We were born to be suburban legends

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  1. blue velvet
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    Slytherin pride

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    « Le regole hanno smesso di esistere quando Eric Donovan è sbucato fuori dal Velo della Morte a Ottobre. Allo stato delle cose, il Ministero della Magia è uno scheletro vuoto. Una qualsiasi decisione arbitraria del Messia può valere più di un provvedimento disciplinare o un ricorso fatto a regola d’arte ad un ufficio ministeriale. Siamo in dittatura. È una bella e molto patinata, per carità. Ma non esiste più un set di regole prestabilito. » La vera domanda che si poneva Mun era quando era stata l'ultima volta in cui il Ministero era stato qualcosa che non somigliasse a uno scheletro vuoto. L'istituzione si era lentamente svuotata del suo senso un po' alla volta; la società magica è stata corrotta molto prima che ce ne accorgessimo, e la fame di potere ha portato lentamente a un costante svendersi a forze superiori. Questa era accaduto, e di ciò ne era certa perché ci era vissuta sotto lo stesso tetto. Perché aveva visto come le idee del padre, le sue aspirazioni, la cieca ambizione lo aveva portato ad appellarsi a metodi tutto fuorché ortodossi. E lo aveva visto con se stessa, con suoi amici e conoscenti, con persone a cui guardava con smisurata fiducia. Non lo interruppe, tuttavia. Lasciò piuttosto che Nate seguisse il suo flusso di pensieri, senza intromettersi, ascoltando con una curiosità non indifferente le sue considerazioni. « Non uno in cui io riesca a credere, quanto meno. E sai benissimo anche tu che potrei chiamarmene fuori in qualunque momento, limitarmi a gestire gli affari di famiglia e starei più che bene. Lo stesso è sempre valso per te. » Si strinse nelle spalle abbozzando un sorriso amaro. « Per me era un po' diverso. » Osservò con un filo di voce. Era, questo è vero. Ma non rendeva meno legittima la sua necessità di ribellarsi alla sua condizione di donna. Nella sua famiglia, per molto tempo, Amunet era stata solo ed esclusivamente la piccola Carrow. Se fosse rimasta al suo posto, ogni suo passo sarebbe stato scandito da quella dimensione; la più piccola di casa, e nemmeno una particolarmente ben voluta. Degli affari se ne sarebbero curati sempre i suoi fratelli e la sua parte di eredità sarebbe sempre stata vincolata alle loro decisioni. Nessuno avrebbe appoggiato un distacco di Mun in passato. Non nella sua cerchia. In fondo, la sua non era stata solo una scelta di cuore, ma anche un modo di recidere alla base quasi qualunque forma di coinvolgimento con quelli che sarebbero stati a tutti gli effetti i fautori della sua esistenza. « Il fatto è che quel posto mi riguarda. Mi ha sempre riguardato, perché so che è espressione delle mie capacità, so che potrei migliorare le cose. Se mi chiedi se quella che sto perseguendo è la via corretta, la risposta è semplice: no, non lo è più. Non è qualcosa che rispecchia i miei ideali ma, al di là di questo, soprattutto non è conveniente. » Annuì per niente stupita dalla risposta di Nate. D'altronde la sua capacità di analisi del contesto era tutto fuorché scontata, e i tempi che correvano dovevano averlo messo molto alle strette. E poi, seppur gli affari di famiglia risentissero solo relativamente della situazione attuale, nulla poteva garantirgli che il regime sarebbe rimasto tale. Sono crollati colossi più grandi, e in ogni caso gli affari funzionano sempre meglio in una commistione con chi ne regola la gestione. « Per rispondere alla tua domanda, quindi: non saprei. Diciamo che mi sto guardando intorno. » Abbozzò un lieve sorriso di fronte a quelle parole. Un'apertura non indifferente, che la portò a osservarlo con maggiore attenzione, come se tentasse di scorgere tra le pieghe di quell'affermazione apparentemente innocua, le vere intenzioni di lui. Se era lì, era evidente non cercasse solo di accertarsi che una vecchia amica stesse bene, e in quello erano in due. « Ho anch'io una curiosità - e ti prego di prenderla come una provocazione da parte mia. Tu che intenzioni hai, Mun? Pensi di voler subire ancora per molto le decisioni di una venticinquenne con la passione per i coltelli e problemi di gestione per la rabbia? Sono curioso, qual è il piano? Ci nascondiamo per un po', raduniamo le armate e poi attacchiamo di nuovo quando meno se lo aspettano? Oppure avete finalmente capito che quella della forza bruta non è una modalità che funziona? Una come te deve avere in mente un piano più intelligente di così. » In tempi meno recenti, Mun sarebbe stata più impulsiva di fronte alle parole di lui; era evidente tentasse di puntare il dito contro un evidente errore di valutazione da lei compiuto. In verità, la giovane Carrow non era mai stata più convinta delle proprie scelte. Erano le uniche giuste e logiche per la posizione in cui si trovava. Non a caso sollevò un sopracciglio e lo osservò con apparente pacatezza, nonostante lo sguardo alquanto eloquente. C'era una punta di demagogia nel discorso di lui, ma non si sarebbe aspettata nulla di meno da Nathan. D'altronde, rispetto alle scelte passate era certa che nessuno dei due avrebbe ceduto, né avrebbero ammesso che una via mediana sarebbe stata da auspicare per le posizioni di entrambi. Così, con consapevolezze meditate per tanto tempo, specialmente a seguito degli ultimi mesi passati tra quattro mura e poco altro da fare se non preparare per quanto possibile una rete solida di contatti, decise di essere la prima a concedergli un'apertura, ma non prima di mettere in chiaro un punto piuttosto specifico. « Le mie scelte sono mie; non sento di aver subito niente. » E sarebbe stato ingiusto affermare diversamente. « Forse dimentichi che l'alternativa era tornare con la coda tra le gambe in mezzo a persone che hanno a lungo messo in discussione la mia posizione - o l'hanno sempre considerata subalterna a quella del resto della mia famiglia. Dei miei fratelli nello specifico. » Pausa. Lo osservò con un'espressione estremamente seria. E guardaci adesso. Io sarò anche una ricercata, ma sono ancora qui. Loro invece? Dove sono? Deimos si è ritirato a vita privata dall'altra parte del mondo, e Judah si è perso, rimangiato dalle sue stesse debolezze. « Non accetterò mai di essere nulla di meno dell'unica Carrow che conta. » Una confessione che non si era mai sentita di fare in quel contesto, né con nessuno dei suoi amici di vecchia data. Forse perché in cuor suo sapeva che molti di loro erano più fedeli a Deimos o a Judah, che con loro avevano stretto in passato legami di fedeltà più forti, ma anche semplicemente perché Mun era spesso stata più bella quando non parlava, quando sorrideva e annuiva, e soprattutto quando serviva agli scopi condivisi delle cause legate alla sua famiglia. Lasciò che quel silenzio desse il giusto peso alle parole. Tamburellava le dita sul tavolo pensierosa. Poi, di colpo, tornò a guardarlo dopo aver meditato per qualche istante sulla sua risposta. « Temo che il nostro errore - di tutti - è sempre stato non capire che sono necessarie entrambe le vie. » La loro via e la nostra. Farsi la guerra; cadere nella trappola di quel costante cercare differenze in un gioco di cui non avevano mai avuto il controllo perché erano troppo occupati a darsi contro. Si applicava a Nate e Mun sul piano persone, quanto su scala più ampia. « Io non avrei mai scelto diversamente, perché quelle mura erano tutto ciò che dividevano me e la mia famiglia da cose come il Messia. Dopo la divisione, le cose funzionavano tremendamente bene. I lycan si occupavano delle cose con cui noi non volevamo sporcarci le mani e noi - facevamo le leggi, l'ordine.. nel rispetto delle diverse sensibilità.. le loro incluse, ovviamente. Non era ideale, considerate le tensioni con l'esterno, ma funzionava. » Ed io facevo tutto questo senza essermi mai rotta neanche un'unghia. Neanche durante la presa di Hogsmeade. Si strinse nelle spalle con rammarico. Casa sua le mancava; aveva imparato ad apprezzare il posto che aveva scelto come dimora stabile a prescindere dalle tante stranezze della rigida società dei lycan, o le tante stramberie di chi ormai avevano accolto. Lì, qualcosa lo aveva imparato, ovvero la consapevolezza di dover accettare che non sempre le scelte giuste sono quelle ideali, e che a volte per stare bene è necessario prendere strade che non necessariamente sono quelle che ci si prospettava inizialmente.
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    « Per rispondere al tuo quesito al momento non ci sono armate - ma quando ciò che è morto non rimane tale, credi davvero che non verrà il giorno in cui ne avremmo bisogno? Io sono giunta alla conclusione che siamo di fronte a tipi di magia e mondi che non spariranno, né potremmo chiudere dietro una teca di vetro. In un modo o nell'altro torneranno a ricomparire. » Compie una leggera pausa tempo in cui lo osserva inclinando la testa di lato. « In questo mondo ci sarà sempre bisogno di qualcuno che si sporchi le mani di sangue, Nate; puoi dirmi che tu sei pronto a farlo? » No che non lo sei. Non è nel tuo stile. Tu sei un non violento. Credi nella diplomazia e nell'arte della dialettica. Ma affinché tu possa fare il tuo gioco, qualcuno dovrà pensare a fare ciò che quelli come noi non sono disposti a fare. « I lycan hanno talenti che noi non abbiamo, così come noi abbiamo conoscenze che loro non padroneggiano affatto. Quando tutti quanti siamo in ginocchio - » E nel dire ciò osservò le proprie unghie smaltate, una manicure perfetta - all'apparenza Mun sembrava tutto fuorché una ricercava. « -.. a mio avviso sarebbe uno spreco di risorse non trovare un punto di incontro. Lasciamo la Guerra Santa a loro; sono in ogni caso più bravi di noi a gestirla, mentre chi ne è capace, si occupi delle questioni.. più terrene. Il Messia a loro, Minerva a noi. Non è così difficile, se ci pensi. Loro sono pessimi in campo diplomatico, e noi non siamo guerrieri. » Forse sarebbe funzionato anche con il Ministero, se solo non fossero stati troppo occupati a schiacciare Inverness per conto della Loggia. « E quando le due cose coincidono - beh, troveremo un principio di separazione dei poteri che soddisfi anche le altissime aspettative di Nathan Douglas. » Sospirò e gli sorrise con un'espressione luciferina. « Concludo dicendoti che a nasconderci, ci nascondiamo - effettivamente. Ma non per radunare chissà quale armata. Un obiettivo che avrebbe bisogno di tanti bei intrighi, come ai vecchi tempi, e un pizzico di forza bruta, ci sarebbe. Se fossi interessato.. » Lo osserva con un velo di palpabile eccitazione. Giochi di corridoio e partite a scacchi. Un invito che spera possa tornare a esaltare almeno un po' anche il giovane Douglas. « A meno che tu e i nostri vecchi amici non abbiate già un piano su come risollevare le sorti della democrazia dello Stato Magico Inglese, ovviamente. » In quel caso, sono tutta orecchie.




     
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