Old friends, new habits

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    «Nemmeno il mio è stato un granché.» Il cuore di Ash fece un tuffo nel vederla irrimediabilmente cambiare espressione. 'Dannazione Lily. Scu-scusa non volevo. Sono un coglione.' La paura e la delusione di aver detto qualcosa di sbagliato, improvvisamente piombò sul suo volto allegro che di colpo asserì. Come al solito aveva pensato solo a ciò che stava accadendo nella sua vita senza preoccuparsi di quello che invece stava passando la ragazza. Non lo faceva con cattiveria però aveva questa tendenza che lo portava a vedere solo le sue disgrazie, a crogiolarsi per i suoi dispiaceri senza riuscire a vedere chi si trovava al di là del suo naso. Ash poteva dirsi fortunato nel poter ancora circolare libero per le strade di Hogsmeade o di qualsiasi altra parte senza dover avere l'accortezza di nascondersi o di cancellare le tracce o senza avere l'ansia e il timore di essere seguito. Se si fosse trovato al suo posto non riusciva ad immaginare come sarebbe stata la sua vita. 'Mi dispiace.' Per te. Per tuo padre. Per la tua famiglia. Per tutto. Era tutto ciò che riuscì a dire. Lily non meritava di vivere in quel modo, né il resto della famiglia Potter. Ne avevano passate tante e questa sicuramente era la ciliegina sulla torta ma lui credeva, e voleva sperarci, che in qualche modo ce l'avrebbero fatta a superare anche tutta quella situazione. Glielo avrebbe voluto dire, avrebbe voluto rassicurarla sul futuro ma non riuscì a trovare il coraggio di guardare Lily negli occhi e di dirgli ciò che pensava. Aveva paura. Aveva paura che la realtà, l'avvenire non sarebbero mai riusciti a combaciare con le sue promesse, con le sue false speranze- Quello che avrebbe fatto però, se solo la ragazza glielo avrebbe chiesto, sarebbe stato quello di aiutarla con tutti i mezzi a sua disposizione. 'Oh, non preoccuparti. Sierra ed io riusciremo a sopravvivere in qualche modo.' Lui e la sorella avevano dovuto affrontare così tanti ostacoli nella loro vita che ormai si erano abituati ad andare incontro ai periodi bui e di certo Eric Donovan non sarebbe stato l'uomo che avrebbe messo definitivamente al tappeto i Chesterfield. Non potevano arrendersi, non in quel momento almeno, perché la famiglia aveva bisogno di loro per riuscire a sopravvivere in quel mondo malato. Se lui e Sierra non erano riusciti ad avere un'infanzia felice non significava che il resto della famiglia Chesterfield doveva essere abbandonata allo stesso destino. Era per loro che combatteva, era per la sua famiglia che continuava ad andare avanti anche quando le cose diventavano maledettamente complicate.«Non dovevi spendere.» 'Per il miglior braccio destro che abbia mai avuto, ho deciso di fare un piccolo strappo alla regola.' Sorrise e prese posto accanto alla ragazza. Avevano avuto pochi dipendenti e Lily era stata una delle ultime prima che decidessero di rendere il locale completamente a conduzione familiare. La ragazza, però, si era rivelata la miglior cameriera che quel posto potesse desiderare: era sempre volenterosa, anche quando le cose non andavano bene cercava comunque di dare una visione positiva della situazione -al contrario di Ash che riusciva a vedere tutto o bianco o nero, senza vie di mezzo-, aveva dato numerose idee a Sierra su come attirare più gente. Insomma per la testa di porco, Lily era stata una ventata di aria fresca ed Ash ricordava con immenso piacere tutti i momenti passati con lei. Quello che più gli stava a cuore, era proprio quando si fermavano a fine giornata per condividere quelle praline al cioccolato. Proprio per questo aveva deciso di portargliele al loro incontro, nella speranza che potessero tirarle su il morale. Quel momento che sapeva di normalità, finì nel momento in cui la grifondoro incominciò a raccontargli del perché lo aveva chiamato. «...o sei mio amico o vuoi i soldi della taglia sulla mia testa.» La guardò, poi abbassò la testa sulle sue mani che erano rimaste incrociate per tutto il tempo e poi tirò su la testa con un sospiro. Aveva bisogno di conferme, di certezze e lui era lì per dargliele. 'Lily.' Pronunciò il suo nome e tornò a guardarla. 'Sono dalla tua parte, non potrei mai voltarti le spalle.' Posò brevemente una mano sul suo ginocchio in un gesto di rassicurazione, poi la ritirò subito. Per quanto avesse bisogno di quei soldi, non sarebbe stato capace di tradire un'amica piuttosto sarebbe finito ad Azkaban. 'Puoi contare su di me.' E glielo ribadì ancora una volta. Poi la lasciò parlare, lasciò che le sue parole defluissero nell'aria, la lasciò libera di dire quello che voleva e di porgli tutte le domanda che voleva perché era chiaro che avesse bisogno di sapere. Lui se si fosse trovato nella sua stessa situazione, avrebbe fatto lo stesso. 'Mi sembra assurdo tutto quello che sta accadendo.' Esordì, prendendosi qualche istante di silenzio per mettere in ordine i suoi pensieri. 'Sono andato ad Iron Garden, sai?' Ammise, ritornando a guardare un punto indefinito difronte a sé. 'Ho visto le condizioni nelle quali vivono ed è davvero agghiacciante. Quel cazzo di posto cade a pezzi. Ti ricordi nel 2017 quando hanno spostato tutti quelli considerati colpevoli di avere il sangue impuro nelle celle sotterranee? Ecco, mi sembra che si stia facendo la stessa identica cosa.' Lo ricordava ancora quel periodo. Era uscito dal riformatorio e si era ritrovato a dover subire un trattamento uguale anche ad Hogwarts. Pensava che tornando al castello, avrebbe ritrovato un po' di serenità ma a quanto pare non era stato così. 'Questo nuovo mondo non mi piace per niente e mi sembra strano che stiano tutti in silenzio a guardare, che nessuno faccia niente. Non so cosa hanno in serbo, cosa stanno tramando ma mi auguro che da qualche parte ci sia qualcuno che inizi ad andare contro tutte queste assurde idiozie che si sentono in giro.' Era arrabbiato perché credeva che il mondo magico avesse imparato dal proprio passato, che la storia gli avesse insegnato qualcosa e invece c'era gente che continuava a ripetere gli stessi errori di chi in passato gli aveva già commessi. 'Non mi sento per niente al sicuro.' Ammise alla fine, prendendo una pralina al cioccolato e cacciandosela in bocca. Non era spaventato dall'avvenire ma preoccupato. Chi doveva amministrarli, rappresentarli o quanto meno doveva cercare di fare il bene per il benessere del popolo, promuoveva politiche razziali e chissà quali altre cose stavano meditando mentre loro erano lì a parlare. 'No, non penso che abbia sbagliato Iverness.' Prese una pausa e si voltò verso Lily. 'Credo che sarebbe successo lo stesso, anche se non avessero occupato Hogwarts e le Highlands.' Alcune cose succedevano e basta. Ash era convinto c'era già qualcosa sotto che si stava muovendo e che stava solo aspettando il momento giusto per attaccare, era questione di tempo prima che accadesse tutto ciò. Sospirò. 'Per te non deve essere facile dover affrontare di nuovo una cosa simile.'
     
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6 replies since 30/12/2023, 19:43   174 views
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