We were born to be suburban legends

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  1. blue velvet
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    Slytherin pride

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    « Se ci vedremo ancora, troverò il modo di farti avere un manifesto, così potrai giudicare coi tuoi occhi. A occhio e croce ti direi che non è terribile. E con tutto il rispetto ma Buckingham l'avevo adocchiato prima io. Ero già a metà strada. » Di fronte a quelle parole, la piccola Carrow non poté fare a meno di ciondolare la testa a destra e a sinistra assottigliando lo sguardo con fare pensoso. « Beh, non sono certa che conti. A metà strada non è un risultato. » Asserì, rivolgendogli poi un sorriso apparentemente candido. « Parlo da perfezionista a perfezionista, ovviamente. » Non penserai mica che te la lascerò vincere tutte, Nathan. Sarebbe tutto fuorché divertente. E se conosceva ancora sufficientemente l'amico, sapeva che una sfida avrebbe rimesso in moto le sue rotelle molto più di un semplice assecondare i suoi desideri. Non aspettare di essere pettinato, in questa sede. Perché se già in passato, Mun non aveva usato mezzi termini con lui, non lo avrebbe fatto a maggior ragione ora. Aveva però imparato a essere più sottile, meno irruente. Nel corso del tempo aveva imparato a dominare le proprie emozioni con molta più maestria, tant'è che anche in quel momento, non dava l'impressione di essere in una posizione di svantaggio rispetto alla sua controparte. Seppur fosse a tutti gli effetti una ricercata, Amunet Carrow si comportava come se fosse seduta alla scrivania del ufficio di suo padre e detenesse tutto ciò che aveva sempre desiderato. Lo status, i tesori, il rispetto, l'influenza che aveva sempre bramato. Era sicura di sé, molto meno incerta nelle parole e nel modo in cui reagiva alle inflessioni di Nathan. « Però ti ringrazio. Sono certa che ci sarà modo di farmelo pervenire. » Un dato di fatto, e non un'ipotesi quella della Carrow, perché a giudicare da quel poco che le era stato riferito rispetto alla sua posizione, il giovane Douglas era affamato e arrabbiato almeno quanto i ricercati, se non addirittura di più. D'altronde, deve essere davvero frustrante giocare sempre secondo le regole e vedersi sostituire null'altro che un pugno di mosche. « Vi siete infiltrati bene, vedo. » La mora curvò gli angoli della bocca senza dire nulla. Nathan era perspicace, ma probabilmente non doveva suonare neanche come una sorpresa. Iron Garden pullulava di ex abitanti di Inverness, lycan e presunti ex Ribelli. Se solo non fosse controproducente a lungo andare e pericoloso, probabilmente potrebbero riprendersi quel posto nel giro di qualche giorno. Ma per fare cosa? Quella era stata una delle prime domande che si era posta la Rete sin da subito. Si trovavano a pochi passi da Londra, in una condizione in cui non era del tutto certo di chi potessero fidarsi, e senza uno stralcio di sicurezza a lungo andare. Occupare Iron Garden, ricadendo negli errori del passato era un errore. Perché l'errore è stato sin dal principio non puntare al cuore del Ministero. Quando Minerva aveva apertamente dichiarato a guerra a chi aveva deciso di vivere al Nord, i metodi gentili della guerra fredda avrebbero dovuto interrompersi sul nascere. Quando un insetto ti dà fastidio lo schiacci. Ed era evidente che le due fazioni non sarebbero state in grado di vivere pacificamente a lungo andare. Alla fine lo scarafaggio aveva preso il nome di Inverness, e la Città Santa, assieme a tutte le loro case, erano state letteralmente schiacciate. « Oh, è molto di più di quel che dice il nostro Salvatore Messia. È proprio il luogo dei sogni, specie se ami le basse temperature, la sporcizia e la polvere, e i bambini che piangono per la fame. In compenso però mi è stato assegnato un lavoro più che significativo. Sono Ispettore della Serra di Iron Garden, il che significa che vigilo sulle razioni di pomodori, carote, zucche, patate. Una grande varietà insomma. Ed esattamente quello per cui ho studiato Magisprudenza per quattro anni. » Dovette mordersi il labbro inferiore per non ridere, ma le sue espressioni risultarono comunque piuttosto evidenti. Non voleva ridere di lui; forse più ridere con lui. « Beh, vedila così - stiamo finalmente facendo degli ottimi tirocini formativi. Se il mondo dovesse finire domani, io avrei ottime skills in materia di logistica e trasporto, e tu in campo alimentare. » Tentò di rimanere seria, ma alla fine rise appena scuotendo la testa. Le dispiaceva. In fondo, Nate aveva sempre lavorato per andare incontro a una posizione che potesse soddisfarlo specialmente a livello personale e professionale. Non lavorava per i soldi, ma per lo status, il potere, l'influenza. Voleva contare. E Mun, come tanti altri, avevano tentato di batterlo al suo stesso gioco, togliendogli proprio ciò che più desiderava. E avevano sbagliato, perché nessuno rischia le proprie sicurezze per contare meno. « Probabilmente risulterò presuntuoso ma in parte t'invidio. Sono convinto che riesci a dare più significato alle tue giornate tu da ricercata che io da... controllore di frutta e verdura. » Alla palese presunzione di Nate, Mun ne contrappose un carico ancora più pesante. « Certo che m'invidi, Nathan. Tutti vogliono essere me. È sempre stato così. » E seppur lo avesse detto con un tono scherzoso, sotto sotto a quel raptus di vanità ci credeva. In fondo era, in parte, davvero così. Mun era sempre stata privilegiata, e da tale si era comportata. Era sempre stata a modo suo la preferita di suo padre, la più piccola tra i fratelli - e forse anche la più intelligente. Tra i suoi amici era sempre stata l'unica donna ammessa al tavolo delle discussioni - sempre tenuta su un palmo, trattata con cura e un certo riguardo. Forse mai del tutto inclusa. Ma aveva imparato, Mun, che non lasciarsi coinvolgere troppo, significava fosse anche più semplice sfilarsi dalle situazioni, e così aveva fatto con tutti loro, con la sua famiglia, con il circoli di Londra. Pur cadendo, era sempre caduta in piedi. Persino tra i Ribelli, Amunet aveva ricevuto un trattamento speciale; non necessariamente sempre lusinghiero, ma sempre diverso rispetto al manipolo di agricoltori e rozzi guerrieri. « Sai cosa mi incuriosisce, però? Perché venderlo come il paese dei balocchi? Tutti sanno che è un posto terribile, e che le condizioni di vita sono pessime. Eppure il governo ci tiene a pubblicizzare in ogni maniera possibile la propria magnanimità nei confronti di Creature e di Ribelli. Il che è quasi curioso, se consideri lo stato dell'opinione pubblica - il mago inglese medio è perfettamente indifferente a quello che succede dentro Iron Garden. E infatti non è a lui che il Progetto Minerva si rivolge - quello che vuole è convincere proprio gli abitanti del ghetto che "non stanno poi così male". È interessante questo approccio, non trovi? » Per qualche istante, rimase a pensarci su, ponderando attentamente la scelta di parole di Nate.
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    « È interessante, hai ragione, e probabilmente avrebbe anche il risultato sperato, se i Ribelli esistessero ancora. » Non gli avrebbe dato troppe informazioni, non per adesso almeno, non finché non si sarebbe accertata delle intenzioni di Nathan. Era giusto tuttavia pizzicare e premere i tasti giusti per accendere la sua curiosità, non a caso si fermò per un istante rivolgendogli uno sguardo eloquente. « Secondo me non stanno cercando di convincere gli abitanti del ghetto di non stare così male, bensì cercano di convincere chi sta fuori che stanno peggio di quanto sia umanamente immaginabile. » Si portò la tazza di té alle labbra lasciandogli il tempo di riflettere sulla questione. E il fatto che qualcuno si lamenta più del dovuto facendo una stronzata dietro all'altra, non aiuta più di tanto. « Se il mio più grande problema fosse una venticinquenne con la passione per i coltelli e problemi di gestione della rabbia, che è riuscita a mobilitare parte del Mondo Magico per occupare metà della Scozia, probabilmente anche io tenterei di premere ogni tasto dolente nella speranza che faccia un passo falso. » Fece una leggera pausa, ancorando le spalle allo schienale della sedia, accavallando le gambe, mentre tamburellava pensierosa le unghie smaltate sulla superficie in legno. « La verità è che Ribelli e Creature per come li conoscevamo ai tempi della Guerra Santa non esistono da tanto tempo. Legittimo o meno, lo Stato al Nord aveva una politica interna, un Consiglio, mezzi di informazione e un'organizzazione che andava ben oltre le lame e la fedeltà di sangue. Comprendeva.. tante anime. Non era l'eredità di Byron Cooper o di Beatrice Morgenstern. » Tante anime tra cui quella di Amunet Carrow, che era tutto fuorché una che si lasciasse tentare dall'idea di una lealtà cieca. Ma io non sono certo qui per venderti il sogno della città ideale o di uno stato utopico, perché non lo era quello, come non lo era il mondo che avevamo messo in piedi dopo la Restaurazione e non lo è neanche questo. « Ho una curiosità - e ti prego non prenderla come una provocazione. » Asserì di colpo, quasi come se stesse davvero cambiando argomento, quando in realtà non era affatto così. « Sei ancora convinto che giocare secondo le regole e secondo la tradizione, sia la giusta strategia? » Credi ancora che rimanere fermo sulle tue condizioni ti porterà a raggiungere i tuoi obiettivi? « Qual è il tuo piano? Passare da Ispettore della Serra di Iron Garden all'Ufficio delle delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali? Scrivere decreti sulla deforestazione in favore della produzione delle scope da viaggio? » Sollevò un sopracciglio, osservandolo con estremo interesse. « Certo, farebbe bene agli affari - ma fa bene all'anima? » È questo ciò che vuoi fare da grande?


     
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6 replies since 14/3/2024, 22:15   193 views
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