volta che ti ho sentito ansimare in casa nostra.
    Eravamo in Cornovaglia. Chi fosse con te io non l'ho visto.
    Ma eri felice.
    Credo di saper leggere le emozioni che percepisci dal tempo di recupero che ti concedi tra un respiro e l'altro.
    Allungo i tempi, quando sei più rilassato o lì sforzi così, come un coniglio del cazzo, quando scopare ti piace da morire e allora vuoi che il piacere non finisca mai. Quella persona, quel giorno, dovevi amarla da morire.
    Era il padre di quei ragazzini? Perché poi hai strappato quella risposta lontana da me?
    5mtQebG

    So solo che ansimo così anche io. E non perché questo tipo potrei amarlo: non so farlo, a breve me ne andrò. Ma è così che mi esce fuori ogni respiro. Come se qualcuno mi stesse strizzando con forza i polmoni. Come se le sue mani fossero così brave da scavare tanto a fondo. E si inginocchia. Gli avresti permesso di farlo anche tu. So bene come ti sei mosso con tutti quei tipi: non hai mai lasciato che fossero loro a scegliere per te. No. Nemmeno quando erano le loro mani a essere sopra le tue. Nemmeno quando a Joshua stringiamo i capelli e curviamo la schiena come in un lascia passare.
    Prendici, cazzo.
    Che ci faccia del male questo Joshua. Che i suoi occhi ci brucino la pelle. Che i suoi ringhi siano per noi motivo di paura.
    Che sia la paura, adesso, a mettere in moto i miei polmoni. A farmi ansimare con la testa rivolta al soffitto. Gli occhi, prima spalancati, ora li richiudo. Affondo con le dita tra le ciocche dei suoi capelli corvini. Mi piacciono. Lui mi piace. Sembra liscio nonostante l'aspetto ruvido. Nonostante le sue spalle sono spigolose e la sua schiena ossuta. Mi piace perché posso afferrarlo con le tue mani. Posso tenerlo per me, spingermelo contro, ma solo dopo averlo aiutato a spogliarmi dei pantaloni.
    Non ho mai ricevuto del sesso orale da qualcuno, per questo mi si contorce lo stomaco adesso. Mi vibra il palato all'ennesimo respiro.
    "Staccamelo"
    Non dobbiamo dirgli cosa fare
    "A morsi."
    stanno stretti sotto ai letti sette spettri a denti stretti.





     
    .
  3.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Maghi Adulti
    Posts
    196
    Reputation
    +223

    Status
    Waiting!

    Joshua Çevik 29 anni Obliviatore Padre di merdaFiglio del cazzo

    gif
    E mi rendo sordo alle tue invocazioni, Chrys. Non ti ascolto, non valuto le tue parole come qualcosa di importante, quando è il tuo corpo che voglio. Voglio la sensazione del cazzo che mi da, il brivido della violenza che si nasconde piano piano nel mio ghigno. Perché voglio vedere che effetto ti faccio. Io che pretendo ed esigo che mi sia l'attenzione che voglio. E se ti ecciti per me, allora non posso fare altro che renderti mio.
    Per adesso, si, che tu non esca di qui pensandomi innamorato. No, il mio cuore è una cosa a parte, non ho tempo per stronzate. Non se poi spingo il naso lungo una coscia, te le apro con i denti le tue cazzo di gambe.

    "Non hai capito come funziona." Fremo, con la voce greve che solleva un ghigno. Te lo punto in muso, ma dopo smetto di guardarti. Di nuovo, perché so come si fa, non sono un ragazzino. Eppure non è vero che ti voglio zitto, tu devi impazzire, deve dirmi di più cosicché io eviti di fare tutto quello che mi chiedi, ed aggravi la tua stupida e perfetta posizione.
    Ho solo mani che ti risalgono la schiena, imprimono le unghie lungo la colonna, ti avvicino al mio muso con uno scatto solo, che calibro ogni cazzo di cosa. Respiro lungo questo rigonfiamento che è mio, che mordo quando dovessi assaggiarti prima, capire se mi piaci, e dopo divorarti fino a non lasciare nessuna briciola.
    Non sai quanto cazzo lo voglio, non sai niente di me.
    Trattengo gli slip trai denti, li sfilo così, lasciando scivolare il naso lungo l'inguine, giù dall'ombelico al pene. Te le incastro sotto le ginocchia, ci passo sotto perché tu non sappia muoverti da qui. Sei incastrato con me. Con le labbra sui cui passo la lingua. Ti sfioro l'asta solo con la punta, una piccola fottuta meraviglia di oggi. La lingua scivola affamata - come sono io - fino all'attaccatura. Devi stringere di più le tue mani, fammi sentire che vuoi provarci a darmi un ritmo che non ascolterò.

    Non voglio altro, schiudo appena le labbra per fartele sentire ancora, prima di prendermi ogni cosa da te. Ogni ansimo, gemito, sospiro che ti strapperò avrà il mio cazzo di nome sopra. Puoi spingerti fino alla mia gola, perché ogni spinta genererà ringhi e con quelli io vivo, mi alimento. Io non ho bisogno di prendere fiato, respirerò coi tuoi polmoni, mentre le mani non smettono di tenerti saldo a me. Spingo i denti solo quando ho bisogno che tu abbia un altro cazzo di brivido, che ti muoia in gola il respiro. E tutto questo mi fa bruciare. Mi isola da un mondo del cazzo in cui vivo, mi fa credere di avere ancora il cazzo di controllo sulle cose.

    ...





     
    .
  4.     +1    
     
    .
    Avatar

    ᗷOYᔕ ᗪO ᑕ(ᕼ)ᖇY(ᔕ)

    Group
    Collegiali
    Posts
    941
    Reputation
    +117

    Status
    Anonymes!

    chrysanthemum gillies ▴ 23 anni
    metamorfomagus . erborista&pozionista . 1 di 2
    soundtrack

    5mtQebG
    Non lo so se, per me, venire qui significasse proprio questo. Non so se mi sono lavato, profumato e rasato perché sapevo che in un modo o nell'altro sarei finito per scopare o se perché è questo ciò che tu facevi. Non so mai cosa aspettarmi davvero dalla vita: cosa mi riserverà ogni giorno e quale tipo di sfida dovrò trovarmi ad affrontare. Non so nemmeno se avere il cazzo in bocca ad uno sia considerabile una sfida. Insomma. L'unica cosa che mi preme adesso è quella di non venir subito. Di tenere gli occhi ben chiusi, sigillati al mondo, affinché possano mutare sotto le palpebre ed essere così un po' miei e un po' tuoi. Per farti vedere, sì, com'è che so sentirmi in momenti come questi. Forse è l'imbarazzo a parlare per me. Forse non sono davvero ancora così pronto ad uscire insieme a te. Ma resisto, perduro, non faccio nulla per andare via e se posso, ecco, io lo assecondo. Lo faccio stringendogli le mani ai capelli. Lo faccio stringendogli le dita ad ogni ciocca. Allora ho la sensazione di star tirando le redini dell'intero universo. Come quando andavamo a cavallo, insomma, io galoppo tra le stelle. E le vedo, tutte quelle costellazioni del cazzo pronte a puntellarmi lo sguardo. Le vedo quando gli occhi li serro ancora di più, allora spingo il capo all'indietro e lascio che il vento scompigli anche i nostri capelli. Che l'odore del nostro sesso è inebriante. Mi ricorda la nostra pelle a confronto. La tua che non è stata mai perfetta ma che tutti volevano. Quei segni rossi che ti facevano da collana, li ho sin da sempre desiderati a mia volta.
    5mtQebG

    Allora galoppo. Arretro solo per spingere la schiena contro un supporto qualsiasi, poi spingo il bacino in avanti. E non mi importa se il movimento è ritmico, ripetuto: sono figlio della ripetitività. È in gesta come queste che io so trovare casa mia. Il posto in cui sentirmi perfettamente a mio agio. Così inizio ad abituarmi alla cosa. Non penso a Joshua in quanto Joshua stesso, ma a tutti quei dettagli che sanno mettermi il cuore in pace. Penso alle sue labbra, ecco, che servono a parlare, cantare, fumare e far questo. Penso ai suoi occhi chiari che assomigliano ai tuoi. Che del verde dei miei non hanno mai avuto nulla. Poi ripenso alle stelle, alle galassie che implodono, che si fondo tra loro e alla luce più intensa che io sia mai riuscito a vedere ad occhi chiusi. Il cuore accelera i battiti: tamburella come fosse un indigeno all'interno del petto. Se dovessi morire d'infarto, insomma, potrebbe starmi bene: non è come quando mi sfioro da solo. Questo vale tutta una vita passata a voler essere te.
    "Cazzo!"
    Ci lascio squittire. Lascio che la mia voce si sovrapponga alla tua, allora penso a quella volta in Cornovaglia, quando ho spinto un occhio oltre la porta della tua stanza. Sembravi felice: forse quella era stata la prima ed unica volta che ti avevo sentito così. E ansimavi, anzi no, tu cantavi, gemevi a tono e quel tipo che cantava con te accompagnava le tue parole alla perfezione. Forse era l'uomo della tua vita, uno diverso da me, ma di questo io non posso sapere nulla. Io non posso niente, così come non posso più trattenermi.
    stanno stretti sotto ai letti sette spettri a denti stretti.





     
    .
  5.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Maghi Adulti
    Posts
    196
    Reputation
    +223

    Status
    Waiting!

    Joshua Çevik 29 anni Obliviatore Padre di merdaFiglio del cazzo

    gif
    Mi fa morire che sembri la tua cazzo di prima volta, come se fossi stupito di ciò che sto facendo. Del modo in cui mi avvento quasi docile su di te. Perché gli ultimi momenti sono quelli che preferisco. Quando senti che il cuore batte troppo forte e allora quasi arrivo a stringertelo io con una mano. Afferro il tessuto della maglia e stringo. Più tu muovi il bacino in spasmi e più io ti tengo fermo sfiorandoti coi denti.
    Posso stare in apnea per minuti interi così, senza alcun bisogno di riprendere fiato. Adesso sono una cazzo di vittima dei tuoi ansimi. Voglio che crescano, che diventino gemiti incontenibili perché questo sia tutto ciò di cui hai bisogno. Me. In questo sgabuzzino di merda.
    Allora affondo. Allora ti tengo perfino in gola se serve, lascio scivolare la lingua perché nel prendermi tutto io non mi perda niente. Neanche un secondo della tua eccitazione, sarebbe altrimenti tempo sprecato.
    Dammi tutto, ragazzino, fammi stare bene anche tu per una volta. Come se non fossi sempre io a dover dare e non ricevere mai un cazzo.
    Ingoio senza fatica, quando ti senti al limite ti blocco i fianchi perché tu non possa spostarti. Ti forzo così a restare con me.
    Chiudo gli occhi per placare anche i miei, di battiti.

    "Stai ancora respirando?" Te lo chiedo in un ghigno, rialzandomi da terra. Ti guardo dritto negli occhi per capire l'effetto che faccio. Lasciami vedere che non stai ancora respirando, che tutto questo ti è piaciuto al punto da venerarmi.
    Venerami, Chrys, per averti fatto questo cazzo di regalo. Venerami se ti mordo il collo, se sono ancora duro come la pietra e ti porto una mano alla mia, di erezione.

    "Ne voglio ancora, sfilateli del tutto" i cazzo di slip che restano a ciondoloni alle tue caviglie, togliti tutto che io non ho finito con te. Che mi spingo giù quello che resta mentre la ressa mi anima ogni cazzo di presa. Una mano a risalirti il mento perché con il pollice io possa sfiorarti le labbra, ed al contempo allungarti il collo, il mio nuovo terreno di caccia.

    "Hai paura? Se ne hai vattene adesso" Ti rendi conto di quanta fame ho?

    ...





     
    .
  6.     +1    
     
    .
    Avatar

    ᗷOYᔕ ᗪO ᑕ(ᕼ)ᖇY(ᔕ)

    Group
    Collegiali
    Posts
    941
    Reputation
    +117

    Status
    Anonymes!

    chrysanthemum gillies ▴ 23 anni
    metamorfomagus . erborista&pozionista . 1 di 2
    soundtrack

    5mtQebG
    Dimmelo tu, Daisyderum, stiamo ancora respirando? O sei già andato altre? Sei pronto per questo secondo giro? Per l'ennesimo round? Dimmi, Daisy, sei felice adesso? Insomma, ti sta bene che Joshua stia lì a chiamare il mio nome piuttosto che il tuo? Tornerai, sì, per farti valere almeno in questo?
    Perché, ecco, io di respiri non ne ho più: mi sento vuoto, perso. Mi chiedo cosa ci trovi di bello nel sesso quando, arrivati all'orgasmo, ci si sente così. Si perde il controllo della situazione, si resta nudi come vermi. E tu ed io, almeno nel corpo, non siamo poi così tanto diversi: le mie costole sono le tue. Il mio sesso, in questo caso, è il tuo. Così come nostra è la stanchezza, il modo con cui mi lascio andare per un breve secondo prima di avventarmi di nuovo su di lui.
    Non mi importa, sai, di quello che mi sta dicendo. Non mi importa dei suoi desideri adesso: io sento solo i nostri. Il modo in cui ti getteresti su di lui per baciarlo. Che non ti bastano i morsi sul collo, no, tu vuoi sentire il nostro sapore sulle sue labbra. Vuoi che la sua lingua giochi con la tua e che i nostri ventri aderiscano al punto da fondere completamente i cuori. Tu sei vorace. Io vorrei semplicemente riportarti a casa.
    Per questo sorriso prima di buttarmi di nuovo in gioco.
    Per dargli delle risposte che sembrino quantomeno positive anche se, di per sé, non ho ascoltato nulla se non il rumore dei suoi respiri. Io annuisco e do consensi che conosco solo a metà. Il fatto è che non me ne frega un cazzo. Che se lui vuole spingermi la mano sulla sua erenzione, insomma, che lo faccia. Così come può iniziare a spogliarmi a suo piacimento.
    Odio i vestiti, mi ingombrano, mi fanno soffocare.
    Ma "non abbiamo paura" è quello che mi lascio sfuggire. E sì, magari è un pensiero detto un po' ad alta voce, ma tanto a chi importa? Mal che vada, crederà che ci sentiamo sto cazzo, al punto da volere che gli altri usassero per noi il plurale maiestatis. Non mi sembra un tipo sveglio.
    Però cazzo, è bravo.
    Bravo nel farsi volere.
    O forse sono io quello in difetto qui. Quello che se non può riavere te allora cerca amore ovunque. E sulle spalle degli altri ci si aggrappa fermamente, neanche fossi un cazzo di scalatore.
    Io mi aggancio a lui. Aderisco a lui e sono perfetto. Forse perché mi aggiungo qualche centimetro nel momento in cui lo aiuto a spogliarmi. Forse perché le nostre labbra cadono perfette sul suo viso.
    Io certe cose non so spiegarmele, ma suppongo che è proprio così che dovrebbero andare.
    Allora mi faccio coriaceo. Curvo la schiena per contenerlo tutto e proprio nel momento in cui credo di voler scindere ogni rapporto, poi ne saldo un altro. Un patto, credo o una cazzo di maledizione. La mia incapacità di restare solo. Di sentirmi sperduto in casa mia. Nella mia città, nel mio corpo che nemmeno riconosco più. E lo so che non ha senso: ma se venir qui per cancellare te mi ha portato a questo, allora io voglio che restiamo litigati per continuare a baciarlo ancora. Tanto non ci dispiace. Siamo degli stronzi, Daisy, a noi non dispiace mai un cazzo, soprattutto, non a te.

    "Non mandarmi via -"
    E questa volta, per quanto faccia strano dirlo, sto parlando per me.
    Per le cosce che scopro. Per i vestiti che lascio cadere a terra.
    Lo dico per me, perché l'orgasmo era mio. Perché fino a qui ci sono venuto io.
    E perché tutte queste cose dovrei continuare a dirmele sino a ricordarle. Sino a non aver più dubbi di niente. Perché io non ho paura, Daisy. Non voglio più averne.
    stanno stretti sotto ai letti sette spettri a denti stretti.





     
    .
  7.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Maghi Adulti
    Posts
    196
    Reputation
    +223

    Status
    Waiting!

    Joshua Çevik 29 anni Obliviatore Padre di merdaFiglio del cazzo

    gif
    Non mi tiro indietro, con baci come questi. Non smetto di masticare ogni centimetro di pelle che posso raggiungere, ma questo lo faccio anche spingendo le labbra alla costante ricerca di un morso. Perché il mordo e basta, da sempre. Lo vedo come non mi stai davvero rispondendo, come il tuo corpo sia più veloce della tua testa, e sono cose che mi chiederò meglio dopo, per adesso sei mio.
    Adesso che mi dai il permesso, che mi confermi che non hai paura di me - nè tu nè chi altri ci sia nella tua testa - io non ho freni.
    Tra un bacio ed una presa fin troppo stretta ai fianchi, ti spoglio di quanto ti resta, così come faccio con me. Che ho fretta, ma non perché voglia chiuderla veloce, ma perché io ho bisogno di un contatto con la tua pelle.
    Ho bisogno di mordere una spalla, di voltarti dopo che ti sei strusciato come una serpe maledetta su di me.
    Ti volto con una dolcezza che di solito non sa appartenermi. Percorro ogni centimetro delle tue cosce con le mie mani, il viso spinto contro la tua nuca, a respirare ansimi prima ancora di farmi largo in te.
    Io posso essere una bestia ma non sono un cazzo di animale, non mi sputo sulle mani, uso i lubrificati perché non gratti mai anche se mi piace spingere al limite con il dolore.
    Non so sé questa sia la tua prima volta, Chrys, non voglio chiedertelo. Se non me lo dirai tu, non voglio saperlo io.
    Voglio solo che, mentre mi spingo solo in un preavviso contro la tua schiena, tu possa ansimare con me. Ti mordo un lobo, spingo con il muso perché tu possa mostrarmi poi collo. Sarai anche girato, ma non ti piego a te stesso come se non ci conoscessimo. Mi piace il tuo corpo esile contro il mio. Mi piace usare una mano per tenerti saldo dal petto, sfiorandoti il collo, mentre l'altra ti blocca un polso al muro.
    Forse il primo ansimo è il mio, profondo, roco.

    "No, non ti mando via" confermo senza capire neanche io che cazzo vorrà dire tutto questo, ma è il brivido che mi fa spingere il primo affondo. Non ti mando da nessuna parte adesso, se non qui, il tuo corpo docile contro il mio, la penombra di uno sgabuzzino a due passi da quel bar di merda in cui ho suonato.
    Dovevi chiedermi qualcosa, Chrys? Qualcosa di diverso da questo.
    "Non cercare di pagarmi per questo" ringhio, di rimando, in un secondo affondo che mi spezza il fiato. Dio, sei stretto, come cazzo faccio a farti andare via? "Cazzo-"

    ...





     
    .
  8.     +1    
     
    .
    Avatar

    ᗷOYᔕ ᗪO ᑕ(ᕼ)ᖇY(ᔕ)

    Group
    Collegiali
    Posts
    941
    Reputation
    +117

    Status
    Anonymes!

    chrysanthemum gillies ▴ 23 anni
    metamorfomagus . erborista&pozionista . 1 di 2
    soundtrack

    5mtQebG
    "Lascia stare, Chrys." Non hai mai voluto parlare con me di certe cose. Tutt'oggi ancora fatico a capirne il motivo. A volte mi sfugge persino quale fosse il soggetto del tuo malessere. Se ci fosse davvero qualcuno contro il quale gettarsi a pugni chiusi o se il male, a conti fatti, fosse solo insito in te. Ma ricordo com'è che ti piaceva farti passare le mani tra i capelli. Annodavo le mie dita con i tuoi ricci. Ero io, in effetti, a rilassarsi così. A trovar la pace laddove la tempesta non sapeva farmi capire dove fossi. E quante volte, Daisy, mi sono sentito perso. Quante volte, di noi due, ho finito per non capirci un cazzo. Ma me lo facevo andare bene: da te, comunque, cercavo un responso. Uno qualsiasi. Volevo far parte della tua vita, probabilmente. Più di quanto ci riuscissero gli altri.
    "Non sto facendo niente -" era il modo che avevo di dirti che non stavo uscendo fuori dai binari che un fratello dovrebbe percorrere. Quella era la mia strada, quella giusta. Lo credevo fermamente anche se finivi sempre per spingermi via. Io volevo salvarti, D. Non so da cosa, ma mi bastava saperti potenzialmente felice per essere felice a mia volta. "Io - cazzo, non puoi pensare di nuovo al lockdown, però" ti ho sentito sospirare per la prima volta in tutta la nostra vita insieme. Tu sospiravi mentre io, qualche brivido, finivo per concedermelo. "Non puoi capire. Dammi anche del mostro, se vuoi, ma a scuola io stavo - " poi un brivido ha percorso anche la tua schiena. "- io stavo bene." Non ho mai capito il perché di quell'affermazione, non quando quel periodo ricordo bene com'è che l'abbiamo passato. Cos'ha significato per tutti quelli che erano lì con noi. "Io - non ti capisco proprio -" lì ti ho sentito ringhiare. Come un animale tenuto fermo dal collo. E la presa sui tuoi capelli io l'ho effettivamente serrata. Non ti avrei lasciato andar via per nessun motivo al mondo. "Bene. Allora spera che nessuno ti metta mai al muro, fratellone" avrei lasciato scivolare il silenzio, ma tu non lo hai permesso. "Non ho nient'altro d'aggiungere."

    5mtQebG
    Ora, io non credo si stia parlando della stessa cosa. Insomma, io lo spero. Perché se un muro, per te, è stato questo, io non oso provare a capire cosa ci sia stato di così male. Anche se il disgusto finisco per sentirlo risalirmi lo sterno. Come se potessi vomitarlo fuori nonostante l'assenza di conati. E torno a casa nostra. Torno alle nostre stanze, alle cene che sono rimaste strettamente legate alla fascia oraria che va dalle 18 alle 20. Ripenso alla sera, a quando mamma spegneva le luci e lasciava che ci fossero solo le candele a fluttuare sopra le nostre teste. Villa Gilles è rimasto quel cunicolo scuro che hai conosciuto anche tu. Non abbiamo mai ridipinto le pareti né aperto davvero le finestre per permettere alla luce di filtrare come si deve nelle varie stanze. Persino il silenzio non è mai cambiato. È rimasto stagnante, come aria avvizzita. E anche se puzza, nessuno di noi tre riesce a far qualcosa per cambiare la situazione. Forse non abbiamo più il coraggio di cambiarla e basta. Il coraggio, ecco, forse è qualcosa che hai portato via con te. Ripenso alla buonanotte che non volevi ti dessi. A mamma che non si attardava mai con noi a differenza di papà. Ricordo tutte le volte che veniva a sedersi ai piedi del mio letto. Con il respiro affannato dalle scale - probabilmente -. Un'ombra scura a rendere il nero ancor più nero.
    "Bene, bravo Bruchino. Dormi."
    Non credo mi abbia mai dato davvero la buonanotte, a ripensarci bene. Io so solo che per una buona parte della mia vita ho finto di dormire, questo per non dovergliela dare di rimando. E che poi, ecco, di aver avuto il sonno così pesante da non riuscire nemmeno a svegliarmi. "Dormi, Bruchino" e io iniziavo a sognare.
    Ma adesso, ecco, io non sto dormendo e per questo di sogni non posso farne. Posso solo stringere gli occhi e tenere i sensi ben attenti. Che ho voglia di sentire ogni cosa, anche quando queste sanno far male. E non è doloroso, in realtà, accogliere l'ennesimo estraneo. Alla fine, io non credo di poterlo considerare ancora così. Questo Joshua mi sta piacendo, per tutti i motivi che solitamente mi portano ad amare qualcuno. E anche se non posso amarlo, il cuore mi martella in petto come un idiota. Il respiro mi si affanna e le mani, sì, loro lo cercano. Che se deve prendermi allora che stringa meglio. Che infossi le dita nelle cosce, che mi graffi la schiena. Perché ansimerò. Non credo di poter far altro. Gemo a ogni spinta e quando riesco a controllare i miei respiri, lo cerco per altri baci. Mi contorco, lo voglio come non ho mai desiderato nient'altro, probabilmente. Perché c'è una parte di me che un po' di paura la ha ancora. Perché non si può non averne. Insomma, chi non avrebbe paura di tornare a casa da solo? Chi non avrebbe paura di esser fatto rivestire e spedito a calci in culo fuori da qui. Vorrei fossimo così belli da essere desiderati per sempre, ma è solo un sogno, probabilmente. Un desiderio che è meglio che tenga per me.
    stanno stretti sotto ai letti sette spettri a denti stretti.





     
    .
  9.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Maghi Adulti
    Posts
    196
    Reputation
    +223

    Status
    Waiting!

    Joshua Çevik 29 anni Obliviatore Padre di merdaFiglio del cazzo

    gif
    Dio, il tuo corpo è perfetto adesso. Lo sento anche al buio, lo sento percorrendolo con le dita.
    Ma c'è una cazzo di cosa che a me non piace, Chrys. Non mi piace che tu non dica niente adesso. Che nonostante il mio esserti così stretto, tu riesca a malapena a respirare. Ed è un cazzo di controsenso, lo so, ma non sono abituato a chi, scopando, non mi parla.
    E va bene se tu sei così, se non hai spazio per niente che non siano questi ansimi che mi godo profondamente. Anche se adesso ho la sensazione di essere più solo di prima.
    Io faccio così da mesi, Chrys. Se trovo qualcuno che ci sta, lo porto qui, perché a casa c'è Remì e con lui faccio entrare solo le persone di cui mi fido, o che conosco.
    Allora ci scopo in sto posto con la gente, finché non sfogo ogni cosa, ogni arretrato, e non penso più a niente altro. Posso tornare a casa solo se sono sfinito.
    Forse per questo spingo di più e non mi piego subito ai tuoi baci. Lascio che tu possa trovare il mio collo, anziché le labbra. Il mento, le guance, ogni spinta è solo un moto che mi porta più vicino a te. Perché cazzo più di così non so come si faccia, ti sono dentro, aggredisco la tua pelle in altri morsi, prima che io possa capire.
    Mi sento gemere, stringo meglio le dita della mano che ti ho preso in ostaggio, e su quella faccio forza per non darti respiro, ma ho gli occhi aperti. Guardo verso il muro, anche se non c'è più quasi un cazzo da vedere.
    È l'angoscia che prende lo stomaco e poi blocca la gola, in contrasto che mi fa incazzare mentre ancora i brividi mi scuotono.
    Ma io lo sto quando sono al mio limite, e ne sono talmente vicino che approfitto di un bacio solo adesso. Ti prendo il viso perché tu resti girato con me, mentre gli affondi si fanno più lenti sull'onda di un mio egoistico orgasmo.
    Ti bacio finché non smetto di gemere. Il battito non è ancora regolare, e - pur sfilandomi - resto qui con te. Non so nemmeno che cazzo mi prende, ma va così e basta.
    O forse lo so, ma non credo tu sia uno di quelli che vuole sapere qualcosa di me.
    Adesso a farti eco nel silenzio, ci sono anche io, che non so sentirmi davvero un egoista. Non dopo quello che ti ho fatto inginocchiandomi a te.
    Non mi vesto ancora, cerco un respiro che arrivo a regolarizzare con calma.
    Ti spingo un bacio dietro la nuca, forse perché il tuo profumo lo voglio ancora un po' su di me.
    ...





     
    .
  10.     +1    
     
    .
    Avatar

    ᗷOYᔕ ᗪO ᑕ(ᕼ)ᖇY(ᔕ)

    Group
    Collegiali
    Posts
    941
    Reputation
    +117

    Status
    Anonymes!

    chrysanthemum gillies ▴ 23 anni
    metamorfomagus . erborista&pozionista . 1 di 2
    soundtrack

    5mtQebG
    Lascio che Joshua possa cullare questi pensieri. Anche se forse non me lo merito e lui non vuole che io stia lì a pagarlo per un servizio del genere. Lascio che mi culli, sì, che mi faccia sentire bene e un po' me ne compiaccio, così come ne soffro. Mi sento un vigliacco ad accettare tutto questo. A permettergli di venire prima che venga io. A preferire la nudità ai vestiti come se lo conoscessi da così tanto tempo da poterlo sentire mio.
    Sono un caso disperato, lo so io, lo sai tu, D e forse deve avermelo detto anche Fitz. Ma, sì, ecco, io non so proprio come cambiare. Come fingere di non apprezzare queste strette. Che se lui mi bacia, anche se io non gli devo nulla, finisco per baciarlo a mia volta. Che se mi stringe, allora io faccio sì che le mie mani ricerchino le sue e poi i polsi, le braccia, per far sì che mi sia vicino quanto basta per non esser spedito via. Io ho sempre avuto bisogno, Daisy, di momenti come questi. Di qualcuno che non fosse solo pronto a sedersi ai piedi del mio letto per darmi la buonanotte, ma anche a sdraiarsi accanto a me. Per dormire contro la mia schiena, sì.
    Tu hai smesso di farlo non appena hai compiuto quindici anni e non so, sai, se questa è una delle cose che sa mancarmi più di tutto il resto. Per questo gli occhi non li apro ancora e l'unica cosa che mi viene istintiva fare è spingere la schiena contro il suo petto. Non mi interessa se è sporco: io voglio sentirlo. Voglio sentire il suo cuore. Il suo fiato tra i capelli. Voglio avere la sensazione di non aver sbagliato niente.
    Almeno non oggi.
    Tu lo ameresti, D. Lo ameresti come hai amato H-Horace? Cazzo sì, sì, era suo il nome che chiamavi quella mattina.
    "Ho-Ehi" sibilo con dolcezza, voltando il capo tutte le volte che posso lasciar scivolare il naso contro la sua pelle. Mi piace il suo profumo, sa di ribellione. Sembra il protagonista di una qualche novel per ragazzi.
    "Dimmi che sei il tipo da sigaretta post sesso, Occhi Blu."
    Credo sia l'unico modo che ho per trattenermi qualche secondo in più qui. Giusto il tempo di afferrargli le mani e portarmele addosso. Che ci accarezzi meglio, che si ricordi di noi anche quando saremo via. Perché qui non tornerò, Daisy. Io - io non so se sono pronto a darmi pace. Non so se sono pronto a strapparti via da me.
    "io - sì, io vorrei dirgli tante cose e, allo stesso tempo, non so com'è che si faccia. Forse dovrei prendere le mie cose e andarmene. Sarebbe semplice così. D'altronde, non posso pretendere che anche per lui sia sensato affezionarsi per una sveltina in un magazzino sudicio come questo. "- mi piacciono tanto le tue mani."
    Dove voglio arrivare? Che cazzo ne so. So solo che non riesco a smettere di accarezzargli le dita che tengo al petto. Mi piacciono le sue unghie, la sua pelle. Ogni fottuta falange.
    "Sono cose che posso dirti?"
    stanno stretti sotto ai letti sette spettri a denti stretti.





     
    .
  11.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Maghi Adulti
    Posts
    196
    Reputation
    +223

    Status
    Waiting!

    Joshua Çevik 29 anni Obliviatore Padre di merdaFiglio del cazzo

    gif
    Io non mi aspettavo questo. Non mi aspettavo che volessi stringerti di più a me, che volessi una sorta di abbraccio ora. Ma non te le nego. Forse egoisticamente ed ognuno per le proprie stupide ragioni, ne abbiamo bisogno.
    In questo Remì dice che sono abbastanza bravo, ma che se si impegna è più bravo lui. Stringersi a qualcuno è difficile, soprattutto perché con me hanno tutti la tendenza a scivolare via, a promettere senza mai poter mantenere un cazzo.
    Io prometto solo quando so che posso mantenere, contro ogni fottuta angheria di questo mondo. Anche se poi troppi bastoni tra le ruote fanno inciampare anche me. Questi brividi non li controllo.

    Non dovrei essere il tipo che resta qui a baciarti lo stesso, ma non fermo niente. Neanche la mano che ti risale piano lungo i ricci. Il mio accarezzarli serve più a me, che devo trovare il mio centro adesso. "Ehi" riemergo dal mio silenzio quando riemergi tu, istantaneamente privo di ogni forza.
    "Sono il tipo che non sa smettere di fumare" e sto davvero per piegarmi e prendere il tabacco dal retro dei jeans, ma non me lo lasci fare. Hai ancora bisogno delle mie mani, Chrys? Cosa devono fare per te ora? Vuoi che io non le tolga da te, che io continui ad accarezzarti i fianchi come se sfiorandoti potessi darti un posto in cui esistere, mh? Allora finché ti tocco tu sei qui, finché ti modello tu hai un senso. Ma che cosa succede quando non lo faccio più? E' questo che volevi ti togliessi dalla testa?
    Sospiro, le mani le sposto, te le muovo davvero lungo il corpo, solo perché mi piace sentire la tua pelle darsi d'oca quando passo dal fianco alle natiche.

    Guardo la mano che hai preso in ostaggio. Puoi dirmi il cazzo che vuoi, ma..."Non so se dovresti" ma non è un modo per mandarti via, infatti la mano te la lascio dove vuoi tu. Ti concedo di giocarci. Rilascio l'indice, solo per puntartelo al petto, piano piano. "Era questo l'oblio che volevi da me?"

    ...





     
    .
  12.     +1    
     
    .
    Avatar

    ᗷOYᔕ ᗪO ᑕ(ᕼ)ᖇY(ᔕ)

    Group
    Collegiali
    Posts
    941
    Reputation
    +117

    Status
    Anonymes!

    chrysanthemum gillies ▴ 23 anni
    metamorfomagus . erborista&pozionista . 1 di 2
    soundtrack

    5mtQebG
    Ci sono tante cose che non dovrei fare, Joshua. O dire, ecco, però poi non so trattenerle lì, in bilico sulla lingua. Non so restare immobile, a far sì che le mani possano prudermi per l'impedimento. Io ho bisogno di muovermi, di viverti e di sentirmi libero di esplorare ogni angolo di questa esistenza, anche se l'effetto della droga sta ormai svanendo e ciò che ne resta non è altro che un leggero mal di testa. Una sensazione di spossatezza mista a relax che posso solo che attribuire a ciò che è appena successo. Per questo tengo ancora gli occhi chiusi o comunque, fissi su un punto. Perché una parte di me ha bisogno di trovar la stabilità e restarsene a respirare a pieni polmoni per non morire. Non voglio morire, anche se a volte esistono parti di me capaci di lasciarmi scivolare via. Ma sono solo momenti, ecco, un po' come questi, dove però mi ritrovo capace di stringermi alla tua pelle. Stringo forte le dita. Le saldo alle mie, che anche se siamo sconosciuti io non so se ho voglia di lasciarti andare.

    "Allora dovremmo farci una boccata di fumo" sibilo come invito. In un muovere la schiena contro il tuo petto. Ho ancora quel poco di freddo che basta per aver bisogno del tuo calore. È una cosa per la quale impazzisco. Mi piace, sì, conoscere il corpo altrui, farlo un po' mio. Forse è per questo che sono così bravo ad imitare mio fratello: perché il suo lo conoscevo bene. Le sue braccia erano il mio porto sicuro. Le sue mani, le mie carezze migliori. Forse non so imitarne la voce perché di parlare non avevamo poi così tanta voglia. A volte il nostro era un discorso da testa a testa. Ci bastava, probabilmente, saperci lì. A portata di muso anche quando non avremmo mai chiesto l'aiuto dell'altro.

    Per questo scuoto il capo quando mi chiedi se questo è l'oblio che cercavo. Non ricordo più nemmeno se sia stato io a darti un'informazione del genere. Quello che so, però, è che no, non sono venuto qui per questo. Non era nella mia idea iniziale finire con te. Non ho mai pensato al sesso se non dal momento esatto in cui hai iniziato a respirarmi in viso. Allora lì sì che le cose sono cambiate. Ma la carne, è la carne. La mente è sempre stata un po' troppo altrove.
    "No, io - non ero qui per del sesso" non lo sentenzio, ma non so bene con quale tono finisca per uscirmi dal petto. So che a volte il bisogno di essere tanto preciso mi è caro. Che ne ho bisogno a mia volta, ecco, per far sì che non possano sussistere equivoci tra me e il mio interlocutore. O per farmi un'idea ben precisa nella testa. Così per non vaneggiare.

    "Ma non voglio nemmeno essere qui per il primo motivo che mi ci ha condotto - per questo una parte di me vive nella vergogna e nella colpa. Per questo finisco per non accarezzarle più le tue mani. Ma anzi, mi volto verso di te, con una mano a tirar su i pantaloni anche se poi non posso che restare a petto nudo. Non so dov'è che ho messo la maglia. - Mi hai detto di non voler soldi per questo, ma non so se sia giusto non pagarti affatto per il disturbo" mi mordo un labbro, quasi alla ricerca di qualcosa di più carino da dire. "Ho la sensazione di non voler più cancellare nulla. Se il compito di un obliviatore è anche quello di spingere le persone a combattere beh, complimenti." Ma non lo so, ok, per quale motivo ora io riesca a sentirmi tanto più coraggioso di prima. Più triste, sì, ma terribilmente forte.
    stanno stretti sotto ai letti sette spettri a denti stretti.





     
    .
  13.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Maghi Adulti
    Posts
    196
    Reputation
    +223

    Status
    Waiting!

    Joshua Çevik 29 anni Obliviatore Padre di merdaFiglio del cazzo

    gif
    Ti sto cullando troppo, Chrys. E non scherzo quando dico che non ti dovresti avvicinare a me così tanto. Non ci sono cose buone oltre la mia pelle, solo un roveto di spine aguzze. Attendono di tagliarti a brandelli, minacciandoti quando già non hai più scampo. Questo sono io. Un problema, un pericolo, qualcuno da cui è meglio farsi servire e basta. Perché sono abituato a prendere, quando dare mi ha tolto troppo.
    Mi sono preso te, oggi, più di quanto tu abbia preso me. E' solo il mio destino, evidentemente vivo per essere questo adesso. Un problema per il prossimo.
    Eppure il tuo restare è un soffio caldo lungo la pelle, anche se ti muovi poco per trattenere il mio calore, io sento ancora il tuo. Hai un corpo che calza perfettamente tra le mie braccia. E - ognuno per il suo motivo - magari è proprio quello che vogliamo adesso. Restare così, sconosciuti ma tranquilli.

    Ma la tranquillità non sa durare, per quelli come me è un'oasi effimera. Il tempo di un sorso d'acqua ed il deserto la fa evaporare assorbendola, allontanandola da me.
    "Sapevo cosa stavo facendo quando-" deglutisco, mi piego per recuperare la tua maglia, perché io so in quale angolo l'ho lasciata cadere. "- quando ti ho preferito al mio lavoro". Sapevo che stavo facendo il coglione, perché una cena a casa la devo portare, ed anche stasera sarà per Remì e basta.
    Ma incasso una risata, nel mio rivestirmi lento. "Sono veramente un pessimo obliviatore, sei già la terza persona che convinco a non farsi obliviare" e non solo per il sesso che interrompe i pensieri, o per i miei bisogni che - a volte - si fanno aggressivi. "Di questo passo dovrò sinceramente sperare che mi vada meglio con la musica" recupero il pacchetto di tabacco anche se non intendo girarmela al buio sta sigaretta.
    Accendo più candele, per vedere che cazzo sto facendo. Almeno sono riuscito a rimettermi i jeans, la maglia arriverà quando avrò il filtro tra le labbra.

    "Ti ho chiesto di non pagarmi perché non sono un bisognoso-" falso "- e non sono una puttana" vero. E solo nel dire questo, torno a guardarti negli occhi. Sono verdi come una cazzo di foresta. "Non mi devi niente, mh?" chiaro?

    ...





     
    .
  14.     +1    
     
    .
    Avatar

    ᗷOYᔕ ᗪO ᑕ(ᕼ)ᖇY(ᔕ)

    Group
    Collegiali
    Posts
    941
    Reputation
    +117

    Status
    Anonymes!

    chrysanthemum gillies ▴ 23 anni
    metamorfomagus . erborista&pozionista . 1 di 2
    soundtrack

    5mtQebG
    Lo so che non sei una puttana. Non lo era nemmeno Daisyderum nonostante il suo nome ne rispettasse tutti i connotati. Non lo è mai stato. Nemmeno quando tornava a casa con un succhiotto e un regalo in più. La sua pelle, in quei frangenti, la lasciava curare a me. Mi chiedeva di coprirgli ogni ecchimosi perché a truccarmi ero io. Io quello bravo a muovermi di soppiatto, a nascondermi come un ratto di fogna. E io lo facevo. Non gli chiedevo con chi fosse stato: quello che importava a me era la sua felicità. Evidentemente lui era felice, felice davvero. Almeno quando sorrideva e in una carezza goffa finiva per appoggiarsi alla mia spalla.
    Poi tornavamo al nostro posto, ovviamente. Lui col capo chino durante ogni pasto, io che dovevo andare a letto quanto prima. Anche se eravamo grandi e di quelle regole avremmo dovuto iniziare a fregarcene.
    Quanto al bisogno, invece, io dubito che tu non ne abbia, Joshua.
    Qua siamo tutti bisognosi di qualcosa. L'uomo che non sogna, che non desidera, è un uomo morto e per quanto mi riguarda, io so sentirmi vivo tra queste strette. Contro la tua pelle dalla quale però mi separo, giusto il tempo di risistemarmi la maglia e cercare il pacchetto di sigarette.
    Avevo l'accendino, ma questo te lo faccio scoprire solo adesso. Solo ora che guardandoti accendere qualche candela, finisco per accendere la mia cicca. E mi spingo con la schiena contro un tavolino, giusto per distendere meglio le gambe al suolo e restare a guardarti.
    Non so cos'è che vorrei da te adesso: il vuoto che percepisco credo sia incolmabile. Non puoi salvarmi, Joshua, né guarirmi e io, in altrettanto modo, non posso far niente. Mi sento impotente adesso.

    "Non ci dobbiamo niente, ho capito"
    E forse mi viene da dirti solo questo, un po' come a preannunciare l'addio che ci pronunceremo a breve. Perché tu ed io non ci vedremo più, non è così? Non abbiamo veri e propri motivi per incontrarci. Per ritrovarci qui e anche solo immaginare di volerci. Non abbiamo motivo di esistere insieme nella stessa stanza e questo io lo comprendo. Funzionano così gli incontri fortuiti. Ma non chiedermi il motivo per il quale, in questo preciso istante, io non sappia accettarlo.

    "Infatti finiamo queste e alzo la sigaretta in tua direzione, giusto per farti vedere a cosa mi riferisco anche se non siamo degli sciocchi. e tolgo il disturbo." Dio, non so perché mi esce così. Non voglio farmi dire che non disturbo affatto. Non voglio farmi compatire anche se essere amato, beh, fa parte dei miei bisogni. Io sono un bisognoso, Joshua. Io che ho bisogno dei tuoi occhi su di me. Quei cazzo di fari. E deglutisco, perché una parte di me non vuole aprirsi più di quanto abbia già fatto nell'ultima ora. Dio, un'ora sola e a me sembra di conoscerti già da una vita. Che coglione del cazzo che sono. Che fottuto romantico.


    stanno stretti sotto ai letti sette spettri a denti stretti.





     
    .
  15.     +1    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Maghi Adulti
    Posts
    196
    Reputation
    +223

    Status
    Waiting!

    Joshua Çevik 29 anni Obliviatore Padre di merdaFiglio del cazzo

    gif
    Esiste una parte di me che pensa che tornerai qui. Un'altra, invece, lo spera. Perché qualcosa sei riuscito a darmi, in un momento di buio totale. Come siamo al buio in questo magazzino stretto, che perfino cambiarmi e rivestirmi mi fa finire a sfregare qualcosa contro il tuo corpo.
    Ma resto in silenzio quando di parole giuste non ne ho nessuna, preferisco guardarti e basta. Cercare di capire se hai davvero voluto una scappatoia dalla tua vita, se sono stato una puttana per te stasera, o se la paura ha preso il sopravvento e tu non hai fatto che usarmi.
    E io come un coglione me lo sono lasciato fare, sì.

    "Se però ti venisse voglia di ricordare perché eri qui..." e perché cazzo sei venuto perfino da uno come me, che non sembro il tuo tipo o una tua normale frequentazione "Ti lascio questo" il bigliettino da vista del cazzo. Ti sfioro con il cartoncino come se con questo potessi incidere un piccolo segno lungo la tua guancia. So che dovrei smettere di toccarti e so che ancora non ci riesco. Non capisco, starei in questo magazzino a fissarti per ore, ma devo avere qualche cazzo di problema.
    Tanto normale non lo sono mai stato, mi convinco sempre di fare le cose solo per me stesso, ma poi non è mai vero fino in fondo.

    Questa cosa è completamente diversa da quello che è successo con Ray, dalla foga con cui ha cercato di mordermi, costringendomi a piegarlo contro un cazzo di tavolo per farlo stare buono. Quella merda era venuto a bacchetta sguainata e per come cazzo agisco io, non si sarebbe lamentato nessuno di un obliviatore con qualche traffico illegale, in meno. Ma Cristo, dopo, quanto gli è piaciuto dimenticarsi di essere più coglione di me.

    Ma tu, Chrys, queste cose non le puoi sapere. Mi faccio più vicino, recupero la giacca. Ne approfitto per portarmi via ancora un po' del tuo profumo. E nel farmi vicino, ti scosto la sigaretta con le dita - la mia è già finita. Mi sei piaciuto, cazzo. Spingo piano le tue labbra trai denti. "Fai buon uso di quello che non ti cancello di me" pensami, cristo, toccati per me. "Buonanotte"

    ...





     
    .
29 replies since 2/12/2023, 20:48   387 views
  Share  
.