Old friends, new habits

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  1. wildflower
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    « Hai intenzione di farmi diventare cieco? » Fu allora che la rossa abbassò istintivamente la bacchetta stringendosi nelle spalle. « Scusa, abitudine. » Una cosa piuttosto strana da dire; in verità nella situazione in cui si trovava, non si era mai troppo attenti, e lei aveva bisogno di assicurarsi che Ash avesse buone intenzioni. « Dovresti conoscermi e sapere che per me il Natale, è un giorno come tutti gli altri. » Lily annuì. Per lei invece, quel giorno era sempre stato all'insegna della gioia. In tempi diversi, ha sempre aspettato il Natale con una certa impazienza. Era il momento in cui ritrovarsi con i suoi cari, rivedere i genitori, i nonni e gli zii e raccogliersi assieme ai cugini attorno alla stessa tavolata alla Tana. Quell'anno era diverso. La presenza di quel vuoto aveva reso evidente dall'assenza del padre, aveva reso quelle giornate di feste irrilevanti, insignificanti, e per quanto quelli che restavano tentavano di trarne il più possibile, era evidente che nulla era più come prima. « Nemmeno il mio è stato un granché. » Asserì quindi stringendosi nelle spalle con apparente noncuranza. « E chi avrebbe mai detto che quella inseguita dagli sbirri saresti stata tu. Eppure avrei giurato il contrario. » Già. Nessuno se lo sarebbe aspettato. Lily in primis aveva sempre pensato che l'incubo dei manifesti non sarebbe più tornato a ingrigire l'umore della sua famiglia. Eppure eccolì là. Tre quarti ricercati, gli altri ad Azkaban. Suo padre scomparso prima del tempo. Si rabbuiò appena ma provò comunque a stirare un piccolo sorriso imperlato da una profonda amarezza. « Era solo questione di tempo. James è stato ad Azkaban. Albus ricercato. Dovevo trovare un modo per omologarmi agli standard della famiglia. » Le parole di lei nascondevano una profonda ironia. In fondo nessuno di loro si meritava davvero quella sorte. Certo, non erano perfetto, ma era altrettanto vero che erano stati presi come capri espiatori di colpe che non esistevano. Se voler essere liberi è una colpa, allora essere una delinquente mi va bene. Così, decise di tacere, e lasciò spazio all'amico di raccontarle qualcosa sul proprio conto. « Sono alle solite: lavoro più di quanto non dovrei per aiutare la mia famiglia e cerco di sopravvivere in qualche modo. La benevolenza del cazzo del Messia, ha dimezzato i numeri dei miei clienti e anche i miei guadagni. Perciò puoi capire da te come mi vadano le cose in questo periodo. A te come vanno le cose? » Non era un bel periodo. Nonostante non si sentisse altro se non di quanto fosse diventato prospero e sereno il vissuto del maghi, molte altre realtà, avevano subito un certo impatto. Non stentava a credere che Ash avesse problemi, e se ne dispiaceva molto. Il giovane lavorava sempre più del dovuto per riuscire a far quadrare i conti. Questo, Lily lo aveva visto in prima persona. « Diciamo che la benevolenza del Messia ha creato tanti danni. » Era l'unica risposta che poteva dargli rispetto al suo stato attuale. « Mi dispiace molto. » Mi piacerebbe dirti che andrà tutto bene. Che le cose miglioreranno. Ma chissà. « Aspetta, ti ho portato una cosa. Spero siano ancora le tue preferite. Tieni. » Un pizzico di normalità. Accolse quel regalo con un certo stupore, osservandolo con grandi occhi colmi di gratitudine. Te lo ricordi ancora. Un piccolo rituale che la portò a sorridere. Quelle praline appartenevano a un passato che Lily non aveva apprezzato sufficientemente. Tempi più semplici, in cui lavorare alla Testa di Porco era più una specie di presa di posizione, piuttosto che una reale necessità. Le piaceva aiutare, e si curava poco della paga scarsa o del fatto che la clientela non fosse sempre delle migliori. Del locale di Ash le piaceva lo spirito autentico, la vera tradizione, non quella che millantava Minerva.
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    « Non dovevi spendere. » Asserì di colpo dandogli una leggera spallata nel assaggiare uno dei cioccolatini. Erano sempre buoni. In sessione, Lily si rimpinzava di dolci per sfuggire agli attacchi di stress, e quelli erano tra i cioccolatini più buoni che avesse mai mangiato. « Però grazie. Lo apprezzo molto. Non è molto semplice reperirli di questi giorni. Capirai da te che non posso entrare in un qualunque negozio e chiedere dei cioccolatini. » Così, si sedette nuovamente sulle scalette della casetta in costruzione, facendogli cenno di fare altrettanto, guardando l'ippogrifo appollaiato nel giardino sgombro con un'espressione affettuosa. Poi gli passò il sacchetto, dando seguito a quella che ormai era diventata una tradizione. Cioccolata per addolcire il sapore di male. « Come mai hai voluto incontrarmi? Hai bisogno di qualcosa? Oppure sentivi la mancanza del sottoscritto? » Lily rise sollevando gli occhi al cielo. Lily rise sollevando gli occhi al cielo. Poi prese una seconda pralina assaporandola con una certa lentezza. Era bello fare una cosa normale, seppur si trovasse in un posto tutto fuorché consueto. Alla fine sospirò e, presa una seconda pralina si strinse nelle spalle. « Sto cercando di capire chi sono ancora i miei amici. » Asserì con una certa naturalezza. « Non puoi biasimarmi. Nella mia condizione averne non è semplice. Anche solo il fatto che tu sia presentato significherebbe in linea di massima due cose: sei mio amico, o vuoi i soldi della taglia sulla mia testa. » Una semplice constatazione. Quei soldi potevano far facilmente gola, specialmente quando non si navigava nell'oro. Che poi, io tanti amici non ne ho mai avuti. Praticamente allo stato attuale conto solo sulla mia famiglia. Insomma, sono una grandissima sfigata. Di colpo mise mano alla tracolla e tirò fuori un telefono che si rigirò tra le mani. « Prima di dirti perché ti ho chiamato, Ash, devo chiedertelo. Tu che intenzioni hai? Sì, insomma, alla luce di quello che sta accadendo. Cosa pensi di tutte queste cose.. i ricercati, la caduta di Inverness - abbiamo capito che non ti piace il Messia, ma il Mondo Magico non è fatto solo da Eric Donovan. » E quello di per sé non vuol dire niente. « Cosa pensi di Iron Garden.. insomma, ti piace questo nuovo mondo? » Pausa. « Che aria si respira? Tu, ti senti al sicuro? Credi che faranno davvero quello che promettono? » Osservava il cielo stelato con un'espressione pensierosa. « Secondo te ha sbagliato Inverness? Se - e dico solo se - non avessero occupato Hogwarts e le Highlands le cose sarebbero andate meglio? » Pausa. « Io ogni tanto me lo chiedo, sai? Non che ci fossero altre scelte. Però io sono di parte e sono troppo coinvolta. » Sono figlia del Prescelto. Se non fossi sui manifesti, la mia vita sarebbe sempre un po' privilegiata.



     
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