When does a ripple become a tidal wave?

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  1. haegeum
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    Immaginava, arrivati a quel punto della loro collaborazione, Aslan, che Juniper Rosier stesse cominciando a spazientirsi. In fondo i passi avanti che stavano con non poca fatica compiendo, erano qualcosa di davvero molto lontano dal mastodontico. Io però te l'avevo detto di non aver alcuna intenzione di forzare la mano. Ed era ciò che aveva fatto durante i loro incontri - l'aveva lasciata esplorare, un po' alla volta, sotto la propria guida, ciò che era già in grado di fare. Buttarsi in una questione senza averla prima adeguatamente esplorata, d'altro canto, non solo sarebbe stato poco da lui, ma anche potenzialmente controproducente. In poche e semplici parole: prima di approcciarsi alla magia oscura, per sua natura invasiva, stancante e pericolosa, voleva che la francese avesse pieno controllo di ciò che era rimasto sopito ma a cui ancora aveva accesso, ma non solo - voleva anche prendesse consapevolezza dei propri limiti. Che li comprendesse e ne imparasse nome e collocazione, in un certo qual senso. Stava pian piano imparando, lo psichico, inoltre, che Juniper Autumnia Rosier fosse una persona nettamente meno impostata di quella che aveva incontrato al Roseto o di quanto non si fosse immaginato. Prima di tutto non le piaceva venir chiamata Juniper. Forse lo reputava un nome troppo lungo o altisonante, Aslan non poteva saperlo. Comunque ne aveva rispettato la volontà ed aveva presto cominciato a chiamarla June. Ed in effetti June le sta meglio, aveva pensato, per quanto non trovasse certamente nulla di brutto nel nome completo di lei. Se doveva essere sincero, Aslan era contento di saperla nuovamente in terra inglese - organizzare viaggi internazionali frequenti, nonostante lo stile di vita itinerante di lui, non era poi così semplice, maggiormente perché non poteva partire e raggiungere subito il punto d'incontro stabilito. Avrebbe attirato l'attenzione, sguardi indiscreti e domande. No, ogni volta gli era toccato fare il giro lungo. E per quanto non se ne fosse mai lamentato, quando lei gli aveva annunciato di aver trovato una maniera di rientrare a Londra, il giovane warlock aveva soltanto tirato un sospiro di sollievo. Certo, doveva comunque fare attenzione, ma almeno non si trovava a dover pianificare la sua vita con vuoti di una settimana alla volta allo scopo di evitare problemi ad entrambi.
    Due volte al mese, le aveva scritto di più sarebbe accanimento. Lo pensava sinceramente, Aslan, soprattutto se volevano cominciare ad approcciare il tutto in maniera differente da come avevano fatto fino ad allora - ossia testando i limiti della Rosier. Chiaramente non intendeva fate nulla di troppo invasivo, Lee, consapevole più che mai del fatto che la rapidità non fosse sinonimo di efficienza. Ciò di cui ho bisogno è che arrivi tutta intera alla fine del lavoro. Lo aveva deciso molto presto, questo, e ciò l'aveva costretto ad approcciare la cosa con molta più cautela di quanta non avrebbe riservato ad un altro caso. Parlando in senso figurato, Aslan non poteva semplicemente buttare giù un muro. Anche perché non c'è un muro. Non si tratta di due stanze contenenti due persone distinte e separate; si tratta di trovare il punto d'incontro tra due parti intrinseche e legate a doppio filo. Quella sera, sul tardi - forse effettivamente troppo in là perché si potesse definire orario di cena - Aslan era apparso col borsone in spalla, insolitamente pesante e, al suo solito, con indosso il lungo cappotto nero.
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    « Mi aspetti da molto, June? » Una domanda che gli venne spontanea una volta che le si fu avvicinato abbastanza da poterla porre senza dover necessariamente alzare troppo la voce. Esalò una nuvoletta di fumo, curandosi però di voltarsi in modo tale che non raggiungesse la giovane. « I mezzi babbani sono un'elaborata forma di tortura. » Si lamentò, storcendo il naso. Sì, i mezzi babbani. Li conosceva, Lee, ed ogni tanto li aveva utilizzati, ma mai allo scopo di non attirare l'attenzione. Quantomeno però ho perso solo un paio d'ore e non intere giornate. Si era smaterializzato abbastanza vicino, ma poi aveva semplicemente vagato. Non pensava di essere seguito, questo no, ma le precauzioni, si sapeva, non erano mai troppe. « Come stai? » Le aveva chiesto, osservandola attentamente. Non si aspettava di trovare cambiamenti troppo evidenti o altro, poco ma sicuro, allo stesso tempo però sapeva benissimo che le sue condizioni non fossero le più rosee. Era una ricercata, il che rendeva più difficile non soltanto la loro collaborazione, ma anche la vita in sé della francese. Lo psichico non aveva la certezza che il suo stile di vita fosse il più salutare ed in tutta schiettezza credeva proprio di no. Gettò un'occhiata ad uno dei palazzi dell'area facendo un altro tiro - la sigaretta che si consumava rapidamente. « Finisco questa e possiamo andare, se non ti dispiace. Hai già cenato? » Di nuovo si trovò ad osservarla con attenzione, poi scosse appena la testa, come a dire che in fondo non avesse importanza. « In ogni caso ho bisogno che tu sia quanto il più in forma possibile. Quindi mi sono preso la libertà di portarti qualcosa da mangiare. Non è niente di che, eh - anatra alla pechinese e riso. Roba semplice. » E per rafforzare il concetto, diede una pacca sul borsone. Per ricevere un miagolio infastidito - e molto, sospettosamente persino, familiare di rimando. Forte pure. Ah. Lo psichico si bloccò sul posto. Poi, molto lentamente, sollevò lo sguardo sulla propria interlocutrice. « Tranquilla, non era l'anatra. » Pausa. Il borsone venne delicatamente poggiato a terra ed aperto quanto bastava per rivelare il contenuto al suo interno. O meglio - due grandi occhi verdi che un Aslan abbassatosi velocemente al suo livello, piegandosi sulle ginocchia, si ritrovò a fissare. « Solo un'impertinente che non sa stare al suo posto. » Questo commento, nettamente più severo, venne rivolto proprio alla star del giorno, che gli rispose prontamente con un miagolio così dolce e delicato che poteva significare soltanto una cosa - stava cercando di arruffianarselo. Aslan sbuffò, scuotendo la testa infastidito, pur sentendo gli angoli delle labbra tirare per formare un sorriso divertito. Lo trattenne. « Sei incredibile, te lo giuro. Ne avevamo già parlato, no? Ti avevo detto che non potevi venire. E tu hai detto che andava bene. Ti sembra? » Alzò gli occhi al cielo, Aslan, per niente colpito dal principio di fusa della creaturina. Piuttosto si tirò nuovamente in piedi, rivolgendo uno sguardo alla sua interlocutrice. « Sembra che l'affare di oggi sia due ospiti al prezzo di uno. June - questa è Blacky, il mio famiglio. Che, a quanto pare, ha deciso proprio oggi di disimparare la parola no. E che uscirà dal borsone prima di subito perché la principessa non merita di farla, visto che le avevo gentilmente chiesto di restare a casa. » Scosse appena la testa e fece il suo penultimo tiro. « Spero non sia un problema. »


    Edited by haegeum - 15/1/2024, 02:20
     
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