Old friends, new habits

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    Dell'evento di beneficenza tenutosi la sera prima, a Sierra aveva semplicemente raccontato di quanto erano stati contenti gli abitanti del ghetto per le cose che avevano deciso di portare. Aveva però tralasciato, o meglio, omesso due particolari: il primo riguardava il patto che aveva fatto con Mia e il secondo riguardava il come si era sentito dopo la festa. Dell'accordo gliene avrebbe parlato più avanti, doveva solo capire quando era il momento giusto per farlo, mentre non avrebbe mai ammesso che presiedere a quella festa non era stato poi così male come aveva pensato. Farlo significava dare ragione alla maggiore dei Chesterfield e Ash sapeva quanto poteva diventare irritante Sierra quando le si dava un simile potere. Però era vero, la sorella ci aveva visto lungo: mandare il Grifondoro a quella festa era servito per fare riemergere lo 'spirito natalizio' che era rimasto assopito per fin troppo tempo. Ash era rincasato con un viso diverso dal solito, più rilassato, più sereno perchè avere la consapevolezza di aver dato una mano -in qualche modo- a delle persone che ne avevano più bisogno di lui, lo avevano fatto sentire parte integrante di una società dalla quale si era sempre reputato un reietto. Tuttavia l'entusiasmo era durato poco ed era andato scemando man mano che la mattina sorgeva. Nel giorno solenne di tutte quelle festività, il malumore del Grifondoro era ritornato ad incombere su di lui più prepotente che mai costringendolo a restare a letto per tutta la mattina. Niente e nessuno sembrava riuscisse a smuoverlo dall'alzare il culo da quel letto sfasciato, o almeno era così fino a quando non aveva ricevuto l'invito inaspettato di una sua vecchia conoscenza. Era successo tutto nel primo pomeriggio, dopo aver partecipato al pranzo di Natale solo per far felice la piccola Stormie. Si trovava nella sua camera ed era steso a pancia in sù sul suo letto, dilettandosi nel lancio di una pallina da baseball contro la parete dinanzi a lui. Era così concentrato su quell'inutile passa tempo che non si era nemmeno accorto che un gufo si era appollaiato sul davanzale dell'unica finestra presente in quella stanza. Solo quando quest'ultimo aveva iniziato a beccare sul vetro, Ash si era visto costretto ad alzarsi per andare a cacciare la bestiolina. Quando notò che il gufo portava legato ad una delle due zampe un pacchetto, gli concesse di restare appollaiato ancora per qualche minuto; giusto il tempo che gli serviva per recuperare il pacchetto. Con una delicatezza tale da entrare in contrasto con la stazza del ragazzo, il giovane Chesterfield riuscì a slegare il laccio permettendo così al gufo di librarsi in volo e ritornare da dove era venuto. Rigirò più volte la scatola alla ricerca di un indizio sul mittente che trovò solo dopo aver letto il bigliettino che, oltre al nome, conteneva anche l'invito ad un 'appuntamento' dopo l'ora di chiusura della Testa di Porco in una zona limitrofa al villaggio. 'Lily.' Le sue labbra si incurvarono appena al pronunciare quel nome. La ragazza e il grifondoro si conoscevano da tanti anni ma ciò che poi li aveva portati a diventare effettivamente amici, fu quando Lily aveva cominciato a frequentare il suo locale, fino a diventarne un vero e proprio membro dello staff. Così, un turno dopo l'altro, Asher aveva imparato a fidarsi della ragazza ed era diventato un amico leale. In quel periodo avrebbe voluto scriverle per vedersi ma dopo la presa di Hogwarts e la distruzione di Iverness, il giovane Chesterield era stato impegnato ad occuparsi di mettere un tetto sopra le teste di Stormie e Sierra. Subito dopo aver saputo della morte di Harry Potter, per dimostrarle la sua vicinanza e la sua lealtà, le aveva mandato un regalo. Avrebbe voluto fare molto di più e starle accanto in un momento così difficile ma sapeva che si sarebbe sentito a disagio in un contesto simile. Ash sapeva di risultare goffo agli occhi degli altri quando si trattata di esternare le proprie emozioni o quando c'erano dimostrazioni d'affetto da dare perciò aveva preferito astenersi. Ciononostante confidava in Lily e sapeva che avrebbe apprezzato e capito la natura del suo gesto. Pensava a queste cose mentre chiudeva il locale e si stringeva nel suo cappotto, uscendo dalla porta sul retro e imboccando una strada parallela a quella della testa di porco. Hogsmeade in quel periodo era diventata pericolosa anche per chi aveva una posizione privilegiata come lui e stringere una bacchetta tra le mani, in quel periodo era diventato di vitale importanza. Il quartiere verso il quale si stava dirigendo, era stato l'oggetto dei desideri dei due fratelli Chesterfield per diverso tempo. La loro famiglia, dopo il tragico episodio dell'incendio, si era dovuta separare: Sierra, Asher, Maggie e Kieran erano andati a vivere ad Iverness mentre Harvey e Sophie erano rimasti con il padre che senza più nessun risparmio, l'unica cosa che desiderava era non essere privato di tutti i suoi figli. Si erano fatti portare dei progetti di alcune case ai quali più volte avevano strizzato l'occhio, sognando di avere finalmente un posto in cui vivere come una vera famiglia e soprattutto un posto da chiamare casa. « Allora ce l'hai fatta.» Sbuffò sonoramente, quasi a volerla canzonare. 'Temevi che non mi sarei presentato?' Sorrise sornione e le si avvicinò allegramente. 'Hai intenzione di farmi diventare cieco?' Disse continuando con il suo solito scherzoso prima di far scomparire lentamente il suo sorriso per la frase che seguì qualche istante più tardi. Per quanto cercasse di nascondersi, Ash sapeva benissimo di rientrare nella cerchia di persone che Lily aveva appena nominato. Si vergognava parecchio della sua condizione soprattutto perché stava provando a redimersi in tutti i modi ma più lui cercava di liberarsi da quelle catene, più loro lo mantenevano ancorato al pavimento. 'Dovresti conoscermi e sapere che per me il Natale, è un giorno come tutti gli altri.' Se gli affari andassero meglio, potrei anche prendermi il lusso di chiudere per qualche giorno. Ma la fortuna sembra schifarmi, perciò. 'Amico.' Rispose secco. In altre circostanze avrebbe tirato fuori una delle sue battute, giusto per alleviare la tensione, ma in quel caso preferì restare in silenzio.'E chi avrebbe mai detto che quella inseguita dagli sbirri saresti stata tu. Eppure avrei giurato il contrario.' Visti i precedenti del giovane, sarebbe stato uno scenario più che plausibile. 'Sono alle solite: lavoro più di quanto non dovrei per aiutare la mia famiglia e cerco di sopravvivere in qualche modo.' Con i suoi coetanei si vergognava di parlare in questo modo della sua situazione economica mentre con la rossa sapeva di poter stare tranquillo perché non l'avrebbe mai giudicato. Ad Hogwarts era finito più volte dal preside per aver picchiato qualche ragazzino viziato che si divertiva a chiamarlo pezzente.'La benevolenza del cazzo del Messia, ha dimezzato i numeri dei miei clienti e anche i miei guadagni. Perciò puoi capire da te come mi vadano le cose in questo periodo.' Per quanto lui e Sierra abbiamo provato fin da subito a mettere i puntini sulle i e a far capire che loro non avrebbero preso parte a quella follia, i ministeriali messi a controllare ogni angolo di Hogsmeade avevano fatto tirare indietro persino quelle creature magiche che avevano osato sfidare tutta quella situazione con un menefreghismo sfrontato. 'A te come vanno le cose?' Era un'arma a doppio taglio quella domanda e poteva anche solo immaginare quale fosse la risposta della giovane Potter ma se erano lì, era anche perché -forse- Lily aveva bisogno di parlare con qualcuno e Ash l'avrebbe ascoltata anche se non si riteneva la persona più adatta per quel compito. 'Aspetta, ti ho portato una cosa. Spero siano ancora le tue preferite.' Dalla tasca della sua giacca tirò fuori un sacchetto che conteneva delle praline alla nocciola ricoperte di cioccolato bianco. Ricordava che erano soliti mangiarli prima della chiusura del locale, giovando di quell'improvviso e tanto sperato silenzio. 'Tieni.' Le porse il sacchetto e poi cacciò le mani nelle tasche dei suoi jeans. 'Come mai hai voluto incontrarmi? Hai bisogno di qualcosa?' Le domandò con il suo solito voler aiutare a tutti i costi il prossimo. 'Oppure sentivi la mancanza del sottoscritto?' Scherzò, sapendo benissimo che non era quello il motivo per il quale aveva voluto rivederlo.
     
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