Dae-hyun si era trasferita a Londra, nel quartiere di Hampstead, circa cinque anni fa eppure continuava a meravigliarsi della diversità di quella città. Sebbene fossero passati così tanti anni dal suo trasferimento, la giovane Seomoon si sentiva ancora un'estranea nella capitale britannica e non solo per una questione di tratti semantici ma anche perchè non riusciva ancora a immedesimarsi negli usi e costumi del Paese. Mentre questi pensieri si facevano largo nella sua mente, Dae-hyun passava in rassegna tutti gli abiti che erano contenuti nella sua cabina armadio alla ricerca di qualcosa da indossare per il suo appuntamento. Infatti, pochi giorni fa, le era stata recapitata una lettera da parte di Seojoon che la metteva al corrente del loro primo incontro ufficiale. L'uomo in questione, era il promesso sposo che il padre di Dae-hyun aveva scelto per lei molti anni addietro, un modo come un altro per assicurarsi un posto sicuro nella società. La sua famiglia aveva riposto in quell'incontro tutta la loro fiducia e la giovane Seomoon sentiva una grossa responsabilità sulle spalle perché da quell'incontro dipendevano moltissime cose, soprattutto il futuro della sua famiglia.
La cabina armadio stava per essere sommersa dagli abiti, così a quel punto Dae-hyun decise di correre ai ripari chiedendo l'aiuto della sua più cara amica che aveva oltreoceano.
– Diana? Dall'altro capo del telefono una voce limpida rispose.
– Questa è una vera emergenza. Non ho nulla da mettere per l'appuntamento di questo sabato, devi aiutarmi. Diana, a differenza di tutte le altre conoscenze femminili con la quale spesso si ritrovava ad interagire durante le sessioni di studio all'accademia, grazie al suo carattere intraprendente aveva fatto sì che Dae-hyun la scegliesse come alleata ideale per muoversi all'interno di quella società. Le aveva dato appuntamento per quel pomeriggio alle cinque, si sarebbero incontrate davanti a "The Nook". Il locale in questione era un bar molto elegante situato all'interno del quartiere nel quale viveva Dae-hyun ed era stato scelto come punto di riferimento, non solo per mangiare qualcosina prima di dare il via al giro tra i negozi, ma anche perché era vicino ad una boutique che la giovane Seomoon adorava. Com'era solita fare, giunse sul luogo dell'appuntamento dieci minuti prima dell'orario effettivo per controllare che fosse tutto perfetto. Comunicò il nominativo al cameriere, con il quale si era sentita precedentemente affinché potesse ottenere il tavolo da lei desiderato. Il ragazzo le fece strada al piano di sopra e le indicò un tavolo che si trovava davanti ad una grossa vetrata, la quale si affacciava sulla strada principale del quartiere. Si tolse il trench di lana e lo ripiegò con cura sul divanetto nel posto accanto al suo, lasciando libero quello difronte dove si sarebbe seduta Diana. Successivamente si disfò anche dei suoi guanti e attese l'arrivo dell'amica, facendosi portare nel frattempo due menù. La coreana non ricordava esattamente il momento in cui le due avevano iniziato a legare, ciononostante ricordava alla perfezione ogni particolare del loro primo incontro: era stato grazie ad una festa che avevano avuto modo di incontrarsi anche se non era stato proprio un gran "colpo di fulmine".
– 안녕 Dae-hyun salutó la ragazza, accompagnando il saluto con un semplice inchino e le fece segno di prendere posto. In Corea questo tipo di saluto si utilizza per salutare amici o parenti che abbiano la stessa età o più giovani o per persone con cui si ha confidenza. Dae aveva imparato a riservare quel saluto solo alle persone che godevano della sua fiducia.
– Come stai? Come sono andate queste ultime settimane? In effetti era da un po' di tempo che le due ragazze non avevano modo di incontrarsi per aggiornarsi sugli sviluppi recenti o più semplicemente per passare del tempo insieme. La giovane Seomoon amava ascoltare i pettegolezzi che giravano sul posto di lavoro di Diana e sperava che la ragazza ne avesse qualcuno in serbo per quel pomeriggio.
– Qualche novità? Le sorrise dolcemente mentre prendeva in mano il menù per iniziare a vedere quello che il locale proponeva. Oltre i pettegolezzi, aveva voglia di ascoltare come stava procedendo la sua vita. Per Dae era fondamentale la figura di Diana, la sua presenza riusciva a spronarla a fare di più, a dare di più così da poter raggiungere i suoi obiettivi.
– Grazie per essere venuta con così poco preavviso. Sai che non ti avrei chiamata se non si fosse trattata di una vera emergenza. 
