Beautiful Things

Riley & Josh

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  1. Boys do(n't) cry
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    Mi fa sorridere il modo in cui, ingenuamente, cerca di prendere i suoi spazi. Di esistere in questo macrocosmo che mi appartiene in ogni sua forma. Mi fa sorridere, ecco, il modo in cui si rivolge a me sfruttando la presenza di Emily, come se fossi un padrone che del proprio cane va così fiero da non veder l'ora di parlarne. Mi piace come, per forza di cose, tenda ad incasellarmi in stereotipi. A trovarmi un posto da cui potermi analizzare meglio. Mi piace che faccia queste cose. Che sia naturale e che come ogni altro essere umano venga mosso dall'interesse. Eppure questi sono punti che tengo per me. Perché non serve metterli in luce adesso, non quando continuiamo a sorvolare piano determinati discorsi. Ci piace punzecchiarci, penso che farlo sia intrinseco in chi prova un minimo di interesse verso un'altra persona ma per ora, ecco, credo ci resti solo questo da fare.
    Non perché non abbiamo inventiva, s'intende, ma perché determinate situazioni si sviluppano solo che piano. Con il passare del tempo. E se lui sa resistervi, se lui sa porvi pazienza, allora suppongo che potrebbe essere davvero quello giusto.

    — Emily sa vederci sempre il giusto. Puntualizzo dopo che il cameriere ha preso le nostre ordinazioni. Lo faccio con quel ritardo di cui si ha bisogno per creare suspense. E perché è carino, sì, ritrovarsi a dargli contro anche nelle cose più sciocche. punzecchiarci ci impedisce di cercare la comodità sin da subito. — Sapeva non avresti avuto il coraggio di fare una cosa del genere. Indico con lo sguardo le persone in pista mentre avvicino la gamba per far sì che tu possa trovare il mio ginocchio col tuo. Istintivamente, sì, a mia volta. — Ma le ho detto che non è un problema: d'altronde nemmeno io so ballare. Un'affermazione che serve a farmi riconoscere. A raccontargli un po' di me quando ancora non sono certo di quanto e come sbottonarmi.

    — Non credo che la vostra sia musica di merda, comunque.
    Me ne intendo: lo studio deve pur essermi servito a qualcosa e non solo a regalarmi un sogno, un'ossessione, l'unica cosa in cui sarei stato davvero capace per tutta la mia esistenza. — È solo per...giovani, in un certo senso il che non è non una cosa negativa, non ci vedo niente di male in questo. Ma è un dato di fatto. Anche il modo in cui si veste lui richiama una certa fascia di avventori e, di emulatori a seguito. — Un tempo l'ascoltavo anche io...mi hai riportato ai miei diciassette anni quelle sere in cui sono venuto a vederti, devo ammetterlo. Il cameriere torna e la prima cosa che faccio, oltre a ringraziarlo, è agitare il calice di vino tra le dita. Lo guardo. Alcune di quelle canzoni. Di quelle romantiche, da ragazzi, le ho dedicate tutte a Nate. Mentalmente gli ho suonato le migliori serenate della mia vita.




     
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9 replies since 8/4/2024, 14:38   115 views
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